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(13 Settembre 2010) Enzo Apicella
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    Megafono Rosso: l’urlo della rivolta studentesca

    (4 Novembre 2007)

    magafono rosso

    Un nuovo anno accademico è iniziato e l'aria che si respira all'interno delle nostre facoltà è sempre la stessa! Lo sgradevole odore di marcio e di aberrante disonestà verso gli studenti spadroneggia. Sfogliando quotidianamente i principali organi di stampa ci si accorge che la linea politica dettata dal governo in carica tende a tenere saldo il legame con i poteri forti, quegli stessi poteri che stanno suggerendo e smussando una nuova finanziaria che renderà permanente sia la precarietà del lavoro salariato che la presenza dei soldati italiani nei teatri di guerra. La sinistra di governo continua intanto con tenacia e disinvoltura, sotto gli occhi spazientiti di lavoratori e studenti, il suo indecoroso ruolo di ammortizzatore delle lotte sociali; pochi giorni fa le due principali forze della "Cosa Rossa" (Rifondazione e Comunisti Italiani) hanno trascinato in piazza con l'inganno migliaia di studenti, precari, lavoratori e pensionati, esibendo uno striscione iniziale contro la precarietà del lavoro, quella stessa precarietà che renderanno permanente votando tra pochi giorni una nuova finanziaria lacrime e sangue!

    Stesso copione, stesso sipario, si presenta all'interno delle fabbriche del sapere, dove le due principali organizzazioni studentesche (Unione degli Universitari e Unione degli Studenti), si apprestano a smorzare con tutte le loro forze, i piccoli accenni di rivolta studentesca che sembrano stiano prendendo piede nei nostri atenei e nei nostri licei.
    Gli studenti tutti devono aprire gli occhi e intervenire in modo concreto smascherando il gioco sporco delle organizzazioni appena citate; per fortuna qualche collettivo ha cominciato a sottolineare e controbattere lampanti dichiarazioni fatte proprio dall'UdU nelle assemblee in prossimità del 9 Novembre (sciopero generale-generalizzato), dove palesemente si proponeva di boicottare questo sciopero per "non generalizzare le lotte"! Affermazioni di questo tipo ci fanno pensare e riflettere su quanto queste organizzazioni (finanziate e supportate dal principale sindacato italiano, la Cgil) riescano ad arginare ondate di rivolta che di tanto in tanto si ripresentano nelle “fabbriche del sapere”.

    Stiamo scrivendo questo articolo nella giornata del 25 Ottobre 2007, proprio due anni dopo quella stupenda manifestazione nella quale migliaia di studenti, hanno invaso le strade di Roma, chiedendo a gran voce che non venisse approvato il distruttivo ddl Moratti. Quelle richieste erano rivolte e indirizzate verso un punto logistico preciso: Montecitorio. Ma sappiamo benissimo che le istanze popolari che vengono portate sulla soglia di quel palazzo padronale non riescono mai ad oltrepassare la porta, a differenza delle richieste -sempre soddisfatte- delle grandi banche e imprese del Paese.

    Invitiamo e incitiamo tutti gli studenti a riprendersi l'unico luogo dove poter esprimere senza costrizioni le proprie idee, lamentare i propri disagi, cercare di ribaltare gli ordini esistenti. E' ora che il movimento studentesco si ricompatti, che scenda in piazza determinato, cosciente che lo stato di cose attuali può essere ribaltato solo se tutti insieme ricominciamo a gridare come facevano i nostri compagni 30 anni fa, che il movimento studentesco non ha governi amici!
    Megafono Rosso è un’organizzazione formata da studenti e studentesse che stanno unendo le loro forze, per cercare di portare il movimento studentesco verso una nuova manifestazione di massa che sia in grado con la sua radicalità di far abrogare le contro-riforme in materia d'istruzione e anche quelle riguardanti il mondo del lavoro, che stanno distruggendo il nostro futuro e il nostro presente!
    Dobbiamo, una volta per tutte, organizzare una mobilitazione coerente e conseguente contro la protervia dei poteri forti; una mobilitazione pari se non superiore a quella vincente portata avanti dai nostri compagni francesi nella lotta contro il Cpe.

    Studiando e analizzando il disagio e le varie problematiche che ostacolano quotidianamente gli studenti, tentiamo di sviluppare un'informazione che sia in grado di trasformare il malumore in mobilitazione. Tutto ciò sarà inevitabile perchè il movimento studentesco "se c'è" deve tornare a battere uno e più colpi! Lo strapotere dei governi dell’alternanza va interrotto!

    I tempi stringono, il disagio aumenta, la rabbia verso chi ci governa deve straripare, noi studenti possiamo innescare la scintilla, la stessa scintilla che possa portare subito a una stretta alleanza con i lavoratori, con i precari, e gli sfruttati di tutto il mondo: solo allora l'esplosione sarà grande e porterà ad un reale cambiamento!

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