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(11 Ottobre 2007)
Dati quasi definitivi:
FIAT POMIGLIANO: SI 9,6% NO 90,4%
ALENIA POMIGLIANO: SI 36,98% NO 63,02%
ALENIA NOLA: SI 30,39% NO 69,61%
ALENIA CAPODICHINO: SI 28,27% NO 71,73%
ALENIA CASORIA: SI 45,99% NO 54,01%
ANSALDO BREDA: SI 39,97% N0 60,03%
AVIO POMIGLIANO: 155 SI (29,5%) 370 NO (70,5%)
AVIO ACERRA: SI 29,04% NO 70,96%
DHL: SI 6,25% NO 93,75%
ERGOM POMIGLIANO: SI 4,26% NO 95,74%
ERGOM NAPOLI: SI 29,91% NO 70,09%
ILMAS ACERRA: 10,62% NO 89,38%
FINCANTIERI CASTELLAMMARE: SI 8,18% NO 91,82%
WHIRLPOOL SAN GIOVANNI A TEDUCCIO: 49,13% NO 50,87%
COMUNALI POZZUOLI: SI 0 (0%) NO 25 (100%)
I SI prevalgono invece, tra gli altri, nell'ospedale Cardarelli (73%), alla Circumvesuviana di Napoli (90%), Autorità Portuale (89%) ANM (79%), Selex di Fusaro (57,54%) Selex di Giugliano (50,30%) Unilever di Caivano (65%).
In tutte le principali fabbriche del napoletano (coerentemente col dato nazionale) l'accordo viene bocciato, con percentuali che spesso vanno ampiamente al di la del consensi ottenuti dalla FIOM nelle consultazione sulle rappresentanze!
Nonostante brogli e truppe cammellate scientificamente arruolate da CGIL-CISL-UIL, laddove si lavora e si produce realmente ricchezza, l'accordo non passa!
Resta ovviamente il dato dei precari, e dei call center in particolare, che testimonia come più il lavoro è incerto e sotto ricatto, meno sono gli spazi possibili per il dissenso.
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