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(8 Settembre 2018)
Degli addetti alle consegne di cibo a domicilio si era parlato qualche settimana fa, quando alcuni lavoratori avevano dato vita a varie forme di protesta che sembravano aver sensibilizzato tutta l'opinione pubblica attorno alla loro situazione di precarietà estrema. Poi è tornato il silenzio della stampa e il disinteresse della politica attorno a questi "fantasmi del mercato del lavoro" che intanto continuano le loro corse e i loro slalom ai limiti del codice della strada per fare più consegne possibili, pena la perdita del proprio impiego frenetico e mal retribuito.
Martedì sera Maurizio Cammillini, un trentenne di Pisa, si è schiantato contro un palo mentre consegnava delle pizze a domicilio ed è morto.
Il suo è un nome che si aggiunge all'elenco delle morti bianche sulla coscienza di questo sistema ingiusto dove si moltiplicano la precarietà e lo sfruttamento sottopagato.
Davvero le nostre vite valgono così poco? Risulta così difficile dare stabilità, una paga dignitosa e delle buone condizioni di sicurezza a chi lavora? A quanto pare il capitalismo è incompatibile con tutto questo.
Noi cogliamo l'occasione per esprimere vicinanza alla famiglia di Maurizio e ribadire la necessità di una vera lotta per i diritti di questi lavoratori, ancora misconosciuti per molte istituzioni.
Partito Comunista dei Lavoratori - sezione di Pisa
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