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    Marina di Pisa. Tentato omicidio contro un consulente dell'inchiesta sulla Moby Prince.

    (20 Novembre 2007)

    Un consulente tecnico che si occupa della tragedia del traghetto Moby Prince (140 morti il 9 aprile del 1991 dopo una collisione con la petroliera Agip Abruzzo) e' stato aggredito e drogato nella notte tra venerdi' 16 e sabato 17/11/07 a Marina di Pisa, in una zona isolata nei pressi della foce dell' Arno, da quattro persone. Gli aggressori hanno anche dato fuoco all'auto, dopo aver chiuso al suo interno il consulente. L'uomo, 39 anni, livornese, ex paracadutista, era atteso dall'avvocato Carlo Palermo in una stanza di un albergo di Pisa. A Boccadarno avrebbe dovuto incontrare un importante testimone relativo alla vicenda della Moby Prince, la cui inchiesta e' stata riaperta alcune settimane fa proprio in seguito ad alcuni elementi portati dall'avvocato Palermo.

    Dall' auto del consulente sono scomparsi alcuni documenti. "I miei aggressori avevano passamontagna, prima mi hanno colpito alla testa, poi mi hanno immobilizzato e stordito una sostanza spray, poi - racconta il consulente dell' avvocato Palermo - mi hanno scaraventato in auto e solo quando il fumo causato dall' incendio dell' auto mi ha riempito la gola ho trovato le forze per reagire e sono riuscito a uscire dall' auto". Quando sono arrivati i soccorritori, l' auto stava ancora bruciando.

    Qualche giorno fa Giulio Andreotti, senatore a vita, emblema indiscusso del potere nell’Italia repubblicana, è stato ascoltato dai magistrati livornesi che hanno riaperto il caso della tragedia nella quale morirono 140 persone, quando il traghetto della flotta Moby andò a speronare la petroliera Agip Abruzzo a una manciata di miglia dal porto. Andreotti non ha dimenticato l’episodio in sé, la più grande tragedia della marineria italiana in tempo di pace, che sedici anni e mezzo fa sconvolse l’intero paese. Ma è chiaro che i motivi per i quali l’ex primo ministro è stato sentito hanno un profilo particolare. Riguardano i rapporti con gli Stati Uniti, il ruolo della base militare di camp Darby e la movimentazione di armi «non ufficiale», aggiuntiva cioè a quella di cui il governo era a conoscenza. Il senatore a vita, dunque, avrebbe anche inviato una dichiarazione scritta alla Procura, per riepilogare i fatti che riesce a ricordare ancora oggi.

    Il Comitato per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby ha dedicato alla strage sulla Moby Prince.un intero capitolo del dossier dal titolo “Che ne sai della base USA di camp Darby?”, riprendendo parti del libro di Enrico Fedrighini per le Edizioni Paoline.

    Oggi l’attentato contro un consulente tecnico dell’inchiesta, realizzato con tecniche evidentemente specialistiche, da servizio segreto.

    Il 9 novembre scorso l’avvocato Marco Giunti, dell’associazione 10 Aprile 1991 dichiarava alla stampa: “Sono molte le persone che sanno qualcosa ma hanno paura. Per il caso Moby Prince occorrerebbe garantire una protezione ai testimoni come per i reati di mafia”. Perché non gli si è dato ascolto?

    Di nuovo i nostri territori alla mercè di oscure trame che vogliono mantenere il silenzio su una delle tante stragi rimaste impunite. In ognuna di queste stragi, da Portella delle gineste a piazza Fontana, dall’Italicus ad Ustica, emergono sempre come possibili protagonisti, i soliti attori: servizi segreti, basi statunitensi, fascisti e corpi separati dello Stato.

    60 anni di stragi, omicidi, rapimenti oscurati da mani esperte, capaci di confondere i dati ed oggi finanche la memoria di un paese alla mercè di servitù politiche e militari “atlantiche” ben diverse dai veri interessi nazionali, che in base alla nostra Costituzione dovrebbero essere di pace e fratellanza tra i popoli.

    Il tentato omicidio a Marina di Pisa evidenzia, se ce ne fosse stato bisogno, l’importanza dell’inchiesta sulla strage del Moby Prince.

    Esprimiamo la nostra solidarietà al consulente attaccato ed alla magistratura livornese, che giustamente ha riaperto l’inchiesta per far luce su una raccapricciante strage di civili nel porto labronico.

    L’inchiesta sulla Moby Prince deve andare avanti.

    Comitato per lo smantellamento e la riconversione a scopi esclusivamente civili della base USA di camp Darby

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