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Roma, sabato 24 febbraio
Fuori e contro il teatrino elettorale
Per la ripresa della lotta di classe

(23 Febbraio 2018)

I proletari non si devono sottomettere al cretinismo del rito elettorale, che rappresenta solo un ingannevole teatrino per mascherare l’oppressione economica e politica della classe borghese su di essi, ma lavorare alla organizzazione della loro forza indipendente di classe, sia sul piano sindacale sia su quello politico.

Il proletariato deve mettersi in grado, tramite le sue organizzazioni economiche, di difendere le sue condizioni di vita e di lavoro ogni giorno sotto attacco da parte della borghesia, dei proprietari fondiari, del loro Stato.

Il partito comunista rivoluzionario, che oggi non può che essere internazionale, non ha nulla da spartire con questa democrazia borghese e considera che i governi democratici sono altrettanto reazionari, antiproletari e controrivoluzionari quanto lo sono i governi apertamente fascisti.

L’antifascismo a cui si richiamano tutti i partiti dell’arco parlamentare, e anche quelli sedicenti extraparlamentari, è un vecchio arnese che la borghesia usa per cercare di abbellire la sua logora democrazia e lo screditato sistema parlamentare.

Democrazia e fascismo sono due forme dell’oppressione borghese contro il proletariato. Non si può combattere il fascismo senza combattere il regime del capitale, senza abolire il regime del lavoro salariato, della merce, del profitto.

Non si può combattere il militarismo senza lottare per l’abbattimento del capitalismo! Sono le più grandi democrazie del mondo, in proficua collaborazione con gli Stati apertamente dittatoriali, che seminano guerre e distruzioni dall’Africa al Medio Oriente all’Asia centrale, con il solo scopo di assicurarsi mercati e materie prime, che investono enormi capitali nella produzione di armi per fare profitti sullo scempio dell’umanità intera. Sono essi che costringono milioni di uomini ad abbandonare i loro paesi per sfuggire alla fame e alla disperazione trasformandoli in mano d’opera a basso prezzo. Sono essi che si preparano ad un nuovo scontro bellico generalizzato per cercare di uscire dalla crisi economica che condanna questo sistema ad una catastrofica fine.

I lavoratori più combattivi, i giovani che non hanno futuro in questa società in putrefazione, i disoccupati, gli immigrati costretti al lavoro nero, alla clandestinità, a vendersi per un tozzo di pane, hanno un interesse comune che li unisce, costruire un fronte unico sindacale di classe in grado di respingere l’offensiva del padronato, spalleggiato dallo Stato, dai sindacati collaborazionisti, dai partiti opportunisti, per difendere e migliorare le loro condizioni di vita e di lavoro!

È combattendo su questa strada che si prepara la rivoluzione comunista, internazionale, dittatoriale, diretta dal Partito che ha fatto suo il programma storico del comunismo rivoluzionario!

PARTITO COMUNISTA INTERNAZIONALE

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