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    Precari Enti Locali ASU e PUC della Sicilia: Finalmente un contratto!

    (10 Gennaio 2007)

    Finalmente un contratto di lavoro per i precari degli enti locali siciliani! E’ di soddisfazione l’aria che si respira nella categoria degli ex articolisti a cui il Natale ha portato sotto l’albero la stipula di contratti di diritto privato a ventiquattro ore settimanali e l’adeguamento da diciotto a ventiquattro dell’orario di lavoro dei Puc (progetti di utilità collettiva) che un contratto ce l’avevano già. Si tratta di contratti a tempo determinato stipulati per periodi di un anno, tre anni o cinque anni.

    Un sospiro di sollievo che la maggior parte di questi lavoratori può finalmente tirare dopo oltre diciassette anni di precariato all’interno della pubblica amministrazione in cui si lavorava senza tutela previdenziale e assicurativa.
    “La stipula di questi contratti – afferma il coordinatore regionale dello Slai Cobas Orazio Calì – è sicuramente un passo avanti. Non è quello che i lavoratori auspicavano durante le battaglie ma rappresenta un primo segnale positivo”.

    L’augurio è che la stipula del contratto possa esserci per tutti gli aventi diritto che sono circa 7.500 in tutta la Regione.
    “Vogliamo ricordare alla Regione – spiega Calì – che in nelle varie province siciliane ci sono ancora lavoratori che pur avendo la dote finanziaria attribuita non possono stipulare i contratti con l’ente di appartenenza o perché l’ente non ne ha fatto richiesta o perché ha richiesto la stipula di contratti in numero inferiore rispetto a quelli posseduti”.
    Si tratta di un problema su cui la Regione deve intervenire al più presto magari emanando una direttiva che stabilisca tempi stretti per la stipula dei contratti.

    Resta ancora da definire la questione dei contrattualizzati per cinque anni e degli altri lavoratori socialmente utili (Lpu e circolare 331) per i quali non è ancora scattato l’adeguamento a ventiquattro ore dell’orario di lavoro.

    “Le battaglie non sono ancora finite – dice Calì – e il presidente della Regione non può andare in giro dicendo che ha stabilizzato i precari. E’ solo un primo passo avanti che è stato ottenuto grazie alle spinte e alle lotte portate avanti dai lavoratori in prima persona dopo il letargo e l’immobilismo dei sindacati confederali”.

    L’assessore regionale al lavoro Santi Formica, dal canto suo, prorogando i lavori socialmente utili solo per quattro mesi, ha manifestato tale intenzione. “Crediamo alla volontà politica dell’assessore – incalza Calì – ma vista l’esperienza passata che finora ha prolungato il nostro precariato per un ventennio vogliamo vedere i fatti”.

    Resta anche da sciogliere il nodo di quei precari che pur in possesso di dote finanziaria non sanno ancora dove andare a stipulare un contratto.

    Catania 08/01/2007.

    Il coordinatore regionale dello Slai Cobas
    Orazio Calì

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