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308 camorristi

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(23 Settembre 2010) Enzo Apicella
La camera dei deputati con 308 voti favorevoli ha negato l'autorizzazione ad impiegare le intercettazioni nel processo contro Nicola Cosentino.

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LA RIVOLUZIONE NON VOTA

(3 Ottobre 2017)

con due pistole

I padroni non hanno bisogno della nostra partecipazione.
Loro ci impongono lo sfruttamento con la forza dello stato.

Chi ha bisogno della nostra partecipazione sono i politici
che vogliono i nostri voti, e i preti, che vogliono le nostre anime.

LA RIVOLUZIONE NON VOTA!

In attesa di una riforma elettorale che garantisca centrodestra, governo e P.D. dal probabile diluvio 5 stelle, le “macchine d guerra” elettorali scaldano i motori verso le elezioni della primavera 2018.
Così come da scadenza naturale, alla faccia delle “vittorie referendarie”, mentre il doppio Renzi-Gentiloni fa le prove di coalizione anti5stelle prossima ventura, Berlusconi resuscita a guida del neonato centrodestra.
5 stelle e lega fanno i “puri” battitori liberi in attesa di un reciproco utilizzo post-elettorale nel caso in cui i numeri propri non bastino.

Il millepiedi politico/elettorale si divide, o fa finta di dividersi su tutto, tranne che su due cose:
1°) l'ossequio all'Europa, cui anche Salvini e Di Maio vanno adeguandosi coscienti delle rigide determinazioni continentali;
2°) la strumentalizzazione sulla pelle dei lavoratori migranti mutuata in salsa padronale del “controllo selettivo dei flussi” o xenofoba e razzista del “prima gli italiani”.

Una lunga campagna elettorale giocata unitariamente sulle tematiche della “sicurezza” dove la legge e l'ordine hanno il sapore del daspo di Minniti e quello delle “ronde” nazi-fasciste.

Un panorama politico compatto a difendere l'ideologia proprietaria incanalando i mugugni sociali contro il nemico “esterno” immigrato.
Abili ed arruolati, inquadrati ed allineati al comando dell'U.E., antichi servitori e new entry convinti dalla forza delle cose a temperare le loro pulsioni euroscettiche, si avviano a rinnovare l'esecutivo nel tentativo di renderlo più adeguato e corrispondente alla ripresina in atto.
Solo la chiesa cattolica, muovendosi sui tempi lunghi dell'inverno demografico occidentale, resta ferma sul principio dell'accoglienza compassionevole.

Di certo, tutte le località topografiche parlamentari e del partecipazionismo cattolico hanno un solo, vero nemico che li terrorizza: l'ASTENSIONISMO!
Ed infatti, sono tutti d'accordo, dal Cavaliere macinatore di voti ai recuperatori ufficiali di schede grillini, nel combatterlo, a costo di dire tutto e il contrario di tutto, di tenere il piede in due o più scarpe, di attuare un gioco delle parti a destra, al governo, a sinistra, nei 5stelle che invogli al voto.

Poi ci sono quelli che non possono permettersi nemmeno di recuperare voti, le frattaglie del p.d., la cui massima aspirazione è quella di fare l'ago della bilancia in un qualche prossimo manuale Cencelli.

Discorso a parte (non) merita la pletora di “cartelli e sinistre di classe” e la moltiplicazione di P.C. inversamente proporzionali al peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro del proletariato; questi “teorici” della tattica entrista, evidentementi vogliosi di dare smalto all'istituzione del suffragio universale in un periodo storico di sua verticale caduta ed inutilità, incapaci a comprendere le molte lezioni del passato, riusciranno forse ad entrare in qualche municipio sicuri che nessuno se ne accorgerà.

Poi ci sono i lavoratori, che appunto, lavorano e mantengono anche questa massa di parassiti, e che difficilmente si faranno irretire da qualche riccio pentastellato o da quel neofita del Berlusca.
Il trend astenionista continuerà, espressione di una rabbia talvolta cieca che, se non coscientizzata, può esaurirsi nell'individualismo, nello scoramento, nella sfiducia.
Al contrario, se si spiega lo scontento collegandolo alle proprie profonde motivazioni di classe, se si alza lo guardo ad un mondo causa di tanti guai, si può raggruppare ed organizzare l'astensionismo proletario, sganciandolo dalla contingenza elettorale, trasformandolo in coscienza rivoluzionaria ed in programma del futuro.

Pino ferroviere

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