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(Di lavoro si muore)

Cantieri navali: sciopero in trasferta!

Tutti a Genova, al salone della nautica, per rivendicare i propri diritti

(4 Ottobre 2007)

La protesta per la sicurezza sui posti di lavoro ed in particolare ai cantieri navali viareggini e versiliesi si allarga ed approda al Salone Nautico di Genova. Promossa dal Sindacato una clamorosa iniziativa di sciopero dei lavoratori: la loro voce è pronta a “sporcare” la vetrina della manifestazione, una festa della nautica dove sono in mostra le imbarcazioni e le tecnologie di altissimo livello. Massimo Braccini, Segretario Provinciale Fiom, Lamberto Pocai, Segretario Territoriale Fiom e Andrea Antonioli, Segretario della Camera del Lavoro di Viareggio, hanno dissotterrato “l’ascia di guerra” ed hanno presentato questa iniziativa contro l’indifferenza degli imprenditori che fanno orecchie da mercanti, non solo con il sindacato ma anche con le amministrazioni. “Tutto viene costruito secondo le regole, ma non è vero. C’è lavoro nero, sfruttamento, irregolarità di vario tipo e a farne le spese sono sempre i lavoratori, ricattati e sottopagati” Si lavorava meglio dieci/venti anni fà quando non c’erano subappalti e il lavoro veniva controllato di più. Oggi ci sono le leggi, ma si continua a morire. Questa manifestazione è in memoria di Robert Thompson, il giovane sud africano morto in primavera, e in memoria di tutti coloro che in questi anni sono morti, o sono rimasti feriti, o si sono ammalati nei cantieri della Versilia. Il Polo Nautico sembrava che potesse essere una soluzione innovativa e di qualità. Invece, in breve tempo, è degenerato, procurando danni alla filiera della nautica e ai lavoratori. La sicurezza è stata messa al secondo posto dietro produttività e profitto. “Questo è inaccetabile, ed è giunto il momento di far vedere l’altra faccia della medaglia, dare voce ai lavoratori, mostrarsi in pubblico per far capire cosa c’è dietro una gande, bella e costosa imbarcazione”. In nome non solo dei morti, ma anche del patrimonio storico di Viareggio, risalente ai tempi dei Maestri d’Ascia e Calafati, che la città ha messo a disposizione degli imprenditori, che certe aziende hanno sfruttato, rendendo però più deboli le prospettive future. “Il mondo deve sapere cosa si nasconde dietro il prodotto di lusso: il degrado lavorativo - non esistendo neanche una mensa, i precari degli appalti sono costretti mangiare un panino sui marciapiedi, come nel Terzo Mondo - la miseria, l’insicurezza e la morte”. E’ stato inoltre richiesto anche un incontro in Comune di Viareggio con i capo gruppo consiliari, in preparazione del Consiglio Comunale sulla Commissione Polo Nautico, per consegnare una dettagliata e critica relazione su tutta la storia di Polo Nautico e sulla situazione e per illustrare la posizione del Sindacato e dei lavoratori. Posizione nettamente contraria all’ipotesi di frazionamento della concessione, in quanto - come afferma Andrea Antonioli - questa non rispetta gli impegni assunti a partire dalla delibera 34 del 2002 che prevedeva che il soggetto a cui veniva assegnata la concessione ex Sec avesse determinate caratteristiche. In questi anni e fino a luglio 2006 si è seguito quell’indirizzo. Successivamente vi è stata una “brusca svolta” e Polo Nautico ha scientificamente distrutto tutto l’impianto che vedeva una funzione consortile e quindi l’assunzione di un ruolo di interesse sia per le imprese socie sia per tutta la nautica viareggina, mentre invece cio’ che ha prevalso è stato solo l’interesse dei singoli, in particolare dei più grossi a partire dal gruppo Guidetti, a scapito di tutti gli altri imprenditori e dei lavoratori Non a caso - sottolinea Antonioli - sono saltati tutti gli accordi sindacali sottoscritti. All’incontro con i capo gruppo consiliari è stata consegnata una dettagliata e critica relazione su tutta la storia di Polo Nautico e sulla situazione. ” Auspichiamo - conclude Antonioli - di trovare disponibilità nei capo gruppo consiliari affinchè vengano rispettati sia ciò che è stato deliberato nel 2002 sia gli accordi sottoscritti da Comune, Sindacato e Imprese”

La vertenza proseguirà fino al raggiungimento dei risultati: un contratto unico, stessi diritti, stesse tutele, stesse retribuzioni

Letizia Tassinari

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