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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
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A proposito dei vigilantes al Pronto Soccorso dell’ospedale di Mestre

(4 Novembre 2007)

Questa Organizzazione Sindacale esprime alcune considerazioni in merito alla decisione, da parte della Asl 12, di rafforzare il servizio di vigilanza al Pronto soccorso dell’Ospedale Umberto I di Mestre.
Sappiamo bene come il personale sanitario sia costretto, ormai da anni, a lavorare in condizioni di stress, ma ciò non va, a nostro avviso, riportato ESCLUSIVAMENTE al problema della sicurezza.

Il Pronto Soccorso di Mestre è al collasso perché non è stata attuata una riorganizzazione del Dipartimento Emergenza/Urgenza (Pronto Soccorso e Suem) e del servizio OBI (l’ex “Astanteria”) per l’ “Osservazione Breve Intensiva” del paziente, e perché non è stata adeguata la dotazione organica del personale.

A seguito della chiusura del pronto soccorso del Policlinico San Marco e di Villa Salus il carico di lavoro è aumentato incredibilmente con lo stesso numero di personale (che era già prima insufficiente) in spazi alquanto carenti: si parla di una media di oltre 180 accessi al giorno, esclusi gli accessi al così chiamato “ambulatorio dei codici bianchi” per le patologie leggere.

Ci chiediamo: a cosa siano servite ore ed ore di “Commissione tecnica” e di tavoli di trattativa per il riassetto organizzativo del “Dipartimento Emergenza/Urgenza”, l’accordo sindacale - con relativa delibera - che prevedeva un consistente aumento di personale per il Pronto Soccorso, quando poi nulla è stato applicato?

La delibera dell’Asl (la 1134 del 29/09/2005) prevedeva, infatti, solo per l’OBI un aumento di 10 Operatori Socio Sanitari, di 8 Infermieri Professionali, di cui 1 Coordinatore.
Questo personale, di fatto, non è mai arrivato, pochè in servizio ci risultano ancora 17 Operatori Socio Sanitari che prestano i loro turni di lavoro sia in Pronto Soccorso, sia all’OBI.
I posti letto (nella delibera previsti 11/12), sono 13, allestiti anche nei corridoi.

Questa Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza che, nei turni pomeridiani e recentissimamente anche per ben due giorni di seguito, capiti che il pronto soccorso si trovi nelle condizioni di operare solamente con la presenza di due Operatori Socio Sanitari.
Perché quando è stata decisa la chiusura del pronto soccorso del Policlinico e di Villa Salus non si è adeguatamente rafforzato l’organico degli Infermieri Professionali e degli Operatori Socio Sanitari in servizio presso l’Ospedale Umberto I ?
In realtà le situazioni lavorative all’interno delle corsie dei due Ospedali della nostra Asl sono divenute ulteriormente intollerabili per i carichi di lavoro derivati dall’insufficienza cronica del personale in servizio.
Gli attuali turni di lavoro determinano condizioni di lavoro massacranti per i lavoratori dei reparti: ferie, riposi, recuperi delle ore straordinarie non sono garantiti.
L’Asl 12 Veneziana ha messo effettivamente fine agli illeciti sui turni di lavoro del personale ospedaliero ed ha quindi provveduto a sanare la situazione degli abusi lavorativi rilevati dagli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro di Venezia, a seguito dei quattro mesi di accertamenti, conclusisi ancora nell’agosto 2005 ?
Gli Ispettori della Direzione Provinciale del Lavoro avevano allora eseguito accertamenti rilevando violazioni delle normative contrattuali e della normativa sull’orario di lavoro, fra le quali: mancati riposi settimanali, abuso delle ore di lavoro straordinario, superamento delle 13 ore di lavoro continuativo, abuso delle “reperibilità” oltre i imiti contrattuali previsti.
L’Asl 12 era stata quindi multata con una ammenda, ma …i dirigenti dell’Asl avevano sostenuto di non aver ricevuto, di fatto, alcuna sanzione !

La Regione Veneto, già con la delibera n. 3144 del 18 ottobre ‘05, aveva determinato il blocco totale di qualsiasi assunzione del personale del comparto, salvo deroghe per “interruzione di pubblico servizio”.
Successive delibere regionali - e leggi Finanziarie nazionali - tagliano ulteriormente la spesa per il personale sanitario pubblico, sino ad arrivare, nell’ottobre dello scorso anno, alla decisione della Giunta Regionale del Veneto di imporre a tutte le Asl un piano finalizzato a modificare il rapporto tra Infermieri ed OSS da 4 a 1, a 3 a 1.
Questa decisione della Regione mirata a ridurre il numero degli Infermieri Professionali nelle dotazioni organiche, ha così evidenziato il palese sfruttamento degli Operatori Socio Sanitari, i quali nati come lavoratori di “supporto” all’Infermiere si trovano di fatto a sostituirlo.

Questa O.S. rivendica:
- lo sblocco immediato delle assunzioni nella sanità;
- la difesa delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori sanitari attraverso: il rispetto dell’orario di lavoro, turnazioni prestabilite, riconoscimento di ferie e riposi, tutela della salute e della sicurezza.


COBAS scenderà in piazza il 9 novembre, assieme alla CUB e SdL, per uno sciopero generale di tutto sindacalismo di base, contro il Protocollo del 23 luglio sul Welfare, concordato tra il governo Prodi e i sindacati amici Cgil-Cisl-Uil e riguardante precarietà, pensioni e stato sociale, contro la Finanziaria che verrà e contro lo scippo del TFR.
Per: rinnovi contrattuali veri, lavoro stabile e tutelato, contro la guerra e per il taglio drastico delle spese militari.

03 novembre 2007

COBAS Sanità Venezia

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