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Dignità operaia

Dignità operaia

(9 Marzo 2012) Enzo Apicella
Oggi sciopero generale dei metalmeccanici convocato dalla Fiom e manifestazione nazionale a Roma

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    Nel Regno Unito
    Il Primo Maggio dei lavoratori dei Fast Food

    Da "Il Partito Comunista" n° 389 maggio-giugno 2018

    (24 Luglio 2018)

    Non è la prima volta che i lavoratori dei Fast Food provano ad organizzarsi, senza poi riuscire a dargli continuità. Attualmente è in corso una nuova campagna di propaganda per l’organizzazione, per il suo riconoscimento e per un generalizzato aumento salariale a £.10 l’ora, il che significa la fine delle retribuzioni ridotte per i giovani e la garanzia delle ore di lavoro. I negozi McDonald sono quelli più interessati dalla propaganda e da dimostrazioni: informazioni se ne possono trovare in internet sotto #McStrike e @FastfoodRights.

    Nel Regno Unito dimostrazioni si sono svolte a Manchester, Cambridge e Londra, per finire con una manifestazione a Watford, a seguito del corteo del Primo Maggio.

    La mobilitazione è iniziata il primo maggio già poco dopo la mezzanotte a Manchester, quando il primo dipendente del McDonald di Oxford Street ha finito il turno accolto dai compagni del picchetto. I picchetti sono continuati l’indomani. La mattina c’è stata una dimostrazione davanti un McDonald a Cambridge, con alcuni lavoratori che hanno abbandonato il lavoro per chiedere salari più alti e il diritto di organizzarsi. Anche a Crayford, nel Bexley, a sud-est di Londra, si è tornati a dimostrare in appoggio a quei lavoratori che scioperavano per la seconda volta. I manifestanti si sono poi concentrati a Watford, dove abita il padrone di McDonald.

    Tutto questo ricorda le simili mobilitazioni negli Stati Uniti, che chiedono una paga minima di $ 15 l’ora.

    Al momento gli attivisti sono iscritti ad un piccolo sindacato, il Bakers, Food and Allied Workers. La sua affiliazione al Trades Union Congress fornisce una qualche forma di copertura ufficiale al movimento, ma al contempo ne mantiene un certo controllo: sebbene ve ne sia l’emblema sugli striscioni innalzati dai militanti, non vi è alcun segno che le risorse confederali siano messe a disposizione del sindacato. E nemmeno il fatto che questo sia controllato dai trotzkisti sembra fare molta differenza. Gli attivisti sono coscienti che il loro è un movimento mosso dalla base, ed è probabile che rimarrà tale. Che politicanti e parlamentari stiano oggi esprimendo il loro appoggio era prevedibile, ma resta da vedere fino a che punto continueranno quando la lotta si farà dura.

    La rete è un strumento per comunicare ed organizzarsi, e consente di mantenere la mobilitazione sotto il controllo dei lavoratori, almeno per il momento.

    Queste mobilitazioni dei lavoratori dei Fast Food sono state un bell’esempio del vero spirito del Primo Maggio, di ciò che dovrebbe essere, al contrario delle rituali manifestazioni ufficiali del Partito Laburista, che chiedono solo di abbellire le pessime politiche di austerità e le altre miserie di una società in bancarotta.

    Basta con i Conservatori, o basta con il capitalismo ?

    Dopo il primo maggio ci sono state manifestazioni il 7 maggio a Liverpool e il 12 a Londra indette da varie sinistre sindacali. Il 12 hanno chiamato i lavoratori a sfilare a Londra contro il governo conservatore per affermare che non tollereranno ulteriori tagli ai salari o il peggioramento generale e progressivo delle loro condizioni di vita.

    Nei 10 anni successivi al crollo economico del 2008, la classe operaia ha visto di molto diminuire il potere d’acquisto dei salari, con i prezzi sempre in aumento e le paghe nominali ferme, quando non diminuite. Intanto la ricchezza accumulata all’altro estremo della società ha raggiunto dimensioni mostruose tanto che, come riconoscono gli stessi borghesi, la distanza fra le classi ha raggiunto il massimo da quando se ne raccolgono le statistiche.

    Ed ora cosa aspettarci ?

    Quel che è certo è che un cambiamento di governo non porterà alcun vantaggio alla classe operaia. Una volta al potere, il Partito Laburista, nonostante affermi di difendere gli interessi dei lavoratori, abbandonerà presto tutte le sue promesse in nome del superiore interesse nazionale, che è solo l’interesse del capitalismo e della guerra dei capitalisti britannici contro quelli delle altre nazioni. Il Partito Laburista, una volta al potere, in quanto partito saldamente in mano alla borghesia, dovrà inevitabilmente affrontare il declino del saggio di profitto aumentando lo sfruttamento: aumenterà l’intensità e la durata della giornata lavorativa, renderà più facile assumere e licenziare attraverso l’impiego di precari e delle agenzie del lavoro.

    Questo aumenterà la divisione fra stabili e precari, fra i quali la solidarietà sarebbe una necessità urgente, e che evidentemente non interessa affatto ai sindacati.

    I lavoratori, che già hanno visto questo accadere più e più volte, per far cessare questo incubo da eterno “giorno della marmotta”, dovranno ricostruire il loro movimento, reale e forte, risolutamente basato sulle richieste di classe. Ciò significa lasciarsi alle spalle l’illusione che la borghese classe nemica, o i falsi amici come il Partito Laburista e la sua falsa faccia radicale, possano garantir loro una vita migliore.

    I lavoratori dovranno dedicarsi a costruire la loro unità d’azione, ricostruendo su base territoriale la loro organizzazione nella sfera sindacale, puntando su azioni intersettoriali, che non ripongano alcuna fiducia nei partiti e nelle istituzioni della classe nemica.

    Lotta dura ma necessaria

    La classe proletaria ha la capacità di vincere le sue difficili battaglie. Nella quotidiana resistenza contro un sistema basato sullo sfruttamento crescente del lavoro, rivendichi: - Un salario minimo per tutti i lavoratori legato al costo della vita; - Riduzione dell’orario di lavoro a parità di salario - Un salario per i lavoratori disoccupati - Un aumento generale delle pensioni.

    Con l’unità di tutta la classe operaia e la guida del proprio partito, il proletariato – che comprende coloro che vendono il proprio lavoro e i lavoratori disoccupati – sarà in grado di sconfiggere il capitalismo e liberare se stesso e l’umanità dal giogo del lavoro salariato.

    Verrà allora a cessare la farsa infinita delle riforme e della “pianificazione” capitalista, ormai palesemente impotenti a risolvere gli enormi problemi della guerra, dell’ambiente, dell’aumento della popolazione mondiale e, nei confronti di chi lavora, dei problemi della disoccupazione, del salario e dell’insicurezza perpetua.

    Lavoratori del mondo, unitevi! Non avete da perdere che le vostre catene!

    PARTITO COMUNISTA INTERNAZIONALE

    Fonte

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