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Spoleto: è passato un anno dalla morte di 4 lavoratori alla Umbria Oli

(28 Novembre 2007)

Ieri 25 novembre, è passato un anno dalla morte di 4 lavoratori alla Umbria Oli. Da quel terribile giorno di autunno di un anno fa, come Coordinamento per l’Unità dei Comunisti, abbiamo cercato di svolgere un ruolo, l’unico per noi possibile, per far si che queste morti inaccettabili i cui responsabili debbono ancora essere individuati e puniti, quello di far si che tragedie come queste, non abbiano più a ripetersi.

Abbiamo prodotto iniziative, ma non solo, a livello istituzionale, con la nostra rappresentanza Consiliare, nella nostra città di Spoleto, iniziando una attività volta a tenere sotto stretta marcatura, Istituzioni e Proprietà di Aziende, perché attuino tutti i protocolli previsti per le fabbriche a rischio e perché si avviino sul piano politico e industriale processi di delocalizzazione la dove sono assolutamente necessari per garantire la sicurezza di popolazioni e lavoratori come è nel caso della Italmatch Chemicals di Spoleto.

Quanto questa attività sia necessaria lo dice il silenzio complice che da tre mesi avvolge una nostra interrogazione a risposta scritta in cui si chiedeva per la terza volta di conoscere quanto era stato materialmente fatto e con quali risultati, di quanto previsto, obbligatoriamente, per la tutela delle popolazioni e dei lavoratori dello stabilimento chimico che si trova a ridosso dei quartieri Sinibaldi e Casette.

Un minimo di riepilogo per capire quanta indifferenza e complicità ci sono in situazioni a rischio come queste.

Ad una prima interpellanza con risposta scritta sulla Italmatch fatta da me in data 8 marzo 2007, in cui si chiedeva di sapere “come era classificata dal punto di vista del rischio e della sicurezza il sito industriale della Italmatch”, chiedendo inoltre di sapere quali lavorazioni vi venivano effettuate, quali materiali venivano utilizzati e quali procedimenti di trasformazione industriale venivano messi in atto, mi si rispondeva con nota a carico del Servizio di Protezione Civile di Spoleto: che lo stabilimento è soggetto all’art 6 con gli adempimenti di cui all’art. 8 del Dlgs 334/99 per le categorie di sostanze pericolose classificate come: molto tossiche per l’uomo (fosforo giallo), molto tossiche per l’ambiente acquatico (fosforo giallo, pentasolfuro di fosforo, Sequisolfuro di fosforo ), sostanze che generano gas tossici a contatto con l’acqua ( Pentasolfuro di fosforo ).

In considerazione di tutto ciò la Prefettura di Perugia nel marzo 2006 ha adottato un piano di emergenza esterno per constatare l’eventualità di un incidente che abbia effetti al di fuori dei confini dello stabilimento.

In base a questo piano erano previste una serie di attività da realizzare tra l’aprile e il giugno 2007, ed esattamente:


entro l’aprile 2007
1) informazione alle direzioni didattiche delle scuole elementari e materne ( attraverso incontri specifici con esperti e rappresentanti delle scuole)
2) Informazione alla Direzione Didattica dell’asilo di Villa Redenta ( attraverso incontri specifici ci con esperti e rappresentanti delle scuole ).
3) Informazione alla scuola di polizia ( attraverso incontri specifici con esperti e rappresentanti e la Direzione Didattica ).
4) Informazione alla stazione ferroviaria ( attraverso incontri specifici con esperti e rappresentanti delle ferrovie dello stato )
5) Informazione alle strutture sportive ( Attraverso incontri specifici con esperti e i responsabili delle strutture sportive ).
6) Informazione alle insegnanti delle scuole materne ed elementari ( attraverso incontri specifici con gli esperti e gli insegnanti ).
7) Informazione ai bambini delle scuole materne ed elementari ( attraverso incontri specifici con esperti e bambini suddivisi in classi di età ).
8) Consegna di materiale informativo con le indicazioni sui comportamenti da tenere in caso di emergenza.
9) Informazione alla popolazione ( attraverso un incontro pubblico con la presenza di esperti e addetti ai lavori).
10) Distribuzione di materiale informativo con le indicazioni dell’azienda, dei rischi connessi e dei comportamenti da tenere in caso di emergenza.

