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GIORGIANA
sta nel fondo dei tuoi occhi

(12 Maggio 2018)

Sai Giorgiana,
di solito sul lungoTevere ci si va per scambiarsi un bacio, o qualche promessa guardandosi dritto negli occhi, comunque per tentare di star meglio, di vivere, di staccarsi da terra.
A 19 anni, poi, ogni posto è buono per sognare, anche un corteo, dove gioia e rivoluzione potevano fondersi in un abbraccio.
A te invece è andata male, molto male, quel pomeriggio d'un giorno da cani, il 12 maggio del 1977.
Assassinata dal piombo di Kossiga e dei suoi sgherri che volevano impedirci ogni libertà di manifestare.
Quel divieto l'abbiamo infranto, Giorgiana, tutte e tutti insieme, con il cuore e con la forza,
ma l'abbiamo pagata cara, con la tua morte.
Un tonfo silenzioso, quasi invisibile, che ci ha ucciso un po' tutti, noi e i nostri sogni.

Adesso siamo diventati grandi, e questo mondo non l'abbiamo cambiato.
In compenso, lui ha cambiato noi.
Non abbiamo perso la memoria, ed infatti ogni anno veniamo a trovarti a ponte Garibaldi.
Per il resto dormiamo male, e sognamo ancora meno.

Un bacio, Giorgiana!

Regazza de quell'anni li’
peccato nun avette qui

volevi vive
urla'
cambia'
vola',

ma su quer ponte
l' ali t’ha tajato
'a pallottola “vagante”
der servo de' 'o stato,

generazione dispersa
tra fumo e manganelli
fine de' a corsa
e de li sogni pure quelli.

Ma a me piace pensatte
co li i capelli ar vento,
e noi di nuovo insorti
riappare 'r movimento

Pino ferroviere