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Finanziamo le "missioni di pace"

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(28 Luglio 2011) Enzo Apicella
Il Senato ha approvato con 269 voti a favore, 12 contrari e un astenuto il decreto che rifinanzia fino alla fine dell'anno le "missioni di pace" all'estero

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Turchia, kurdi e le elezioni autoritarie

(23 Maggio 2018)

cenazet

A un mese dalle elezioni politiche e presidenziali turche l’opposizione kurda è mobilitata a divulgare i tre terribili anni di repressione che hanno colpito suoi attivisti e la popolazione e a riorganizzare il partito (Hdp) per la resistenza elettorale, soprattutto nel sud-est del Paese. Domani il ‘Tribunale permanente dei popoli sulla Turchia e i Kurdi’, che a metà marzo scorso ha ascoltato testimoni provenienti da Cizre, Diyarbakir, Nusaybin, Simak, emetterà un verdetto sulle violenze perpetrate in quei luoghi fra l’autunno e l’inverno 2015-2016. Lo stillicidio di attacchi di reparti speciali dell’esercito e dell’Intelligence turchi che hanno prodotto vittime e ferimenti di civili, nonché una spaventosa ondata di arresti, sono considerati dagli organismi che hanno promosso l’iniziativa crimini di guerra. (cfr. https://enricocampofreda.blogspot.it/2015/09/cizre-lassedio-il-sequestro-la-morte.html e https://enricocampofreda.blogspot.it/2015/09/cizre-cessato-lo-stato-dassedio-non-la.html). Un ex giudice della Corte di Cassazione francese - Philippe Texier - presiede il tribunale in cui sono presenti sette membri provenienti da Francia, Italia, Germania, Portogallo, Irlanda. L’iniziativa è più opinionistico-mediatica che giuridica. I compagni di partito di Demirtas, su cui tre giorni fa una Corte di Ankara, ha respinto l’ennesima richiesta d’una scarcerazione visto che l’Alta Corte Elettorale ha ammesso la sua candidatura per le politiche del 24 giugno, stanno approntando le candidature anche in funzione delle assenze forzate (causa appunto carcerazione) del corpo rappresentativo di vertice e intermedio del partito.

L’Hdp continua a proporre fra le sue fila rappresentanti della sinistra turca e kurda. Ad Hakkari assieme al co-presidente Öztürk Agri c’è Leyla Güven, anch’essa attualmente detenuta. A Diyarbakir corre l’ex presidente dell’ordine dei medici Selçuk Mizrakli, l’avvocato turco-ameno Garo Paylan, più i membri del Congresso della Società Democratica Saliha Aydeniz e Musa Farisoglullari. Altro detenuto in lista è Idris Baluken, si presenta nel distretto di Batman. Nonostante il terrore diffuso dal biennio degli attentati, alcuni a firma Isis (cfr. https://enricocampofreda.blogspot.it/2015/10/lodore-del-sangue-sulle-elezioni-turche.html), altri misteriosi e in odore di Servizi, come l’assassinio dell’avvocato dei diritti Elçi in pieno centro di Diyarbakir (cfr. https://enricocampofreda.blogspot.it/2015/11/i-misteri-dellomicidio-elci.html) l’opposizione democratica cerca di tenere aperti sia propri canali di presenza sul territorio e nelle istituzioni, sia di tessere relazioni con altre forze politiche. Gli ondivaghi repubblicani di Kiliçdaroglu, nell’estate scorsa mobilitati nella marcia di protesta contro la repressione erdoganiana, proseguono a guardare se stessi e un passato che appare disperso. Con esso i valori democratici a cui si richiamano, senza però riuscire a tessere alleanze in un panorama politico sempre più autoritario.
23 maggio 2018

articolo pubblicato su enricocampofreda.blogspot.it

Enrico Campofreda

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