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Trieste: Solidarietà con i 57 autisti sotto processo per aver scioperato

testo di un appello su cui raccogliere firme di adesione

(11 Dicembre 2002)

«Mi chiamo Fabrizio F. e sono uno dei 600 autisti che ogni giorno guida l'autobus con impegno e professionalità, per te e per altre migliaia di cittadini di trieste.

Da 20 anni, con la mia paga riesco a mantenere mia moglie e i miei 2 figli.

A gennaio 2002, la Trieste Trasporti s.p.a. aveva deciso di aumentarmi l'orario di lavoro, eliminando dal mio turno 19 giornate annuali di riposo compensativo, che da sempre invece mi consentivano un giusto recupero psicofisico, necessario invece per guidare con lucidità e attenzione nel caotico traffico cittadino, garantendo a te e agli altri utenti, la sicurezza di arrivare a destinazione.

Sono stato così costretto perciò a reagire ad una prevaricazione della società che violando le vigenti normative, aveva tentato di cancellare con la privatizzazione, tutta la contrattazione integrativa e tutti i diritti acquisiti che ne derivavano.

Assieme ai miei colleghi ho dovuto dimostrare la mia disapprovazione nei confronti della trieste trasporti, con l'unico strumento che la costituzione italiana mette a disposizione dei lavoratori - lo sciopero - che è durato dal 2 al 3 gennaio.

Per questo motivo il 16 dicembre 2002, sarò processato dal tribunale di trieste e dovrò rispondere dell'accusa di aver interrotto il servizio di trasporto pubblico, col rischio di essere condannato fino a 5 anni di reclusione, per il solo fatto di aver voluto garantire il mio riposo e la tua sicurezza.

Gli avvocati che difendono me e i miei colleghi, hanno detto che anche la tua solidarietà potrebbe essere importante per far comprendere al giudice, le profonde motivazioni della protesta, che non erano dei soli autoferrotranvieri, ma dell'intera collettività che ha sempre utilizzato il servizio pubblico.

Ti chiedo perciò di firmare l'appello al giudice, quale gesto di tangibile solidarietà con i lavoratori indagati. per questo ti ringrazio.»

TESTO DELL'APPELLO

SOLIDARIETA' CON GLI AUTOFERROTRANVIERI DI TRIESTE

Noi lavoratori e cittadini, utenti del servizio di Trasporto Pubblico Locale, esprimiamo la nostra piena solidarietà ai 57 autoferrotranvieri di "Trieste Trasporti" sottoposti a processo per aver difeso la propria condizione di lavoro e di vita, nonché la nostra sicurezza di utenti dei trasporti pubblici.

Il fatto che le fermate di protesta siano avvenute non rispettando le procedure previste dalle normative attuali in caso di sciopero, normative che riteniamo eccessivamente restrittive e che finiscono di fatto per impedire il libero esercizio di un diritto Costituzionale, è dovuto essenzialmente al fatto che l'Azienda ha unilateralmente, da un giorno all'altro, cancellato conquiste ottenute con anni di lotta e di confronto sindacale e pertanto la responsabilità di quanto accaduto non può essere riversato su chi ha inteso difendere i propri diritti ma su chi li ha attaccati.

NOTA BENE

Importante! Serve raccogliere il maggior numero di firme possibile, inviandole via FAX entro domenica 15 al 040 7795282.

E' necessario anche raccogliendo fondi per sostenere le spese legali che vanno versati su UNICREDIT BANCA - CARIVERONA c/c 18840651 ABI 6355 CAB 3207 causale " sostegno lavoratori Trieste Trasporti ".

RdB

Fonte

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