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Gugliotta

Si apre una finestra sui metodi della polizia italiana

(14 Maggio 2010) Enzo Apicella
I TG trasmettono l'intervista a Stefano Gugliotta, che porta i segni del pestaggio immotivato da parte della polizia

Tutte le vignette di Enzo Apicella

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    (25 Ottobre 2007)

    Esprimiamo il nostro sdegno per la montatura mediatica che sta accompagnando la vicenda dei compagni umbri arrestati per “terrorismo”, con grande spiegamento di forze terrestri ed aeree: mancavano gli incrociatori e i sommergibili, ma solo perché l’Umbria non è bagnata da alcun mare.

    A fronte degli addebiti contestati, appare evidente la sproporzione dell’apparato messo in campo e della risonanza mediatica, come se con questi arresti si volessero coprire le denunce e le mobilitazioni che, in Umbria, disvelano il malaffare politico che alligna all’ombra delle giunte di centrosinistra.

    Non ci stupisce la sintonia fra i commenti della governatrice dell’Umbria, signora Lorenzetti, e quelli dei fascisti locali, i quali gioiscono per “l’efficienza e l’abnegazione delle forze dell’ordine” e si spingono fino a delirare di un’Umbria “crocevia internazionale di terrorismo e fondamentalismo” e di “saldatura tra cellule dell'ultra-sinistra ed il fondamentalismo islamico”.
    I reati contestati non vanno oltre alcuni danneggiamenti a cantieri locali, scritte murali ed una lettera anonima, contenente un proiettile, inviata alla governatrice dell’Umbria. A fronte di queste accuse, un’operazione sensazionalistica, sbattuta in apertura da tutti i telegiornali, gli stessi che si guardano bene dal riferire dell’impegno ambientalista, alla luce del sole, contro gli scempi che devastano le zone più belle dell’Umbria, impegno proprio dei giovani arrestati.

    In questa vicenda, che segnala una pericolosa deriva autoritaria bipartisan, si colloca la provocazione contro il compagno Aurelio Fabiani, consigliere comunale a Spoleto e padre di Michele, uno dei giovani arrestati: ad Aurelio - dirigente del Coordinamento per l’Unità dei Comunisti - è stata perquisita l’abitazione e sequestrati computer e documenti, con la motivazione che la sua casa era frequentata da uno degli indagati, cioè suo figlio.

    Siamo vicini ad Aurelio ed ai giovani arrestati, e ci impegniamo alla mobilitazione contro ogni montatura e per continuare le denunce e le mobilitazioni che li hanno visti protagonisti e che, ne siamo certi, li rivedranno presto al loro posto di lotta.

    Roma, 23.10.2007

    Coordinamento per l’Unità dei Comunisti
    http://cuc.altervista.org

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