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Miracolo(?) in Atesia: i tre porcello’s si “ribellano” a Tripi

E' successo. Non chiedetemi come mai, ma è successo. Viva i porcello's ribelli

(28 Novembre 2007)

“Adesso basta!” (versione porcello redento), oppure: “A questo giro ci hanno sgamato. Questo favore, Alberto, proprio non te lo possiamo fare!”(versione porcello servile e dispiaciuto), devono aver detto i tre porcellini di Cgil-Cisl-Uil a padron Tripi quando, qualche settimana fa, hanno realizzato (o sapevano e volontariamente tacevano) che costui intendeva FAR FIRMARE LA LIBERATORIA (una truffa, cui sono stati obbligati a piegarsi in un anno quasi mille persone solo in Atesia, con cui il lavoratore viene costretto, pena la perdita del posto di lavoro, a firmare il falso, e cioè di non aver "NULLA A PRETENDERE", in quanto PRESTATORE DI LAVORO AUTONOMO, dall’azienda; una furfanteria legalizzata, “indispensabile” alle parti per la successiva conversione del contratto a progetto in contratto a tempo indeterminato part-time, come previsto dal “condono” inserito in Finanziaria 2007; un excamotàge, attraverso cui il Gruppo Almaviva si libera di ogni suo carico civile e penale pendente passato, presente e futuro nei confronti dei precari e dello Stato Italiano, bidonato e mazziato) ANCHE A CHI ACCETTA DI RIMANERE...PRECARIO!

Infatti, questi suini confederali, che osano affiancare il precario durante la compilazione degli infami moduli di transazione (“ti serve una mano?”, hanno sentito le nostre orecchie. Risposta: “avete fatto tutto voi, fatece fa qualcosa pure a noi!”), che girano sorridenti distribuendo copie di matrici orarie da 630 euro lorde al mese al terzo livello del CCNL Telecomunicazioni, alla fine, in un sussulto di dignità di cui non si era a conoscenza (versione porcello redento) o in un miserabile dietro-front (versione porcello servile e dispiaciuto) al cospetto del Capo, hanno pressappoco dichiarato così : “ritirate immediatamente la bislacca proposta”.

E luce fu! Forse non sapremo mai come siano andate davvero le cose, e cioè se l’abbia spuntata la versione porcello redento o quella porcello dispiaciuto; fatto sta che, una volta tanto, condividiamo l’essenza di un NIET d’altri tempi. E così noi, i disadattati e pericolosi lavoratori della lotta sindacale rivendicativa pura, gioiosamente riconosciamo: “bravi, bravissimi, i nostri porcello's".

Chissà, forse della "proposta" aziendale i porcello's avranno pensato: “Non è che c’è la fregatura?”, o magari avranno esclamato: “vabbè connivenza e secchiate di merda, da spalmarsi in faccia come fango esfoliante per far contento Cesarone Damiano e la cricca di Palazzo Chigi, ma questo è davvero troppo!”. A noi, in verità, a questo punto del discorso, dopo una lotta mortificata da questi imbecilli, importa fino ad un certo punto la genesi della faccenda. Ci appassionano di più i suoi effetti, una volta tanto, positivi!

Accontentiamoci, perciò, dello scampato pericolo (del quale abbiamo messo tra i primi in guardia qualche tempo fa).

E la pericolosità di questa "proposta" era tale tanto per i confederali quanto per i lavoratori:

-pericolosa per i porcelli in quanto, essendo oltrechè “interessante” (secondo i padroni andrebbe incontro non ad un incremento del profitto ma alle "esigenze" di tanti giovani e quindi: “tu mi firmi la liberatoria, ed io ti lascio col contratto a progetto”), carente di adeguata copertura legislativa, non si sarebbe mai potuto giustificare il suo lasciapassare dinnanzi ai lavoratori ed all’opinione pubblica. Infatti, in questo caso mica ti puoi appellare al condono della Finanziaria 2007 o all’Accordo Porcello’s-Almaviva del 13 Dicembre 2006: quegli atti, infatti, parlano assai esplicitamente di liberatoria in cambio di “stabilizzazione” (per dirla secondo la vulgata radical-governista, quella per cui “ stabilizzare” è da intendere nel senso di vanificare il lavoro degli Ispettori del Lavoro che, in oltre 17 pagine dense di contestazioni civili e penali, intimavano l’immediata assunzione a tempo indeterminato full-time di oltre 3000 precari Atesia senza alcun indennizzo per il padrone); mica ti puoi inventare le scuse tipo: “ero al mare, era il 23 Luglio; non lo sapevo!”. Mica è il 23 Luglio, siamo a Novembre e comincia a fare freddo. I lavoratori sono ben svegli a Novembre: come è noto a Dini, Cofferati, Epifani, Ciampi, Prodi, Bonanni, Angeletti, e compagnia bella che, guardandosene bene, hanno recitato sempre assai bene la parte degli gnorri, ma solo a ferragosto, tempo permettendo;

- pericolosa per la lotta di tutto il movimento operaio perché, strategicamente, il padrone intendeva infilare il coltello nel burro dei problemi di ogni giorno (e così ricattare ed intimidire ulteriormente) raccontando la favola: “preferisci guadagnare un fisso netto da 530 euro con la copertura del CCNL o, sebbene senza diritti e coperture di sorta, guadagnarne 600 o poco più?”.
(Vecchio trucchetto quello di infilare, dal versante del padronato, qualche contraddizione all’interno della lotta operaia).

Carognata che, tra l’altro, già stava ottenendo un qualche successo all’interno di taluni strati poco coscienziosi (casalingume sparso, masterizzando proiettato per la gloria che forse non avrà mai, pezzi di studentume abbollettato freakkettone) del variegato mondo lavorativo Atesia).

E così la protesta, montata quasi subito dalla base dei lavoratori, ha potuto essere facilmente accolta dai porcello’s e girata fermamente (o mestamente) al Capo. E di questo, diciamocelo ancora, ci congratuliamo, a meno, è ovvio, del disappunto che stanno provando coloro che avrebbero volentieri sottoscritto la liberatoria pur di rimanere precari.

Tuttavia per costoro, e ce ne dogliamo per la nostra miseria di uomini rozzi, non proviamo alcuna vicinanza sentimentale.

Francesco Fumarola
www.mercantedivenezia.org

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