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(28 Settembre 2012) Enzo Apicella
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Sulla crisi del gruppo Marzotto: "Avanti popolo!"

volantino del circoli del PRC di Recoaro Terme e della Valle dell'Agno (VI)

(14 Dicembre 2002)

Quando il governo italiano, nei mesi scorsi, prospettò il taglio di parte dei diritti dei lavoratori, noi pensammo all'ennesimo tentativo dei grossi potentati economici di far diminuire il salario reale dei lavoratori, a favore di una logica di arricchimento delle imprese e dei loro padroni.

ABBIAMO SOTTOVALUTATO LE INTENZIONI!

Essi miravano ai diritti per avere la libertà di far ricadere sui lavoratori gli errori commessi nella gestione delle loro aziende.

CON LA LOTTA LI ABBIAMO FERMATI!!!

L'attacco ai diritti per il momento è stato fermato; ciò che sta avvenendo alla Fiat e nel gruppo Marzotto dimostra però che continua il tentativo di scaricare sui lavoratori gli errori gestionali commessi dal padronato.

La direzione Marzotto ha annunciato la chiusura di un intero stabilimento, la tessitura di Manerbio (Brescia) con circa 270 lavoratori in mobilità; a questo si aggiunge la prevista diminuzione di 108 lavoratori al tessile di Valdagno. A tutto ciò si uniscono problemi di saturazione per lo stabilimento di Mortara, di adeguamento ai volumi disponibili per lo stabilimento di tintoria e di fissaggio di Schio, di grande difficoltà a causa della caduta di ordini per il copertificio di Schio.

Si deve inoltre ricordare, per avere il quadro complessivo della situazione, che negli ultimi mesi ci sono già stati altri interventi, alcuni non ancora conclusi, che hanno riguardato la chiusura della commercializzazione della linea Lanerossi, la forte riduzione della capacità produttiva della linea di Valdagno, la modifica strutturale dell'orario di lavoro della filatura di Piovene Rocchette.

L'azienda ha giustificato i propri interventi con la necessità di adeguare la capacità produttiva ai volumi venduti, di ridurre la saturazione degli stabilimenti, di attuare una semplificazione logistica per far fronte alle perdite del settore lana e arrivare in tempi brevi al pareggio di bilancio.

FERMIAMO CON LA LOTTA QUESTA LOGICA AZIENDALE!!!

Rifondazione Comunista ritiene che non si debba ridurre la produzione a danno dell'occupazione, chiede all'azienda le predisposizione di un piano di rilancio che punti alla crescita dei volumi venduti (e non si basi, come al solito, sui finanziamenti che, in vario modo, lo Stato ha sempre concesso).
Se vi devono essere dei tagli, che questi siano degli stipendi dei dirigenti che hanno condotto l'azienda a tale situazione!!!
Rifondazione Comunista esprime la massima solidarietà ai lavoratori, si unisce alla loro lotta, promuove iniziative al loro fianco, impegna le proprie sedi e i propri militanti!!!

RIBELLARSI E' GIUSTO, RIBELLARSI E' ORA !!!

(volantino distribuito al corteo operaio di Valdagno del 13 dicembre 2002)

Partito della Rifondazione Comunista
Federazione di Vicenza
Circolo "Clemente Lampioni" di Recoaro Terme
e Circolo della Valle dell'Agno

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