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Il sogno

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(15 Ottobre 2010) Enzo Apicella
Il 16 ottobre manifestazione nazionale dei metalmeccanici Fiom contro la "medicina Marchionne"

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(Contratto Metalmeccanici)

Rinnovo del ccnl dei metalmeccanici: altro che vittoria...

NO a questo rinnovo del biennio economico!!!

(26 Gennaio 2006)

I motivi:

1. Sulla piattaforma fatta votare nelle assemblee alla metà del febbraio del 2005, non si parlava affatto di riorganizzazione degli orari di lavoro su base plurisettimanale, e tanto meno di apprendistato. Quindi le segreterie nazionali FIOM FIM UILM non avevano il mandato dei lavoratori per discutere su questi punti. Inoltre la piattaforma si basava esclusivamente sulla questione dell’aumento salariale.

2. I ridicoli aumenti approvati dalle parti, non sono certo sufficienti a recuperare il potere d’acquisto dei nostri salari, innanzitutto perché la maggioranza dei lavoratori si trova con il III e IV livello, e quindi quei 50€ netti che ci troveremo in busta paga appena tra un anno e più non risultano adeguati alle nostre esigenze.

3. Il prolungamento della vigenza contrattuale di 6 mesi nasconde 2 insidie. Innanzitutto riduce di circa il 20% l’aumento di 100€ lordi al V livello, e di conseguenza gli altri. E poi apre le porte ad una futura quadriennalizzazione dei contratti. In alte parole gli imprenditori vogliono dei contratti che scadano ogni 4 anni, compresa la parte economica, e quindi capiamo benissimo che con un salario bloccato per quattro anni sarà molto dura.

4. L’applicazione, seppur sperimentale (ma se una cosa è sperimentale di solito significa che la si vuole applicare) dell’orario plurisettimanle, fino ad oggi applicato alle sole aziende di comprovata stagionalità dei prodotti (ad esempio una fabbrica di climatizzatori), significa che i lavoratori saranno costretti a lavorare a seconda delle esigenze del mercato, e quindi i turni non saranno più fissi come oggi, ma varieranno nella durata tra un minimo di 32 ore ed un massimo di 48 ore settimanali. I lavoratori interessati percepiranno la retribuzione relativa all’orario contrattuale settimanale normale sia nei periodi di superamento che in quelli di minore prestazione (CCNL). Quando la direzione propone questo nuovo orario, la RSU avrà il “potere” di discutere con la direzione le modalità di applicazione, ma non di rifiutarle, perché questo rinnovo contrattuale lo prevede.

5. L’apertura del tavolo per definire le percentuali, per i singoli comparti metalmeccanici, di quanti lavoratori precari possono essere utilizzati dalle imprese, significa accettare la precarietà, e non combatterla. Inoltre non si capisce perché fino al 31 luglio 2006 (data di scadenza per questo tavolo) le imprese hanno mano libera sugli orari settimanali. La risposta è semplice: una volta trovato l’accordo sulle percentuali, le imprese potranno avere mano libera sugli orari, ovviamente sempre concertati con le RSU, perché altrimenti non avrebbe avuto senso aprire questo tavolo.

6. Riguardo all’apprendistato, il giudizio non può che essere negativo. Per un III livello si parla di 42 mesi di apprendistato, salvo diploma inerente che riduce di 6 mesi il periodo. Ci saranno 3 periodi di apprendistato, ovvero 14 mesi saranno retribuiti con la paga di un I livello, 14 mesi con la paga di un II livello, e i restanti 14 mesi come un III livello. Si ricorda che fino all’età di 29 anni possiamo essere assunti come apprendisti. C’ è quindi la possibilità che un precario di 29 anni che lavori da 2 anni alla SBE, si trovi a dover fare l’apprendista per 3 anni e mezzo, quando invece ha già imparato a lavorare autonomamente!!!

7. Un apprendista poi, non ha nemmeno la certezza di essere assunto in pianta stabile al termine del periodo di apprendistato, cosa che amplifica ancora di più le condizioni precarie per i lavoratori giovani.

8. Da un punto di vista sindacale ci sarà un indebolimento, perché già oggi i lavoratori precari sono quasi sempre ai margini della sindacalizzazione, perché purtroppo rischiano il posto se cercano di “ribellarsi”, e la stessa cosa varrà per i lavoratori apprendisti, che fino a 34 anni per un IV livello possono essere nella condizione di apprendisti.

9. Possiamo veramente dire che con questo accordo i giovani entreranno nelle fabbriche a condizioni peggiori rispetto a quelle dei propri padri, e tutta una serie di diritti acquisiti negli anni scorsi sono cancellati!

Marco Sandrin, circolo PRC San Canzian d'Isonzo (Gorizia)

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