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(3 Febbraio 2012) Enzo Apicella

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Marzotto: dopo lo sfruttamento la delocalizzazione

un articolo di "Lotta di Classe" (USI-AIT)

(16 Marzo 2000)

Arriva anche nel "mitico" Nord Est l'onda lunga della crisi del capitalismo e investe chi, con il proprio sudore, ha contribuito a rendere questa parte del paese un vero e proprio paradiso.... ma per i padroni.

Disoccupazione, cassa integrazione, delocalizzazione sono parole che sembrava non appartenessero al lessico della locomotiva del Nord Est.

E invece ecco che il padrone di turno, in questo caso Marzotto, esaurito il ciclo di sfruttamento nelle nostre zone, ci impartisce una vera lezione di internazionalismo.

Facendo carta straccia dell'accordo siglato a marzo '99 con le RSU (da un anno e mezzo ormai i rappresentanti eletti dai lavoratori trattano direttamente con la direzione aziendale lasciando fuori dai cancelli e dalle trattative i funzionari confederali) che prevedeva il mantenimento dei livelli occupazionali la direzione annuncia il trasferimento in Lituania di tre reparti dello stabilimento di Schio (Vicenza).

Si tratta di tre reparti storici della Lanerossi: Filatura cardata (130 addetti), Tessitura (268 addetti), Copertificio (42 addetti) per un totale di 440 posti di lavoro con un riflesso immediato quasi identico sull'indotto.

Situazione aggravata dal recente trasferimento nella Repubblica Ceca di altri due stabilimenti del Gruppo: le Filature di Valdagno e Piovene.

Ma questa volta qualcuno ha fatto male i conti perchè i lavoratori iniziano una lotta che si caratterizza per la sua autonomia dai centri di potere istituzionali cioè sindacati confederali, autorità locali, ecc. usando la più antica ed efficace arma nelle mani della classe operaia: la solidarietà.

Al 18 di febbraio si tiene a Schio una affollata assemblea nella quale i lavoratori ribadiscono la ferma volontà di continuare la lotta e di continuare a marcare una netta differenza con i sindacalisti della triplice accusati esplicitamente da qualcuno dei presenti di giocare un ruolo di mediazione a favore dell'azienda.

Non mancano gli interventi significativi, che se da un lato informano sulle iniziative in corso, dall'altro fanno il punto sulle ragioni più generali della mobilitazione.

Si sottolinea così la necessità della classe operaia di opporsi ai tentativi di delocalizzazione e nel caso specifico della Marzotto perchè questa non sia né l'esempio per altre realtà produttive né giustificazione per quelle aziende che hanno già trasferito parte delle loro attività all'estero (7000 aziende venete trasferite nella sola Romania).

Si arriva così alla manifestazione di fine febbraio che vede in corteo oltre 3000 lavoratori ai quali si uniscono circa 1000 studenti della città.

Particolarmente emozionante il momento dell'incontro tra i due spezzoni del corteo quasi a simboleggiare una ritrovata unità tra operai e studenti con la consapevolezza di questi ultimi che lottare oggi a fianco dei lavoratori (che in molti casi erano anche le loro madri e i loro padri) resta il modo migliore per opporsi al tentativo del sistema capitalistico di far pagare la propria crisi alla classe operaia sia quella dei paesi del cosiddetto nord del mondo che a quella dei paesi in via di sviluppo.

Già perché la delocalizzazione, cioè la ricerca di una redditività migliore, significa perdita di posti di lavoro qui e per gli altri lavoratori nient'altro che sfruttamento selvaggio grazie alla totale mancanza di diritti e salari miserabili, fino a giungere alla vera e propria schiavitù per quanto riguarda donne e minori.

A tutt'oggi la lotta dei lavoratori della Lanerossi di Schio continua e necessità di tutta la solidarietà possibile.

Per quanto ci riguarda la neonata Federazione Provinciale di Vicenza dell'USI-AIT è stata e sarà presente in futuro in questa mobilitazione con il proprio impegno di solidarietà e di costante informazione.

Tutte le realtà che volessero esprimere la propria solidarietà agli operai della Lanerossi in lotta, possono farlo inviando comunicati ai seguenti fax: 0445/575975 della Lanerossi di Schio specificando "alla RSU" 0445/402000 della Marzotto di Valdagno specificando "alla RSU" .

Federazione provinciale di Vicenza USI/AIT

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