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(8 Giugno 2010) Enzo Apicella

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(No basi, no guerre)

Base U.S.A.F. di Aviano. Secondo incidente aereo causato da velivolo statunitense in poche settimane

(9 Novembre 2007)

8 novembre 2007 – Al momento si contano cinque morti e sei feriti nell'incidente causato da un elicottero militare USA precipitato nella campagna trevigiana, vicino al fiume Piave a poche centinaia di metri dal comune di Santa Lucia del Piave. In pratica a 200 metri dall’autostrada A27. Era un elicottero Black Hawk UH60 adibito per il trasporto di truppe.

Il velivolo era decollato dalla base militare Usa di Aviano, per un sorvolo di addestramento sull'area. A bordo undici militari americani di stanza nella base Usaf. Per permettere un intervento più veloce dei mezzi di soccorso, è stata bloccata l'autostrada A27 nel tratto più vicino al punto dove è precipitato l'elicottero. Sette gli elicotteri dei soccorsi atterrati sul ponte dell'autostrada per trasferire sulle ambulanze morti e feriti, trasportati poi negli ospedali di Treviso e Conegliano.
Sono passati solo 51 giorni da quando un F16 USA, decollato sempre dalla base di Aviano, precipitando ha sfiorato le abitazioni di Fusine e Soramaè, piccole frazioni di Zoldo Alto, in provincia di Belluno, per poi disintegrarsi, sotto gli occhi sbalorditi dei residenti, in un bosco vicino.

Dell’F16 caduto il 19 settembre scorso la stampa nazionale si occupò pochissimo. Nessun morto, pochi danni, a parte la perdita di un aereo con il costo del quale si potrebbero gestire per più anni l’amministrazione di uno dei Comuni “sfiorati”.

I 5 ( o forse molti di più) morti e la vicinanza all’A27 dei resti dell’Hawk UH60 costringono al momento la stampa nazionale a parlare del disastro aereo di questa mattina.
Impressionante il movimento di mezzi aerei per portare in salvo i feriti e via le salme statunitensi.
Un solo elicottero, in molti casi, salverebbe la vita di tanti automobilisti, che a migliaia periscono ogni anno sulle nostre autostrade.

Quale autorità italiana - e perché - concede a velivoli così potenti e pericolosi di volare sulle teste degli abitanti di Belluno e Treviso? Quanti aerei, elicotteri ed altri velivoli a stelle e strisce scorrazzano quotidianamente in lungo e largo per la penisola? Oltre alle truppe, cosa trasportano questi velivoli di tanto prezioso da bloccare, come nel caso di questa mattina, una autostrada ed un area di chilometri di perimetro? Se l’F16 o l’Hawk UH60 fossero precipitati in un centro abitato quanti morti avremmo dovuto contare?

Tante domande, nessuna risposta. Da oltre 60 anni.
I “liberatori” - coscienti della loro totale impunità giuridica e penale - dispongono dei nostri territori e delle nostre vite a loro piacimento, come nel caso della strage al Cermis e di tanti altri omicidi, stupri, sevizie, torture, sequestri, trame nere e stragi nei porti, nelle stazioni e nelle piazze di questo nostro povero paese, alla mercè del colosso statunitense a causa di governi proni e succubi, di cui l’attuale è fulgido esempio, come dimostra il placet alla base al Dal Molin, il silenzio sul sequestro di Abu Omar e sull’omicidio Calipari, i finanziamenti per la costruzione degli F35 USA a Cameri, l’accordo per lo scudo antimissilistico. Potremmo riempire pagine e pagine di simili esempi, a descrivere una subalternità umiliante ed insopportabile.

Contro la criminale arroganza USA e il vergognoso comportamento dei governi italiani l’unica strada è quella indicata dai cittadini di Vicenza e dalle lotte dei tanti comitati che in tutta Italia si battono per chiudere per sempre le basi della morte.

La Rete nazionale Disarmiamoli!

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