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No Tav

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(12 Aprile 2012) Enzo Apicella

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No Tav: 5 Stelle di “lotta” e di governo?

(14 Settembre 2018)

colpevoli di resistere

Ci stiamo avviando alle battute finali di questa estate ricca di eventi particolarmente rilevanti e gravi sia dal punto di vista dell’azione spudoratamente razzista contro i proletari immigrati che contro il “popolo italiano” più in generale, dovuta a “negligenze” delle varie istituzioni che si sono succedute negli anni, “negligenze” che con questo governo hanno raggiunto l’apice (si veda su tutto il crollo del ponte Morandi a Genova).
Tra le poche note liete, oltre alcune lotte operaie continuate anche nel periodo estivo, possiamo sicuramente annoverare la riuscitissima edizione del Festival Alta Felicità organizzato dal movimento No Tav nella splendida cornice della contrada ribattezzata “8 dicembre” a Venaus in Val di Susa (al link alta felicita.org si possono ammirare le immagini dell’evento: gli organizzatori, hanno sapientemente saputo coniugare lotta senza compromessi, cultura, musica, rispetto per la natura e ovviamente ottimo cibo, il tutto coinvolgendo migliaia di giovani e non).
Della variegata moltitudine di “anime” che compongono la compattezza del movimento No Tav crediamo sia fondamentale con questo articolo soffermarci su quanto sta accadendo al Movimento 5 Stelle di Grillo una volta approdato sulle comodissime poltrone governative in condivisione con la Lega.
In verità questa “nuova” dinamica, proprio in Val di Susa, ha moltissimi punti in comune ed una certa continuità, seppur su analisi differenti, con quanto successo a Rifondazione Comunista una volta approdata agli scranni governativi dai quali tra le altre cose ha votato i “13 punti“ a sostegno del Governo Prodi, T.a.v. compreso.
Anche in questo caso l’anima “grillina” del Movimento ha avuto percentuali bulgare alle elezioni, e il risultato quale è stato ? Proprio la delegazione grillina si è resa protagonista di plateali contorsioni per dire che il tracciato deve essere solo ridiscusso ma fondamentalmente il tratto di T.a.v. Torino-Lione si deve fare.
La risposta migliore, a questa pantomima, è arrivata proprio dal Festival Alta Felicità dove uno dei portavoce (in quota Movimento 5 Stelle) ha ribadito che la resistenza No Tav non ha governi amici, esattamente come fecero gli esponenti di sinistra del movimento a suo tempo.

Appendino: emanazione No Tav nelle istituzioni o espressione dei poteri forti?

Per una generale comprensione di quanto sta accadendo dalle parti della Maddalena e dintorni, dobbiamo sicuramente fare un rapidissimo excursus, scendendo a valle e analizzando quanto è accaduto e continua ad accadere da quando la Appendino è stata eletta sindaco di Torino su fondamentale spinta No Tav.
Senza particolari voli pindarici si può tranquillamente evidenziare che a distanza di pochissimi giorni dalla sua elezione la stessa sindaca ha affermato candidamente che sicuramente lei parteggia per il variegato “fronte del No” però, in quanto istituzione, deve attenersi ai vincoli di mandato territoriali e nazionali.
Da qui è cominciato un quotidiano e sempre più radicale attacco agli strati popolari della comunità torinese in nome della legalità sgomberando studentati occupati, centri sociali, e occupazioni a scopo abitativo solo per fare alcuni recentissimi esempi.
Negli ultimi mesi la giunta torinese, non sazia dello scempio perpetrato con Torino 2006 (di cui si stanno pagando ancora oggi le conseguenze a livello locale e non solo), ha avuto la “brillantissima” idea di proporre la candidatura di Torino per l’edizione 2026 delle Olimpiadi invernali (segnaliamo qui la pagina facebook per seguire le attività degli oppositori a questa ulteriore ferita che i “padroni del vapore” tentano di infliggere alla popolazione: CONO – Coordinamento No Olimpiadi).
Questi dati, riassunti brevissimamente, aggiunti alla svendita della mobilitazione No Tav 3 valico, possono dare un feed back chiaro di quanto i grillini, siano sempre stati lontani dalle istanze “popolari” e di cosa rappresentino effettivamente “agli occhi” dei padroni anche e soprattutto in chiave governativa, come l’esperienza di Torino e Roma hanno evidenziato.

Movimento 5 Stelle: non una soluzione ma parte integrante del problema

Il movimento resistente della Val di Susa, nella sua pluridecennale esperienza, ha saputo caparbiamente tutelarsi da chi ha tentato a vario titolo di spuntarne le radicalità e ridurre il tutto ad un mero piano istituzionale. Accogliamo in maniera oltremodo positiva che, in discrete parti del movimento, la disillusione nei confronti dei “5 Stelle di governo” si sta trasformando in malcontento a sostegno ulteriore della lotta valsusina abbandonando ogni residuato di ambiguità.
Auspichiamo che tutto il movimento No Tav approfondisca il collegamento con il movimento antirazzista e contro il governo Salvini/Di Maio nella prospettiva della costruzione dell’unica soluzione concreta capace di impedire anche la realizzazione del T.a.v. ovvero l’unità delle lotte degli oppressi per abbattere il sistema criminale degli oppressori.
Comprendiamo altresì il disorientamento degli attivisti di base che hanno vissuto il M5s come illusoria alternativa al monopolio Renzusconi; come militanti di Alternativa Comunista, sezione italiana della Lega Internazionale dei Lavoratori, attivi nella maggior parte delle lotte del proletariato, chiediamo di abbandonare ogni residua fiducia nei pagliacci di corte e proponiamo un percorso di dialogo e mobilitazione per la costruzione dell’organizzazione internazionale dei lavoratori capace di mettere realmente in discussione ogni istituzione padronale a livello nazionale ed internazionale.

Stefano Bonomi - Partito di Alternativa Comunista

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