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Elezioni-truffa rsu della scuola

In 1500 istituti i cobas primo sindacato con il 26%

(12 Dicembre 2006)

Si sono svolte le elezioni-truffa delle RSU nella scuola. Perché “truffa”? Perché tali elezioni, oltre ad eleggere i rappresentanti sindacali nel singolo istituto, servono a decidere chi sono i sindacati “rappresentativi” nazionalmente, considerandoli tali se raggiungono il 5% come media tra la percentuale di voti ottenuta in tutte le RSU e quella degli iscritti/e. Il meccanismo di misurazione è aberrante: si valuta la rappresentanza nazionale per assegnare i diritti (compreso quello di assemblea) non, come sarebbe ovvio, su liste nazionali, con una scheda specifica e un’altra per la RSU, ma sommando i risultati delle liste di scuola.

Così, i lavoratori/trici di un istituto non possono votare il sindacato preferito se esso non ha un candidato/a alla RSU di quella scuola. E’ come non poter votare, in un condominio, per un partito alle “politiche” se almeno un inquilino non è tra i candidati di tale partito alle “circoscrizionali”.Per aggravare la truffa, ai COBAS (e ai “non rappresentativi”) non è stato permesso neanche di fare le assemblee nelle scuole per cercare i candidati/e: come se ad un partito, ancora non rappresentato in Parlamento, si vietasse di fare campagna elettorale. Dopodiché, i sindacati governativi hanno tempestato di circolari e ammonimenti quei pochi capi di istituto che intendevano concederci le assemblee, costringendoli a revocarle. Rispetto a tre anni fa, la repressione è stata totale e ci ha tolto ogni spazio elettorale. Va poi detto che i precari (un quinto della categoria) non hanno pieni diritti elettorali: un terzo di loro non può neanche votare e gli altri/e non possono candidarsi. E come ciliegina al cianuro su una torta avvelenata, la gestione della “macchina” elettorale è stata, nella grande maggioranza delle scuole, nelle mani dei sindacati di governo, che hanno spadroneggiato.

Abbiamo partecipato alle elezioni, seppure con la bocca tappata e ad armi del tutto impari, per contrastare questa sfacciata “dittatura” sindacale, e siamo riusciti a presentare liste COBAS in 1500 scuole. Per quel che ci riguarda, l’unico dato attendibile è il risultato in tali scuole, distribuite in tutte le regioni e in istituti di ogni ordine e grado. Solo in tali 1500 scuole chi voleva votare COBAS per assegnarci la rappresentatività nazionale ha potuto farlo. Ebbene, dai dati emersi finora, in queste scuole siamo passati dal 20% delle precedenti elezioni al 26% e siamo il primo sindacato, alla pari con la Cgil.

Invitiamo i partiti di governo a prendere atto del risultato e a intervenire urgentemente per ripristinare la democrazia sindacale nella scuola e negli altri posti di lavoro, ponendo fine al monopolio Cgil-Cisl-Uil imposto per legge (come sindacati di Stato “sovietici”), e facendo svolgere in tempi brevi elezioni su liste nazionali per vedere chi è rappresentativo. E con altrettanta urgenza il governo deve imporre al ministro Fioroni di restituire ai COBAS e a tutti i lavoratori/trici il diritto di assemblea, scippato dai sindacati di governo.

ELEZIONI SU LISTA NAZIONALE PER ASSEGNARE LA RAPPRESENTATIVITA’ NELLA SCUOLA
RESTITUZIONE DEL DIRITTO DI ASSEMBLEA AI COBAS E A TUTTI I LAVORATORI/TRICI

Confederazione Cobas

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