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Un governo di tasse, guerra totale senza dialoghi e svendita della sovranita' nazionale

Comunicato stampa FARC-EP, 30 novembre 2002

(10 Dicembre 2002)

1. Il signor Alvaro Uribe Vélez è arrivato alla presidenza della Repubblica per mettere in marcia la propria macabra strategia di guerra totale senza dialoghi, contro i lavoratori e la popolazione delle classi popolare e media, a beneficio dell'oligarchia, dei latifondisti, dei grandi allevatori, dei padroni del sistema finanziario e delle multinazionali del gran capitale imperialista.

In questo modo, sta approfondendo ulteriormente la forbice tra i due milioni di oligarchi, padroni del potere economico e politico della Colombia, ed il resto della popolazione, obbligata ogni giorno di più ad ingrossare le fila dei più poveri, disoccupati, emarginati, indigenti, sfollati ed esiliati a causa del conflitto interno.

2. La crescente forbice tra ricchi e poveri si quantifica con l'aumento della disoccupazione e della sottoccupazione, e con la bassa remunerazione percepita da milioni di salariati delle campagne e delle città, colpiti inoltre dalle deficienze nei servizi relativi alla sanità, all'educazione, alla casa, ai crediti, all'acqua potabile ed alle terre, necessarie affinché i contadini possano lavorare e produrre in condizioni dignitose per mantenere le loro famiglie.

Questi settori sociali sono condannati a soffrire i deplorevoli effetti dell'applicazione deregolamentata delle politiche neoliberiste, quali ricette emesse a Washington dal FMI e dalla Banca Mondiale.

Nell'ambito della guerra totale il Governo ha decretato lo "Stato di Commozione Interna" ed ha creato le "zone di Riabilitazione", senza base economica, in Arauca, Casanare e Bolívar, per imporre il terrore dello Stato alla già colpita popolazione civile, affinché questa accetti le sue imposizioni e non protesti per l'abbandono statale che si protrae da oltre cinque decenni di governi liberal-conservatori.

3. Il governo dell'oligarchia liberal-conservatrice ha aumentato in modo indiscriminato l'IVA ed autorizzato l'aumento dei prezzi della benzina e dei trasporti, affinché gli elevati costi della guerra totale, che brucia oltre il 50 % del bilancio nazionale, ricadano sulle spalle del popolo. Nel frattempo, aldilà dell'indipendenza dei poteri il Governo intimidisce il Congresso per forzarlo ad approvare decreti e leggi lesivi degli interessi dei più poveri, come nel caso della cosiddetta Flessibilizzazione del Lavoro, della Riforma Tributaria e del repressivo, escludente e politicante Referendum. Tutto ciò ha l'obiettivo di asfissiare ulteriormente il languido patrimonio e le libertà dei nullatenenti, di sviare l'attenzione del popolo lavoratore e di tenere occupato il Congresso con un dibattito che serve esclusivamente a ripulire lo sporco volto dei corrotti e dei politicanti funzionari negli enti pubblici dello Stato.

4. Questo Governo paramilitare, non soddisfatto della serie di tasse riscosse dagli enti creati dallo Stato, consente che le sue forze militari e di polizia, con le loro bande paramilitari, riscuotano anch'esse imposte da piccoli commercianti, trasportatori, allevatori, esercenti ed agricoltori di diverse regioni del paese, come sta avvenendo, solo per citarne alcune, nel Meta, Caquetá, Arauca, Putumayo, Guaviare, Tolima, Huila, Boyacá e Cundinamarca. La popolazione, che vede colpiti i propri piccoli patrimoni dalla riscossione di tasse statali, esige che il Governo dica una volta per tutte quanti stati e governi, autorizzati alla riscossione tributaria con l'avallo del Governo stesso, esistono in Colombia.

Nessuno può dire fino a quando questo popolo sopporterà simili arbitrarietà, senza che nessuno si occupi di indagare e castigare i responsabili.

5. L'attuale amministrazione, al colmo dei più grandi cinismo e sfacciataggine, solleva da ogni responsabilità nei massacri, assassinii e crimini contro la popolazione civile disarmata, riconosciuti capi paramilitari del calibro, tra gli altri, di Rito Alejo del Rio e Carlos Arturo Marulanda, esponenti ed esecutori di spicco della politica paramilitare di Stato. Ciò conferma, inoltre, il carattere terrorista del regime governante colombiano, coperto dall'impunità di fronte a cotanta barbarie statale.

6. La casta governante, con il signor Uribe in testa, sogna di poter liquidare mediante la forza delle armi dello Stato le organizzazioni sindacali e popolari, ed in particolare l'opposizione politica rivoluzionaria armata. Il proposito è quello di cancellare dalla mappa politica il movimento guerrigliero, al fine di imporre senza troppi ostacoli le politiche dittatoriali che riportano ingratamente alla memoria quelle applicate nei paesi del Cono Sud e dell'America centrale, e di svendere definitivamente la sovranità della patria al Governo statunitense.

Si spiega così l'eterna intromissione nel conflitto interno colombiano, con la somministrazione di aerei ed elicotteri sofisticati, armi di diverso calibro, migliaia di milioni di dollari, assistenza militare e tecnica per migliorare la capacità di combattimento delle forze militari nelle operazioni contro l'insorgenza. Il pretesto è la lotta al terrorismo ed al narcotraffico, onde evitare opposizione nei confronti della sua politica interventista.

7. La suddetta politica statale colombiana, appoggiata dal Governo degli Stati Uniti, ratifica la palese mancanza di volontà politica del Governo Uribe di cercare soluzioni politiche dialogate del conflitto sociale ed armato, che la Colombia vive da oltre cinquant'anni. Essa spiega inoltre l'assoluto disinteresse del Governo di concertare con la guerriglia delle FARC lo Scambio di prigionieri di guerra in potere delle due parti, supplicato dai familiari, amici e personalità dediti ad apportare proposte politiche per trovare una soluzione a questo problema derivante dallo scontro politico.

8. Le FARC-Esercito del Popolo invitano il popolo colombiano a raddoppiare la lotta organizzata popolare e di massa nelle fabbriche, per le strade e nelle campagne, in difesa dei suoi interessi, libertà e diritti fondamentali colpiti dalle disuguaglianze economiche, politiche e sociali. Allo stesso tempo, le FARC-EP riaffermano il loro indeclinabile impegno rivoluzionario e bolivariano di continuare la battaglia per la conquista del potere politico attraverso la combinazione di tutte le forme di lotta, fino a quando lo stato ed i suoi governi non modificheranno i loro caduchi e perversi costumi politici. Siamo certi che niente e nessuno riuscirà a sviare gli obiettivi politici dell'Organizzazione sollevatasi in armi per la conquista della pace con giustizia sociale.

Montagne della Colombia, 30 novembre del 2002

Segretariato dello Stato Maggiore Centrale delle FARC-EP

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