Imperialismo e guerra :: Paese arabo

Coi piedi nel piatto, ma chiedendo "nessuna ingerenza"...

La Francia in prima fila nel scegliere il futuro presidente libanese

(11 Novembre 2007)

Beirut, 9 novembre - Anche se tutti i Paesi occidentali continuano a dire che nessun Paese straniero deve influenzare le elezioni presidenziali libanesi non c'è un solo giorno che qualcuno dall'Europa o dagli Stati Uniti non scenda a Beirut per cosiddetti sforzi di mediazione tra le parti in vista della scelta del presidente. La Francia è sicuramente la più attiva. Ora è il direttore generale dell'Eliseo che si trova nella capitale libanese e senza timore del ridicolo ha affermato che il presidente francese Nicolas Sarkozy ha chiesto che non ci siano ingerenze esterne nella scelta del futuro capo dello Stato libanese.

Stando al quotidiano As Safir, la cosiddetta mediazione francese si spingerebbe addirittura sino a presentare una lista di papabili alle forze politiche libanesi per poi cancellare i nomi meno graditi in una fase successiva. Il direttore generale dell'Eliseo Claude Gueant ha anche rivelato che la prossima settimana dovrebbe tornare a Beirut pure Bernard Kouchner. Ieri, è stato annunciato che anche Massimo D'Alema intende visitare il Libano la prossima settimana. Ormai tutti danno per scontato che la seduta parlamentare del 12 novembre per eleggere il presidente verrà rinviata dal presidente dell'Assemblea Nabih Berri.

ArabMonitor