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(14 Aprile 2018)
Non abbiamo boia da difendere da altri boia.
Nè interventi da elemosinare ad “istituzioni internazionali”.
E neanche “appelli all'O.N.U.”, o peggio, alla U.E..
GIU' LE MANI DAL MONDO!
Il problema non è quello che fanno loro, ma quello che facciamo noi.
Per fermarli.
Stiamo passando la vita dietro le loro spartizioni “pacifiche, commerciali, o guerreggiate”, credendo ancora possibile contrapporre la loro “pace” alla loro guerra.
Senza mai darci un programma, una strategia, ed una organizzazione autonoma dalla loro ed a loro contrapposta.
I fulmini e i tuoni di oggi annunciano i diluvi e le tempeste di domani.
Ancora per procura, si svolge la guerra dei dazi e quella militare tra blocchi imperialisti.
La debolezza occidentale, espressione del proprio relativo indebolimento sullo scacchiere mondiale, provoca la risposta armata di oggi al recente vertice Russo-Turco-Iraniano, come forma di una loro riproposizione nei rapporti di forza d'area.
Ancora una volta, il crocicchio mediorientale diviene il grandangolo della ricerca di un equilibrio pluripolare ancora di la a da venire.
L'unica cosa certa è che, in mancanza di un internazionalismo combattente, a pagare sono gli sfruttati di tutti i paesi, sfregiati da morti e sfruttamento, offesi da bombardamenti e militarismi.
Occorre guardare in faccia una realtà per quanto dura essa sia, perché è l'unico modo per comprendere l'attuale sproporzione di forze, e muoversi di conseguenza.
Sono i padroni europei i nostri primi nemici, il loro riarmo imperialista, il loro blocco continentale.
Solo organizzandoci contro di loro possiamo schierarci dall'unica parte possibile: quella degli sfruttati di tutto il mondo.
CONTRO LA GUERRA IMPERIALISTA
1° MAGGIO INTERNAZIONALISTA!
Pino ferroviere
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