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La destra tradisce il mercato la sinistra non si lasci tentare

da "il riformista" del 29 novembre 2002

(1 Dicembre 2002)

C'era una volta la scuola di Chicago.
Un gruppo di filosofi, giuristi ed economisti ai quali si deve quel paradigma teorico trasformato in progetto politico da Margaret Thatcher e Ronald Reagan.
Individuo e mercato, i due caposaldi dei Chicago boys, trionfarono contro collettivismo e stato.

Poi venne la caduta del muro di Berlino.
Crollate le antiche dighe, le acque si mescolarono.
La sinistra scoprì il mercato.
Negli Stati Uniti Bill Clinton e Al Gore divennero gli alfieri della Nuova Economia.
In Italia e in Francia, l'Ulivo e la gauche plurielle privatizzarono le imprese pubbliche a un ritmo inferiore solo a quello di Lady Thatcher.

Con il passaggio al terzo Millennio, il pendolo della politica oscilla di nuovo.
La nuova destra, al governo in buona parte d'Europa e negli Usa, ha dimenticato Chicago.
Un altro mito culturale è risorto: quello di Jean Baptiste Colbert, Controleur général (cioè ministro delle finanze) del Re Sole che costruì la potenza economica della Francia sul protezionismo mercantilista e l'intervento dello Stato.

Jacques Chirac, erede del colbertismo come tutti i gaullisti, si prodiga per salvare France Télécom e Vivendi con i quattrini dei contribuenti.
Colbert viene esaltato da Giulio Tremonti, che negli anni '80 era stato folgorato dai Chicago boys.
Persino George Bush, sia pur sotto la spinta di una "economia di guerra", ricorre al protezionismo.
E il capogruppo repubblicano alla Camera dei rappresentanti, Dennis Hastert, chiede l'intervento delle finanze federali per salvare la United Airlines, primo passo di un colossale sostegno pubblico alle compagnie aeree.

La sinistra sembra spiazzata.
E può soccombere a una forte tentazione: in fondo, se anche la destra ha riscoperto la mano pubblica, perché non approfittarne per dare il colpo finale al neoliberismo? Sirene che incantano in Germania la Spd, in Francia la sinistra socialista e in Italia una parte dei Ds (oltre a Rifondazione).
Una malìa che può diventare pericolosa.
Negli anni '90 è avvenuta una rivoluzione che la sinistra democratica ha favorito.
E ha fatto bene.

Non stupisce che i conservatori siano i primi a temerla.
E' una rivoluzione che ha messo al centro i consumatori e milioni di risparmiatori.
Un grande finanziere americano come Felix Rohatyn ha chiamato il nuovo modello "capitalismo popolare".
La New Economy non è stata solo bolla speculativa, Enron e WorldCom.
Va controllata, ma liquidarla non è nell'interesse della sinistra.
La quale non può dimenticare che il colbertismo è stato sconfitto sul piano teorico dagli illuministi, su quello politico dalla Rivoluzione francese.

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