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Per i tre operai della Fiat

Per i tre operai della Fiat

(25 Agosto 2010) Enzo Apicella
Melfi. La Fiat licenzia tre operai, il giudice del lavoro li reintegra, la Fiat li invita a rimanere a casa!

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    (Licenziamenti politici)

    Alfa Romeo di Arese: la Fiat licenzia tutti i delegati e gli attivisti dello Slai Cobas

    (3 Ottobre 2007)

    La Fiat ha licenziato sei operai in Cigs della Meccanica, tutti dello Slai Cobas.
    Secondo un accordo firmato un anno fa da Fiat, Slai Cobas e tutti i sindacati dell’Alfa, i sei operai dovevano rientrare al lavoro il 4 ottobre alla Fiat FTP di Arese o all’Iveco di Pregnana.
    Ma la Fiat li ha licenziati perché non hanno accettato la mobilità lunga.
    Alle elezioni RSU di un anno fa lo Slai Cobas aveva ottenuto in Meccanica il 75% dei voti, e 4 dei 6 licenziati erano i nostri candidati al completo.
    Nei giorni scorsi la Fiat si è anche liberata, con la mobilità lunga fino a 10 anni, di 170 dei 320 cassintegrati della carrozzeria di Arese.
    Anche in carrozzeria tutti i delegati dello Slai Cobas (80% dei voti alle elezioni RSU) non sono andati in mobilità. Licenzierà anche loro?

    CONDANNATI ALLA FAME I CASSINTEGRATI

    I lavoratori che sono andati in mobilità sono stati “convinti” con questa alternativa: o accettare la mobilità con buonuscita da Fiat e ABP o fare letteralmente la fame:
    infatti la Cigs “per ristrutturazione” di 470 euro lordi al mese in vigore ad Arese, da settembre è decurtata dalla Fiat di altri 140 euro al mese perché la Corte d’Appello di Milano ha incredibilmente cassato la sentenza Atanasio che ordinò l’annullamento della Cigs 2002/2003.

    LA COMPLICITA’ DELLE ISTITUZIONI

    Nel 2002 la Fiat mise in Cigs oltre 1000 lavoratori di Arese;
    nel 2003, 2004 e 2005 Regione, Provincia e comuni hanno sottoscritto con i sindacati accordi per ricollocare i lavoratori sull’area dell’Alfa, i cui proprietari (americani, bresciani, Brunelli) sono vincolati ad assumere almeno 550 cassintegrati da convenzioni ed accordi di programma.
    Ma le istituzioni, che da mesi discutono dell’area dell’Alfa in Prefettura nel “Tavolo per Milano” con Prodi, Letta, Bersani, Penati, Formigoni e Moratti, non solo non hanno garantito il rispetto di questi accordi ma, la scorsa settimana, hanno “riconosciuto, a fronte delle motivazioni riportate dalla società ABP, l'oggettiva difficoltà ad adempiere" alle assunzioni dei cassintegrati !
    E ciò quando ad Arese, solo nel terzo dell’area di proprietà degli americani, lavorano già circa 1500 precari e sottopagati.

    GRAVISSIME AGGRESSIONI E INTIMIDAZIONI

    All’Alfa ci sono state negli ultimi mesi aggressioni e intimidazioni:
    - Carmela Tassone e Vincenzo Lilliu, delegati Slai Cobas dell’Alfa Romeo di Arese, pestati in fabbrica da un “guardiano paramilitare”;
    - Cariche della polizia ai picchetti e 300.000 euro di multa ai cassintegrati per un sit-in su una stradina;
    - Furti sospetti, forzatura delle portiere e animali morti sulle auto dei nostri delegati, ecc.. ecc.. ecc..
    E ad aprile scorso, quando stava per essere firmato con ABP un accordo sulle assunzioni, gli americani hanno improvvisamente fatto saltare tutto, in coincidenza con i pieni poteri assunti sull’area di Arese da parte di Luigi Arnaudo, fino a ieri braccio destro di Agnelli all’IFIL.
    600 cassintegrati nel 2004 hanno denunciato alla Procura la tangentopoli dell’Alfa Romeo di Arese.
    Il PM dottor Gittardi, due mesi fa, ha chiesto al Gip di archiviare la denuncia penale, scrivendo però che i lavoratori sono stati truffati ed hanno tutte le ragioni di essere risarciti civilmente.
    Ma intanto, grazie anche alla sentenza “civile” di cui sopra, con motivazioni emesse in 15gg anziché i soliti mesi e mesi, i cassintegrati sono alla fame!

    LAVORO STABILE - SALARIO – DIRITTI

    - A Termoli la Fiat ha licenziato il nostro compagno Luigi Cravero;
    - E tutto il padronato, forte dell’asse Prodi-Montezemolo-CGIL-CISL-UIL estende licenziamenti e intimidazioni dalla Fiat alle altre fabbriche per imporre pace sociale, precarietà e bassi salari.

    DICIAMO BASTA!!
    NO AI LICENZIAMENTI

    SLAI COBAS
    www.slaicobas.it

    Fonte

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