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La marea bianca e blu

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(29 Maggio 2010) Enzo Apicella
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EQUADOR: CRISI, POPULISMO E LOTTA DI CLASSE

(26 Settembre 2017)

Dal n. 57 di "Alternativa di Classe"

Lenin Moreno

Lenìn Moreno

A pochi mesi dalle elezioni presidenziali e dall'insediamento del presidente Lenìn Moreno sono state tolte tutte le deleghe al vice-presidente Jorge Glas, fedelissimo dell'ex capo dello Stato Rafael Correa, che ha guidato il Paese negli ultimi dieci anni. La decisione presa da Lenìn Moreno di togliere ogni funzione al vice presidente Glas, sotto inchiesta per peculato ed altre presunte pratiche illegali, ha fatto precipitare la situazione politica. Sia Moreno, sia Glas, fanno parte del partito di "sinistra" di maggioranza, Alianza Paìs. Il motivo ufficiale del ritiro delle deleghe è il coinvolgimento di Glas nell'inchiesta Odebrecht, la gigantesca" tangentopoli" continentale, partita dal Brasile.
Il presidente Moreno in un recente messaggio al Paese ha esortato il popolo ecuadoriano ad unirsi nella lotta alla corruzione, da ogni parte questa provenga, e la stampa a denunciare liberamente scandali, anche se questi coinvolgono membri del suo Governo. Anche la Conferenza Episcopale Ecuadoriana in un suo comunicato interviene sulla crisi politica e dice: "A coloro che hanno responsabilità politiche, chiediamo che sia rispettato il Paese come Istituzione e che il bene comune sia messo al primo posto rispetto agli interessi di partito e ideologici, così come indicano la nostra Costituzione e la volontà popolare emersa dalle urne. Noi siamo principalmente preoccupati per l'impoverimento del nostro popolo, prima vittima della crisi economica ed etica; esso soffre sulla propria carne delle conseguenze di una corruzione che, in alcun modo, può restare impunita".
Si apre in Equador una crisi politica tutta interna al “correismo” ed alla via ecuadoriana al “Socialismo del ventunesimo secolo”. La situazione in Equador è contrassegnata da nefandezze di ogni specie, perpetrate a danno dei lavoratori e delle classi diseredate.
L'Equador è un Paese potenzialmente ricco, con una popolazione per quasi la metà indigena; nonostante le enormi potenzialità del Paese, la percentuale di persone che vive sulla soglia di povertà è del 44% (vive infatti con appena 2,60 dollari al giorno), e tra la popolazione india la percentuale di persone prossime alla povertà raggiunge l'80%. La popolazione india corrisponde a circa 5 milioni di persone.
In Equador l'estrazione di un barile di petrolio costa più o meno 30 dollari, ed attorno all'oro nero gira gran parte dell'economia. L'Equador, a partire dalla metà degli anni 60 del Novecento, ha subito una profonda riorganizzazione, in gran parte conseguente alla scoperta dei giacimenti petroliferi, situati nella sezione orientale del Paese. L'Equador è fortemente dipendente dalle fluttuazioni internazionali, soggetto ad uno sbilanciamento delle importazioni, che hanno, di fatto, squilibrato la bilancia commerciale, esposto a crescite inflazionistiche con durissime conseguenze per i lavoratori, che hanno dovuto subire maggior sfruttamento, e con politiche governative improntate ad una pesante austerità.
Il Governo "socialista" di Rafael Correa, che ha suscitato attenzione per la sua crociata ideologica contro i diktat del FMI (Fondo monetario internazionale) e della Banca mondiale, aveva investito miliardi nella trasformazione e diversificazione produttiva. Il più importante progetto è stato la "città della conoscenza" di YACHAY, una sorta di Silicon Valley ecuadoriana dal costo di oltre 10 milioni di dollari, cui vanno aggiunti gli 1,3 milioni di dollari investiti nel settore idroelettrico.
I contadini a Palo Quemado vivono sulla propria pelle l'impatto ambientale provocato dall'attività mineraria nella zona, in modo particolare con l'acqua ed i campi contaminati. Una specie vegetale, che serviva come alimento per il bestiame, non esiste più: sono conseguenze dell'estrazione mineraria, la terra è distrutta, la gente è intimorita e preoccupata.
Sono presenti in Equador gli interessi italiani, con grandi aziende come Eni, Agip oil, Agip gas e Ferrero, ma sono anche numerose le PMI (PICCOLE E MEDIE IMPRESE) a capitale italiano e/o a conduzione italiana, tutte inserite nel tessuto economico locale ed operanti in differenti settori di mercato (tessile, agroalimentare, ambiente, etc). Da registrare il crescente interesse di nuovi capitalisti italiani verso questo mercato, attratti dalle politiche governative di cambio della matrice produttiva.
Ora il governo di Lenìn Moreno sta affrontando la nuova crisi economica con tagli ai progetti sociali. Lenìn Moreno si lamenta per il Costo elevato della formazione universitaria, decide di non erogare risorse finanziarie alla scuola superiore, mentre i giovani lottano con determinazione per un libero accesso all'università.
Tra la popolazione attiva dell' Equador (che ha raggiunto il 55% della popolazione totale), il 57% non ha lavoro stabile, vale a dire che è sballottato tra lavoro informale (vendere in strada qualsiasi cosa), il lavoro precario ed una zona di miseria abietta, privata di tutto. Ma anche i lavoratori che hanno un reddito fisso,non hanno reddito sufficiente a soddisfare i loro bisogni di base. Nonostante le misure autoritarie e la repressione del regime, operai, indigeni, contadini, giovani e donne intensificano la lotta.
Le promesse degli ideologi del “Socialismo del ventunesimo secolo” non possono essere ritenute valide dai lavoratori. La lotta rivendicativa, anche se condotta con successo, non risolve il problema dello sfruttamento dei lavoratori, ma è indispensabile per organizzare la classe proletaria e anche per la maturazione di una coscienza politica omogenea. Proprio perché nelle condizioni di vita del proletariato si concentrano nella forma più inumana tutte le condizioni di vita alienanti della società borghese dell'Equador, è fondamentale lottare contro il capitale, in una chiara visione internazionalista con i lavoratori degli altri Paesi, per sopprimere tutte le inumane condizioni di esistenza dell'attuale società capitalistica.

Alternativa di Classe

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