Entro il maggio 2007
1) Simulazione di un incidente presso la stabilimento con il coinvolgimento della popolazione scolastica e adulta

Entro il giugno 2007
breafing con tutti i soggetti coinvolti per determinare eventuali punti deboli da migliorare.

Essendo venuto a conoscenza che praticamente nulla degli obblighi previsti era stato fatto il 6 giugno produciamo una nuova interpellanza scritta per avere maggiori certezze sulla situazione chiedendo:” di sapere come si è concretizzata la fase degli adempimenti obbligatori previsti per gli stabilimenti a rischio a riguardo dell’Italmatch Chemicals, così come da calendario, nei mesi di aprile, maggio, giugno 2007, e articolata in 10 diversi incontri. Chiedo in particolare di sapere di cosa si è discusso, a quale partecipazione ha dato luogo, i soggetti realmente incontrati e i risultati conseguiti.”

La risposta incredibile, per usare un eufemismo,affidata alla Dott. De Vincenzi è stata: “Si comunica che la fase informativa sulle misure comportamentali da adottare in caso di incidente presso lo stabilimento dell’Italmatch, prevista per il periodo aprile-giugno è stata posticipata in quanto è intervenuta una attività interlocutoria (?????) con la Ditta Italmatch. L’Amministrazione Comunale congiuntamente all’Azienda ha costruito un percorso in base al quale si è considerato opportuno, visto che peraltro l’attività si sarebbe dovuta concentrare nella fase finale dell’anno scolastico, posticipare l’informazione alle scuole e agli altri soggetti interessati”.

INSOMMA NON HANNO FATTO NIENTE !

Il 31 agosto a seguito di un articolo apparso il 25 agosto su Il Giornale dell’Umbria, in cui si riportava la notizia che: “ la Provincia dell’Umbria pretende che la previsione di espansione urbanistica per Colle San Tommaso sia ridimensionata per la presenza dell’azienda chimica Italmactch, considerata a rischio proprio per la tipologia delle lavorazionei effettuate e per le sostanze trattate” chiediamo con una ulteriore interpellanza scritta di sapere quanto sia a conoscenza dell’Amministrazione Comunale del parere della provincia sul PRG per quanto riguarda Colle San Tommaso, e conoscere vista l’oscura risposta alla precedente interrogazione, la ricalendarizzazione degli obblighi che la Prefettura ha imposto alla Italmatch e a tutti i soggetti responsabili viste le caratteristiche delle produzioni dello stabilimento chimico spoletino.

AD OGGI, SONO PASSATI TRE MESI, NESSUNA RISPOSTA.

FATTO QUESTO ANOMALO E ILLEGITTIMO.

FATTO QUESTO CHE PARLA DI UNA EVIDENTE DISATTENZIONE DELL’AMMINISTRAZIONE PER UN PROBLEMA MOLTO GRAVE.

FATTO QUESTO CHE PORTA A PENSARE ANCHE AD ALTRO E A DOMANDARSI PERCHE’ DI TANTO SILENZIO E DI PRECEDENTI RISPOSTE EVASIVE.

SE MI SARA’ DATA POSSIBILITA’, NEL CONSIGLIO COMUNALE DI OGGI 26 NOVEMBRE, TORNERO’ A CHIEDERE CON FORZA RISPOSTE IMMEDIATE CHE SONO UN DIRITTO DELLA POPOLAZIONE E DEI LAVORATORI DI SPOLETO E A PRETENDERE CHE OGNUNO SI PRENDA FINO IN FONDO LE PROPRIE RESPONSABILITA’.


26 novembre 2007

Aurelio Fabiani Consigliere Comunale
Capogruppo Coordinamento per l’Unità dei Comunisti

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