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    Valpiana (prc): convegno nuovo ordine europeo, nessuna cittadinanza per tesi neonaziste

    comunicato stampa sul convegno neonazista del 14 dicembre 2002 a Trieste

    (14 Dicembre 2002)

    Il Centro Simon Wiesenthal di Parigi, che lavora ad un monitoraggio costante dei gruppi e delle attività antisemite nel mondo, ha segnalato un convegno organizzato dal gruppo neonazista «Nuovo Ordine Europeo» per il 14 dicembre 2002 a Trieste.

    La deputata Tiziana Valpiana, assieme a tutto il gruppo di Rifondazione Comunista, il 13 dicembre 2002 ha presentato al Ministro dell'Interno un'interrogazione per sapere se intenda impedire che la manifestazione di Nuovo Ordine Europeo possa aver luogo a Trieste e garantire la possibilità di manifestare pacificamente ma fermamente contro questa riunione e contro ogni tentativo di reinterpretare e modificare la storia per giustificare tesi razziste e naziste che non devono avere in alcun luogo cittadinanza.

    "Si tratta di un incontro assolutamente improponibile e ingiustificabile" -ha aggiunto Valpiana- "anche per la presenza di personaggi condannati per reati connessi all'istigazione all'odio razziale da tribunali di tutta Europa. Nella città di Trieste tutte le forze democratiche sono indignate e chiedono che questo incontro non debba tenersi per nessun motivo e in nessun luogo e confidiamo per questo nella collaborazione del Ministro e delle autorità italiane che già hanno impedito nel mese di ottobre una conferenza simile in programma a Verona”.

    Si invia per conoscenza e diffusione il testo integrale dell’interrogazione

    VALPIANA, GIORDANO, MASCIA, ALFONSO GIANNI, DEIANA, TITTI DE SIMONE, MANTOVANI, PISAPIA, RUSSO SPENA e VENDOLA.

    - Al Ministro dell'interno.

    - Per sapere - premesso che:

    fin dal 3 dicembre 2002 è comparsa su internet la notizia che il Centro Simon Wiesenthal di Parigi, che lavora ad un monitoraggio costante dei gruppi e delle attività antisemite nel mondo, avrebbe rivolto direttamente al Presidente del Consiglio dei ministri e al Vicepremier Gianfranco Fini, un appello perché intervenga a vietare il convegno che sarebbe stato organizzato dal gruppo neonazista «Nuovo Ordine Europeo» per il 14 dicembre 2002 a Trieste;

    secondo il centro ebraico, che ha mandato una lettera a Berlusconi e Fini, la conferenza «in memoria di milioni di vittime civili delle democrazie e delle loro menzogne» va vietata perché è destinata ad alimentare le forze del terrorismo, del razzismo e dell'antisemitismo;

    tra i relatori sono indicati l'ex capitano dell'esercito marocchino Ahmed Rami, fondatore a Stoccolma di Radio Islam e già condannato a più riprese in Svezia per «istigazione all'odio razziale»; l'iraniano Ahmad Soroush Nejad, appartenente a gruppi finanziatori della propaganda antiebraica mondiale, il francese Vincent Reynovard, già condannato per alcune pubblicazioni negazioniste, gli svizzeri Rene Louis Berclaz, responsabile dell'associazione Veritè et Justice e Gaston Armand Amaudruz, entrambi condannati da tribunali elvetici per attività nell'ambito della destra radicale;

    quello di Trieste sarebbe il terzo incontro organizzato da «Nuovo Ordine Europeo», dopo quelli di Trieste dell'ottobre 2001 e nel maggio 2002 nei quali si è portato avanti un disegno mirante a legare la nuova situazione internazionale all'antisemitismo e a presentare come «omaggio alla memoria dei milioni di vittime civili delle democrazie e delle loro menzogne» il tentativo di coniugare le tesi neonaziste e razziste con quelle di Bin Laden e dei movimenti contro la guerra globale;

    nell'ottobre 2002 le autorità italiane hanno vietato una conferenza simile in programma a Verona-:


    se intenda negare per motivi di sicurezza e di ordine pubblico il permesso di ingresso nel nostro Paese ai relatori (tutti condannati per reati connessi all'istigazione all'odio razziale) e ad eventuali partecipanti stranieri che intendano prendere parte a quello che il Centro Wiesenthal definisce «Festival dell'odio internazionale»;

    se e come intenda garantire alla Trieste democratica la possibilità di manifestare pacificamente ma fermamente contro questa riunione, contro le tesi negazioniste, contro ogni tentativo di reinterpretare e modificare la storia per giustificare tesi razziste e naziste che non devono avere in nessun luogo alcuna cittadinanza.

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