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Praga. Il convitato di pietra

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(8 Aprile 2010) Enzo Apicella
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(No basi, no guerre)

Simmel Difesa Spa: la morte dentro e fuori

(10 Ottobre 2007)

Il “Coordinamento Contro la Guerra Valle del Sacco” esprime la totale solidarietà alla famiglia della vittima e a tutti i lavoratori coinvolti nell’esplosione avvenuta in Simmel Difesa.

Da anni il Coordinamento mette in atto azioni di contrasto, alle politiche di guerra attuate sul nostro territorio, informando e denunciando i gravissimi problemi provocati dalle industrie belliche: dentro e fuori.

Dentro - producendo inquinamento - abbiamo ancora sotto gli occhi gli effetti del disastro ambientale della Valle del Sacco, morti per incidenti sul lavoro e a causa di malattie dovute alle sostanze utilizzate in quel processo produttivo, distruzione del territorio. Il perclorato di ammonio(3), uno dei tanti componenti chimici utilizzati dalla Simmel Difesa e dalla Fiat Avio come propellente solido per razzi e missili, è sotto osservazione negli Stati Uniti per l’inquinamento delle falde acquifere nei siti in cui sono presenti industrie di armamenti , poligoni di tiro, depositi e ritenuto responsabile di disfunzioni e tumori tiroidali. Fuori - nei luoghi di guerra - dove gli ordigni esplosivi vengono sganciati e producono morte e distruzione su larga scala oppure le orrende mutilazioni delle clusters bombs.

In più occasioni la Simmel Difesa si è preoccupata di smentire l’accusa(1), che gli viene dai movimenti contro la guerra, di produrre armi non convenzionali come le cluster bombs (bombe a grappolo), ma certamente i documenti reperibili come le relazioni del Governo sulle importazioni ed esportazioni di armamenti e le relazioni internazionali presenti sul web ci dicono che la Simmel ha prodotto tecnologia ad alta letalità come i BCR (Bomblets Cargo Round) con 63 sub-munizioni, i razzi Firos 25-30 con 77 sub-munizioni (che una volta cadute sul terreno e non esplose si comportano come delle mine-antipersona), dal 2004 i missili aria-aria IRIS-T frutto di cooperazione internazionale, che andranno ad armare i nuovi caccia JSF F-35. Questi e molte altre tipologie di armamenti e munizionamento(2) vengono vendute ed esportate in gran parte all’estero (Arabia Saudita, Turchia, Oman, Corea del Sud per citarne alcuni).

L’indagine circa la tragedia certamente porterà all’errore umano ma molte e diverse sono secondo noi le responsabilità e le negligenze per quello che è accaduto ieri: i governi che con leggi neoliberiste precarizzano i rapporti di lavoro e di vita, i sindacati che in nome della concertazione sacrificano i diritti fondamentali dei lavoratori come la sicurezza. Si sottraggono risorse dallo stato sociale, impoverendo istruzione, previdenza, sanità e si spendono oltre 20 miliardi di euro per l’acquisto di armi offensive come i bombardieri nucleari EuroFigther e il mantenimento delle missioni all’estero.

Pensiamo che le risposte alla guerra debbano avvenire tutti i giorni, a partire dai luoghi di vita e di lavoro, proponendo la riconversione civile delle fabbriche di morte e la rescissione dei trattati internazionali sulle basi e sulle servitù militari(4).


(1) http://www.simmeldifesa.com
(2) http://italy2.peacelink.org/disarmo/articles/art_20358.html
(3) http://www.ewg.org/reports/rocketwater
(4) http://www.disarmiamoli.org

Doriana Goracci

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