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Crisi U.S.A.- Nord Corea
LA RISULTANTE IMPREVISTA

(8 Settembre 2017)

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Come in un quadro geometrico la risultante vettoriale va in una direzione
non voluta da nessuna delle linee di forza, così l'odierna crisi geopolitica e militare tra Corea del Nord e U.S.A. produrrà effetti inaspettati.

L'apparenza sminuente e fallace è quella di una sequela di provocazioni reciproche prodromi ad un confronto armato improbabile, nelle quali intervengono, con toni proporzionali alla loro potenza, Cina, Russia ed U.E., più un preoccupatissimo Giappone.
In sostanza, più che una sfida a due, vanno riposizionandosi i rapporti di forza reciproci tra blocchi continentali del pianeta, ciascuno con il proprio ruolo, e con il proprio interesse, immediato e strategico.
L'America a riproporre il suo perdurante primato militare di controllo ed “esportazione democratica”.
La Corea che con i “pacchi regalo a Trump” cerca di far dimenticare una pesante crisi interna.
La Cina che si prepara a far pesare politicamente e militarmente lo spostamento del baricentro economico ad est del mondo.
La Russia che tenta di restaurare il suo impero perduto.

Su tutto, universalmente riconosciuta, la sensazione corroborata da borse e mercati, che la Cina non solo sarà l'unica potenza indenne, ma emergerà più forte dalle attuali tensioni tra Washington e Pyongyang.
Il primo segnale infatti degli orientamenti possibili di questa crisi viene fai flussi dei listini di borsa, dove la piazza cinese ha reagito meglio degli altri grandi mercati continentali.
Negli episodi di lanci missilistici Nord-Coreani di questa estate, infatti, le borse di U.S.A., U.E. e Giappone hanno avuto incertezze e cadute, mentre quella di Shanhai ha addirittura guadagnato terreno.
Se è vero come è vero, evidentemente, che milioni di investitori internazionali vedono nella Cina colei che uscirà vincente da questa crisi, è altrettanto realistico che solo la Cina potrà fermare o rallentare le “prove di Kim”e le “risposte di Donald”, forzando un compromesso senza guerra tra U.S.A. e Corea del Nord.

Al di là quindi di schermaglie, esercitazioni ed embarghi, la risultante imprevista della crisi militare occidente-estremo oriente è la conferma della tendenziale egemonia cinese sugli affari del mondo, compreso un futuro possibile ruolo da arbitro e paciere.

Una seconda risultante non voluta (soprattutto dai padroni!), certo conseguenza della prima, è quella che sta moltiplicando, concentrando e contaminando sezioni di proletariato mondiale nei blocchi continentali asiatici, americani ed europei.
Sono sezioni di proletariato spesso in oggettiva (ma anche soggettiva purtroppo!) competizione tra di loro, come del resto le entità multistatuali che li hanno prodotti, ma numericamente esistono, e si stanno ingigantendo.

E' un dato dei fatti: la nostra risultante imprevista.
Direzione rivoluzione!

Pino ferroviere

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