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Gli ex alunni della scuola Diaz

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(15 Novembre 2012) Enzo Apicella
La polizia carica i cortei studenteschi, a Roma e in altre città

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    Il Ros dei carabinieri filma i blocchi stradali dei cassintegrati

    articolo di Liberazione del 15 dicembre 2002

    (16 Dicembre 2002)

    Le 27 righe in cui l'Ansa ha riassunto gli anatemi di Cossiga contro i Ros e la Dia sono state cestinate da quasi tutti i giornali italiani, anche quelli che solitamente danno ascolto all'ex presidente della Repubblica.
    Il silenzio può avere vari motivi, tra i quali il più onesto è certamente quello che la mancanza di trasparenza nelle denunce di Cossiga mette gli organi di informazione a rischio di essere strumentalizzati in una faida interna agli apparati della sicurezza.
    Cossiga è stato per anni ai vertici delle istituzioni della sicurezza e anche dopo aver assunto gli alti onori di presidente della Repubblica ha continuato a tenere quotidiani rapporti col capo della Polizia, col comandante generale dei carabinieri e con i capi dei servizi segreti.
    Ha difeso a spada tratta la «legalità» di Gladio e ha fatto il panegirico di personaggi come il generale di Lorenzo.
    Uomini fedelissimi a Cossiga sono disseminati in tutti gli apparati di sicurezza.
    Nella sua interpellanza al presidente del Consiglio e ai ministri dell'Interno e della Giustizia Cossiga usa parole pesantissime.

    L'inaffidabile Ganzer

    Il generale Paolo Ganzer - scrive Cossiga - è inaffidabile sul piano della correttezza e del rispetto della legalità», ha trasformato i Ros in «una polizia segreta» che svolge indagini «fuori dalle regole».
    La Dia si comporta «sul modello della gestapo nazista, dell'Ovra fascista e del Kgb sovietico».
    E' strano questo violentissimo attacco di Cossiga alla direzione investigativa antimafia, in combinazione con la decisione del governo di ridurre del 30 per cento i fondi alla Dia, dopo che l'aveva delegata a vigilare sulle infiltrazioni mafiose nei grandi appalti.
    Può sorprendere che alla fine l'ex presidente della Repubblica se la prenda anche col pm di Palermo Ingroia che sta indagando «su alcuni ufficiali dei carabinieri già appartenenti ai Ros».
    In realtà c'è una logica: Cossiga era legato ai Ros del generale Mario Mori, attuale direttore del Sisde, e odia la nuova gestione del generale Ganzer.
    E' opportuna la prudenza di fronte a una materia così torbida, ma sarebbe un errore prendere per arlecchinate o per furori di una mente poco lucida le accuse di Cossiga, che è informato di cose riservatissime.
    Il suo difetto, o forse il suo metodo, che deriva dal lungo esercizio di poteri invisibili, è di fare denunce senza spiegare i fatti e senza proiettarle in un orizzonte di garanzie democratiche.
    Conduce una guerra negli apparati di sicurezza, accusa di nefandezze alcuni personaggi e ne difende altri.
    E' solo una faida tra gli uomini fedeli a Cossiga e quelli che obbediscono ad altri padroni? Una faida che trasforma gli apparati di sicurezza in una casa degli spettri.

    Un sovrapotere che condiziona l'ordine pubblico.

    Quali sono gli obiettivi nobili? Un solo obiettivo può essere legittimo: quello della trasparenza.
    Manca del tutto nella campagna di Cossiga contro il Ros e la Dia.
    Trasparenza sulle indagini, sul modo di operare, sui rapporti col potere giudiziario, sulla gestione dell'ordine pubblico.
    Queste sono le cose importanti.
    Da qualche settimana gira la voce che il comando generale dei carabinieri avrebbe già deciso la sostituzione del generale Ganzer.
    Non ne conosciamo i motivi, ma pensiamo che potrebbe essere una novità positiva se significa l'inizio di una svolta nella gestione di un superapparato che ha compiti vastissimi - dalla lotta alla criminalità organizzata alla lotta contro l'eversione- e che opera in assoluta autonomia dagli altri corpi di polizia.
    Non parliamo naturalmente di autonomia professionale, ma di un sovrapotere che pretende di condizionare anche le strategie dell'ordine pubblico.
    Molte indagini del Ros sono sconfinate dall'area dell'eversione in quella dell'ordine pubblico.
    Che c'entrano con l'eversione le manifestazioni dei No global nelle strade di Napoli e di Genova, le proteste dei disoccupati, i blocchi stradali dei cassintegrati della Fiat?

    Sono state fatte dai Ros centinaia di intercettazioni motivate dallo storico pregiudizio che identifica l'eversione con la disobbedienza civile e con le proteste sociali, e che fa immaginare complotti contro le istituzioni perfino nelle occupazioni di case.
    Erano le regole di Crispi, di Rudinì, di Pelloux, di Mussolini, ma sono un'offesa ai principi della costituzione repubblicana.
    Il rapporto presentato dai Ros ai magistrati di Genova proponeva l'incriminazione per associazione sovversiva di no global coinvolti negli scontri.
    La procura di Genova non si è allineata, a Napoli due pubblici ministeri hanno rifiutato di autorizzare intercettazioni «preventive» che «violavano le regole minime della libertà del cittadino», a Cosenza sono scattati gli arresti per associazione sovversiva che il tribunale dell'esame di Catanzaro ha ritenuto illegittimi.

    Inquietante attivismo

    Ora c'è l'attivismo dei Ros a Termini Imerese e in tutti i luoghi dove gli operai della Fiat sono scesi in piazza per difendere i loro posti di lavoro.
    Ci sono giunte delle inquietanti segnalazioni, secondo le quali i carabinieri di questo apparato, anziché occuparsi di terrorismo e di mafia, si sono messi a filmare i blocchi stradali.
    Chi ha dato l'ordine? Non è certamente casuale la sintonia con le sguaiate dichiarazioni del presidente del Consiglio che ha parlato di manifestazioni «incivili».
    Che faranno i Ros? Denunceranno la più grande «associazione sovversiva» di tutti i tempi, quella degli operai della Fiat? Ci sono decine di sentenze che hanno riconosciuto ai lavoratori e agli ambientalisti denunciati per blocchi stradali la giustificazione di aver agito in difesa di preminenti valori sociali e morali.
    Uno degli ultimi casi riguardava un blocco stradale fatto per impedire il funzionamento di una centrale nucleare.
    Altro che inciviltà!

    Le iniziative dei Ros sono certamente un ostacolo alla trasparenza dell'ordine pubblico.
    E' d'accordo Cossiga? Oppure parla d'altro.
    Gli interessano solo gli spettri?

    Annibale Paloscia

    Fonte

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