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Salvate la Sanità

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(28 Novembre 2012) Enzo Apicella
Secondo Monti il sistema sanitario nazionale è a rischio se non si trovano nuove risorse

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Appello contro lo smantellamento della Salute Mentale a Napoli

(3 Novembre 2007)

Alla Cittadinanza tutta di Napoli, al Dipartimento Salute Mentale, ai Vertici ASL NA 1 e all'Assessorato alla Sanità Regione Campania

Noi operatori della Salute Mentale della ASL NA 1, firmatari del presente documento, prendendo atto che nell’attualità v’è perlomeno stasi nelle direttive rispetto alle politiche sanitarie finalizzate al miglioramento dell’assistenza da erogare a questo particolare settore delle fasce deboli colpito da grave disagio psichico, non ritenendoci impotenti, almeno rispetto alla presa d’atto non scevra di malessere per l’evidente decadimento e scadimento delle condizioni in cui ci si trova ad operare in e per questo delicato settore operativo,

RITENIAMO URGENTE RIVOLGERE ALLA CITTADINANZA E AI VERTICI DELL'ASL NAPOLI 1 UN APPELLO PER SCONGIURARE IL PROGRESSIVO SMANTELLAMENTO DELLA SALUTE MENTALE NAPOLETANA.

Alcuni fatti, acclarati e incontrovertibili, ci fanno ritenere improcrastinabile un netto cambiamento di rotta nella gestione dell'unica realtà sanitaria cittadina operativa, pur con tutte le difficoltà connesse all’operare in un territorio socialmente degradato, ventiquattro ore su ventiquattro, fronteggiando urgenze ed emergenze non più solo di competenza psichiatrica, ma sostanzialmente sociali.
Di seguito enumereremo alcune cause del degrado, tuttavia non esaustive di tutte le realtà locali e cittadine.
1. la disomogeneità delle risorse destinate alle singole Unità Operative di Salute Mentale, che determina una macroscopica disparità nelle prestazioni sanitarie destinate ai cittadini sofferenti e alle loro famiglie
2. la condanna subita dall'ASL NA 1 per comportamento antisindacale, relativa alle mancate risposte e alla paralisi decisionale relativa alla salute mentale a cui non ha fatto seguito alcuna presa di posizione;
3. la totale assenza di linee guida elaborate dal Dipartimento, dalla Direzione Sanitaria o dall'Azienda nel suo complesso riguardanti gli interventi psichiatrici nelle critiche fasi dell'emergenza, ma nemmeno sulla gestione giornaliera dell'assistenza psichiatrica: talvolta il demandare tutto ai Direttori delle U.O.S.M. può esser letto come disimpegno ed abbandono;
4. le enormi difficoltà relative all'approvvigionamento di mezzi di trasporto, farmaci, personale infermieristico e riabilitativo, e i troppo scarsi posti letto in SPDC di molto al di sotto al numero previsto per legge, e la povertà di risorse per la riabilitazione fino al suo arrestarsi del tutto;
5. Strutture residenziali (S.I.R.) con personale spesso con molti anni di lavoro e scarse possibilità di ricambio come è consuetudine in tutte le sedi U.O.S.M.
6. pochissimi day hospital, residenze protette e centri crisi (e quei pochi chiudono per scarse risorse umane come avvenuto recentemente nel Servizio del Distretto Sanitario n° 53) quasi tutti gli altri ne sono sprovvisti;
7. protocolli di intesa relativi all’urgenza ed all’emergenza psichiatrica stilati in antitesi alle organizzazioni nazionali in tal senso e comunque tramite protocolli malintesi od applicati assai male
8. operatori imboscati amici degli amici assenti dal territorio;
9. attività di formazione ed aggiornamento praticamente quasi assente;
10. la delocalizzazione dell'Unità Operativa di Salute Mentale del Vomero – Arenella da San Martino a via Pietravalle, fuori dal territorio che per competenza quel territorio deve servire, con l'inevitabile crollo delle sue capacità operative;
11. lo sfratto imminente della sede dell' Unità Operativa di Salute Mentale di Monte di Dio, in assenza, allo stato attuale, di nessuna chiara soluzione logistica alternativa;
12. l'opaca pagina relativa al licenziamento di un collega psichiatra, avvenuto con modalità tuttora incomprensibili e assai misteriose, concretizzatosi senza dibattito alcuno all'interno almeno del Comitato di Dipartimento e dell'inesistente Consiglio dei Sanitari

E' NECESSARIO UN CAMBIO DI ROTTA!
La salute mentale ha un impatto enorme sulla città di Napoli, una metropoli in difficoltà e già carica di emergenze, e non può essere lasciata ulteriormente senza guida nè può essere commissariato; non può essere distrutta l’idea stessa dell’assistenza psichiatrica da erogarsi sul territorio utilizzando l'alibi della razionalizzazione e dell'accorpamento e, soprattutto, non può essere gestita utilizzando logiche politiche oramai logore ed inutili.

SMANTELLARE ORA QUESTA FONDAMENTALE FUNZIONE SANITARIA VUOLE DIRE CONDANNARE LE GENERAZIONI FUTURE AD UN INTOLLERABILE CARICO DI INGIUSTIZIA E SOFFERENZA!

Sottoscrivi l'appello su www.aipsimed.org

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