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(31 Luglio 2013) Enzo Apicella

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    (No basi, no guerre)

    Solidarieta’ al presidio permanente Nodalmolin ed alle popolazioni vicentine resistenti.

    Occorre prepararsi per una lunga fase di mobilitazioni nowar

    (8 Novembre 2007)

    La Rete nazionale Disarmiamoli! esprime la piena solidarietà al Presidio permanente NoDalMolin ed alle popolazioni resistenti vicentine, presenti da oltre 70 ore di fronte all’aeroporto per impedire lavori di bonifica essenziali per la successiva installazione militare USA.
    Il comportamento criminale del militare che ha investito un esponente del presidio ed ha costretto altri a gettarsi al lato della strada è preoccupante, allo stesso tempo indica la debolezza di una controparte incapace, ad oltre un anno dall’inizio delle mobilitazioni, a ridurre la spinta e la determinazione popolare contro un progetto bellico di portata continentale.
    Tutta la solidarietà e gli auguri di pronta guarigione a coloro i quali hanno subito l’aggressione.

    In tutta Italia i comitati, le associazioni e le strutture del movimento contro la guerra sono mobilitate per esprimere concretamente la loro solidarietà attiva alla lotta dei vicentini.
    Nelle piazze dello sciopero generale e generalizzato di domani 9 novembre la voce e la resistenza dei NoDalMolin vivrà attraverso volantini, striscioni e parole d’ordine.

    Il partito bipartisan della guerra dovrà fare i conti, anche nel nostro paese, con un movimento determinato e cosciente della posta in gioco che si cela dietro la costruzione di nuove basi militari e di ulteriori investimenti bellici miliardari previsti nella Legge Finanziaria 2008.
    Le dichiarazioni del Presidente della Repubblica Napolitano (La Repubblica, 5.11.07) sono indicative: “Prepariamoci a nuove crisi, dall’Afghanistan all’Iran, dall’Iraq ai Balcani, al Medio Oriente…. E’ nostro dovere prepararci ad affrontare possibili emergenze…. Apprezzo e condivido gli sforzi che il Ministro della Difesa e i vertici militari stanno producendo per rafforzare ed affinare lo strumento militare”.
    Il contestuale (e probabilmente pilotato) aumento del prezzo del greggio danno l’idea dei fortissimi venti di guerra che spirano su tutta l’Eurasia ed il Medio Oriente.

    Le politiche del governo Prodi stanno ritagliando per l’ “azienda Italia” un ruolo di primo piano in questo scenario di conflitto.
    Contro politiche di guerra di tale portata occorre organizzare una resistenza di lungo periodo, pacifica, di massa, ma estremamente determinata.

    La Rete nazionale Disarmiamoli!
    www.disarmiamoli.org

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