">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Capitale e lavoro    (Visualizza la Mappa del sito )

Cantiere Italia

Cantiere Italia

(17 Novembre 2010) Enzo Apicella
Presentato il report Inail: gli omicidi sul lavoro nel 2009 sono stati 1021

Tutte le vignette di Enzo Apicella

PRIMA PAGINA

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Di lavoro si muore)

Continuano i decessi nelle carceri padronali

(27 Agosto 2018)

Continuano i decessi nelle carceri padronali.
Nel carcere padronale dal nome 3B di Salgareda, si continua a morire: 11 anni dopo che una giovane prigioniera è stata ammazzata, costretta per sopravvivenza ad accettare il lavoro nelle prigioni salariate dei padroni, viene assassinata per negligenza del padrone.
http://www.pane-rose.it/files/index.php?c3:o9875
Oggi 27 Agosto il barbaro omicidio si ripete.
Un prigioniero 44 enne , dell' ex repubblica Jugoslava, ha trovato la morte nella stessa prigione padronale la 3B , schiacciato dal macchinario che stava utilizzando per la produzione dei profitti del padrone.
https://www.ilgazzettino.it/…/incidente_lavoro_salgareda_3b…
Sono bastate poche righe di necrologio, al giornalista che ha annunciato questa tragedia, per liquidare il caso, chiamandola disgrazia, e quasi facendo ricadere la colpa sul defunto.
Per noi che viviamo nei territori limitrofi vicini alle tante carceri padronali, il carcere in questione dista solo una decina di km.
Per cui sappiamo bene come siano sfruttati i lavoratori di quel carcere, sappiamo bene che molti lavoratori interni sono tesserati al sindacato, tesserati solo per facciata perché, quando si ha occasione di parlare con qualcuno di loro, gli stessi tesserati ci dicono cose assai spiacevoli sul lavoro svolto dal sindacato in quel contesto carcerario. Sappiamo bene anche come funziona l'iter del lavoro interno, con i lacchè del padrone che spingono alla massima produttività l'intera classe operaia interna, creando dissapori individuali che mettono i lavoratori "ribelli" nella condizione di abbandonare il carcere, per rinchiudersi in altre realtà, sappiamo bene anche a quale trattamento vengano sottoposte le nuove matricole per giungere al buon esito finale di un contratto a tempo indeterminato .
Per cui crediamo che questo ennesimo assassinio nel carcere padronale abbia un colpevole con nome e cognome, il quale ha delegato i suoi lacchè a controllare che la produzione sia sempre a livelli superiori alla norma, sfruttando il prigioniero salariato al doppio della sua normale produttività, ponendo l'aumento dei tempi produttivi delle macchine, attuando nello stesso tempo il lavaggio psicologico dell' individuo per condizionarlo all'esclusivo servizio della macchina, in modo che uomo e macchina siano fusi in un solo elemento.
Dopo l'omicidio della giovane Jasmine, che vide incolpati solo i responsabili della sicurezza, https://www.ilgazzettino.it/…/salgareda_quasi_sette_anni_es… figure che non contano nulla se non solo come deterrente verso i lavoratori, nulla è cambiato, anzi il padrone non ha avuto nessuna condanna, nessun capo d'imputazione per la tragedia. Perciò le cose sono rimaste tali per i suoi servi; ci ricordiamo di quei giorni come fossero oggi, all' indomani della tragedia l'azienda si è fermata per una giornata, molte le bandiere sindacali fuori a sventolare come segnale di presenza, solo in quel momento, nessuna condanna, da parte loro, al padrone che paga gli stipendi mensili degli sfruttati.
Oggi la morte dello sfruttato Shpejtim Gashi, sembra una fotocopia dell'altro omicidio, nessuna colpa al padrone, perchè ci saranno i suoi lacchè a pagarne le conseguenze, ci sarà la solita routine dei sindacati che non perderanno l'occasione di non starsene zitti, con il blocco del carcere per qualche ora in segno di solidarietà, e poi tutti al loro posto sfruttati ancor più di prima, per il mancato guadagno della macchia ferma per quel periodo.
Noi comunisti del C.C.B lanciamo un appello alle forze lavoratrici del carcere 3B.
Un altro lavoratore è stato assassinato, solo per mantenere i profitti già alti del vostro carceriere: oggi, nel 2018, con il continuo e schiacciante sopruso capitalista, vi hanno messo nelle condizioni di avere delle catene ai piedi, vi hanno costretto a spendere una grossa fetta della vostra vita per un misero salario, vi hanno messo nelle condizioni di non ritorno dalla loro folle politica del debito, per cui il misero salario che vi viene elemosinato da quel padrone assetato di profitti , quel salario non vi basta neppure per la seconda settimana del mese.
Allora vi chiediamo di ribellarvi alle loro angherie, scioperate contro il responsabile n°1, quel padrone che si è lavato le mani delegando i suoi lacchè per la sicurezza e controllo della produttività, facendoli condannare e incriminare come gli unici colpevoli.
Non fatevi ingannare dal sindacato confederale, che approva in via sistematica gli accordi del padrone.
Chiedete maggiore sicurezza, meno ore lavorative e un salario dignitoso.
Nel gergo religioso si utilizza dire " Fate questo in memoria di me"
Allora fate questo in memoria delle vittime, per infortuni sul lavoro che accadono nel vostro carcere, per i soprusi padronali subiti da voi e nei confronti dei vostri stessi compagni di lavoro.
Fate questo in memoria di Jasmine e Gashi.
C'è solo un colpevole di tutto e il colpevole si chiama 3B.
Il C.C.B. si stringe al dolore della famiglia Shpejtim
per il comunismo C.C.B.

C.C.BROZ

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Di lavoro si muore»

4690