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FACCIA DI VETO

(4 Ottobre 2007)

Il presidente Usa per "motivi economici" ha deciso così: ha posto il veto sul testo di legge che prevede l'estensione dell'assicurazione sulla salute a diversi milioni di bambini, attualmente privi di copertura sanitaria.

Esprimo tutto il mio disgusto e disprezzo non tanto per questo folle e perverso assassino che non ho mai avuto dubbi sul chi fosse, ma per chi ha avuto e avrà il coraggio di sostenerlo, ospitarlo, stringergli la mano, fare accordi in nome della ragion di stato, della diplomazia, del commercio delle persone e delle cose, condividere con lui denaro e potere.

Quelle che seguono sono le notizie che ho trascritto dalle varie agenzie di stampa, senza commenti. Quelli li lascio a voi.

In televisione ci delizieranno ben poco sull'argomento. Usano la delicatezza, in questi casi.

Doriana Goracci

Ha posto il veto sul testo di legge che prevede l'estensione dell'assicurazione sulla salute a diversi milioni di bambini, attualmente privi di copertura sanitaria. La norma, che era passata a larga maggioranza al Senato, prevedeva un fondo extra di 35 miliardi di dollari che si sarebbero dovuti aggiungere allo State Children's Health Insurance Programme, di cui oggi usufruiscono oltre sei milioni e mezzo di bimbi, ma che non viene reputato sufficiente per assicurare il benessere di tutta la popolazione pediatrica degli States.Secondo i sostenitori del provvedimento, in questo modo sarebbe salito a circa 10 milioni il numero di bimbi con copertura sanitaria garantita.La quarta volta dal suo insediamento nel 2001 che Bush usa questa prerogativa presidenziale.Utilizza il suo potere di 'bloccare' leggi in discussione, spiega di aver preso la sua decisione per motivi economici: espandere la copertura sanitaria significherebbe incoraggiare le persone che oggi sono assicurate privatamente a passare alla sanità pubblica. Cosa che comporterebbe costi altissimi. La normativa prevedeva comunque il reperimento dirisorse attraverso tassazioni sul tabacco. Il presidente Usa ha proposto comunque di aumentare di cinque miliardi di dollari i fondi destinati al Programma di assicurazione sanitaria pubblica dedicato ai bambini. Questo argomento è comunque destinato a diventare 'terreno di battaglia' fra i candidati alle elezioni presidenziali 2008.

Una battaglia che in questi giorni i Democratici stanno portando avanti contro il presidente attraverso il volto di Graeme Frost, un ragazzino di 12 anni che lo accusa di volere la sua morte e la morte di tutti i bambini e le bambine come lui. Graeme a 8 anni rimase gravemente ferito in un incidente d'auto. In quattro anni di interventi chirurgici e lenta riabilitazione è tornato in piedi grazie a Ship, l'acronimo del programma di assicurazione pubblica statale per minorenni delle famiglie di reddito basso, che ora però ha terminato i soldi. E' stato Ship a pagare il conto medico, fisioterapico e ospedaliero attualmente di 400 mila dollari. Un conto che il padre di Graeme, con il suo reddito di 36 mila dollari all'anno, non si sarebbe mai potuto permettere.

Secondo un rapporto del Census pubblicato lo scorso ottobre nel corso degli ultimi 12 mesi gli americani che non hanno copertura sanitaria sono cresciuti di due milioni e mezzo, un incremento record che negli Usa ha portato a 43,6 milioni le persone senza assistenza sanitaria, pari al 15,2% della popolazione. Di questi circa 8,5 milioni sono bambini e adolescenti.

Secondo dati governativi, negli Usa ci sarebbero oltre 30 milioni di persone considerate ufficialmente sotto la soglia di povertà, e solo 10 milioni hanno avuto accesso a servizi rimborsati dallo Stato. Il che vuoi dire anche che quasi 15 milioni di "non poveri" non possono pagarsi l'assistenza sanitaria.

La crescita del numero delle persone senza assistenza è dovuta nella maggior parte dei casi al licenziamento di un componente della famiglia; il licenziamento oltre il posto di lavoro e lo stipendio fa perdere anche l'assicurazione medica. Nel contempo l'amministrazione Bush ha dirottato maggiori risorse pubbliche nelle manovre fiscali a vantaggio dei più ricchi e nella cosiddetta lotta al "terrorismo" tagliando i già miseri fondi a disposizione degli enti Medicaid e Medicare che forniscono una minima assistenza a anziani e meno abbienti. Negli Usa, la cosiddetta patria della "libertà" e della "democrazia", non esiste un sistema sanitario nazionale come in tutti gli altri paesi industrializzati, anche se in via di progressivo smantellamento. Gli enti pubblici offrono, quando possono, una minima assistenza ai pensionati oltre 65 anni e ai poveri con un reddito lordo inferiore ai 16 mila dollari l'anno per una famiglia di 4 persone.

L'assistenza sanitaria è affidata alle compagnie private che hanno alti costi e che comunque rifiutano i nuovi iscritti se non sono perfettamente sani alla visita di controllo. Per garantirsi da "errori" di valutazione le polizze private spesso richiedono un periodo di "prova" da uno a tre mesi durante il quale l'assicurato paga ma non ha ancora diritto all'assistenza finché non è accertato che non abbia malattie preesistenti. Il sistema che tratta la salute come merce ha inoltre polizze molto alte che costano ai lavoratori pesanti trattenute sulla busta paga e riguardano essenzialmente i lavoratori di grandi aziende; chi lavora in piccole aziende quasi sempre non ha il "benefit" dell'assistenza sanitaria, come i moltissimi occupati nei lavori precari considerati di basso livello.

La maggioranza dei 44 milioni di americani senza assistenza medica sono afroamericani; la popolazione nera priva di copertura è il doppio di quella bianca, rispettivamente il 20,2% contro il 10,7%. Sono di più gli uomini che le donne, 23,3 milioni contro 20,2 milioni; nell'ultimo anno il numero degli uomini è cresciuto di 1,6 milioni, più del doppio della crescita delle donne pari a 760 mila unità. La situazione è diversificata tra i vari Stati e si passa dall'8% della popolazione senza assistenza nel Minnesota al 24,1% nel Texas; lo stato di Bush ha il primato dell'infame classifica con un abitante su quattro. senza assistenza.

http://reset.netsons.org/modules/news/article.php?storyid=805

Doriana Goracci

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