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(9 Marzo 2018)
E' un po' che ci pensiamo.
Con riultati non sempre esaltanti.
D'altra parte il pensiero semplice di opporre all'organizzazione aziendale quella dei ferrovieri, è difficile a farsi.
E non solo per la fatica del lavoro, per la repressione e la complicità sindacale, ma anche per un senso comune di sconfitta che non riusciamo proprio a scrollarsi di dosso.
Eppure ci aspetta un altro contratto fatto per noi da chi non lavora, e non conosce le nostre problematiche, la nostra vita difficile, piena di pasti e sonno fuori orario.
Ma siamo ferrovieri, qualcosa che ha a che vede con il ferro, cioè qualcosa di tosto.
Con una grande storia dietro le spalle, per giunta.
La storia dei treni fatti saltare contro i fascisti e nazisti, dello sciopero delle 100.000 lire degli anni '70, dell'opposizione alle direttive europee 440 sulla privatizzazione e sullo spezzettamento, delle battaglie su salute e sicurezza, dei licenziamenti politici.
Una grande storia, da onorare oggi facendo un primo passo pratico.
Incontrarci, parlare, superare sterili contrapposizioni con poco senso, inquadrare i nemici, combatterli.
Con il cuore e con il cervello di noi ferroviere e ferrovieri!
Pino ferroviere
Pino ferroviere
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