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    (Il nuovo ordine mondiale è guerra)

    Gli sciacalli umanitari sul Darfur

    I guai di Kouchner e i volenterosi complici in Italia

    (6 Novembre 2007)

    E’ una bella rogna quella che il presidente francese Sarkozy sta cercando di risolvere in Ciad. Sono stati infatti rilasciati sette dei diciassette europei (soprattutto francesi) arrestati per un traffico di bambini africani diretto verso la Francia ed altri paesi europei.

    L’associazione che organizza questo traffico è una organizzazione non governativa “umanitaria” (“L’Arca di Zoe”) che però operava in Ciad con un altre nome (“Children Rescue”) ed è molto ammanicata con l’attuale ministro degli esteri francese Bernard Kouchner.

    Questa ONG, aveva spacciato dei bambini ciadiani (per di più con famiglia anche se poverissime) come orfani di profughi del Darfur. Non è la prima volta che accade. Era accaduto in Italia quattro anni fa quando la nave umanitaria Cap Anamur aveva cercato di far entrare in Italia un gruppo di profughi africani sostenendo che erano “profughi del Darfur” martoriato dalla pulizia etnica. Ma nessuno di quei profughi era sudanese né proveniva dal Darfur, erano solo stati strumentalizzati per alimentare una operazione politico-mediatica umanitaria che contribuisse a facilitare la strada all’intervento militare della NATO contro il Sudan.

    La vicenda del traffico di bambini africani del Ciad spacciati come profughi dal Darfur, sta rivelando così lo sciacallaggio che sovrintende all’operazione militare-umanitaria in corso contro il Sudan (e l’influenza cinese in Africa) da parte dell’amministrazione USA e dei suoi complici in Europa.

    L’incidente che ha messo in difficoltà il ministro degli esteri Kouchner è rivelatore di molte cose.

    Kouchner è da anni il teorico della guerra umanitaria. Strumentalizzando il suo ruolo di presidente dell’organizzazione “Medecin sans Frontières”, l’ha sobillata e gestita nel caso del Kosovo. E’ addirittura diventato governatore del Kosovo occupato dai contingenti della NATO ordinando ai soldati della NATO lo sgombero violento dei minatori serbi ed albanesi che avevano occupato le miniere di Trepzca contro la svendita di questa risorsa all’International Crisis Group di George Soros (grande finanziatore dei secessionisti kosovari, della guerra umanitaria e dello stesso Kouchner). Kouchner è stato eletto deputato nelle file del partito socialista francese ma è stato poi chiamato dal governo di destra di Sarkozy a fare il ministro degli esteri.

    Le responsabilità di Kouchner nella preparazione di una nuova guerra umanitaria nel Darfur contro il Sudan, sono evidenti e la vicenda del traffico dei bambini africani lo inchioda. “Kouchner è il responsabile morale di questo caso, per aver instillato l’idea falsa di un genocidio nel Darfur. Le cifre da lui fatte sono false”. A rilasciare queste affermazioni è un uomo che conosce molto bene Kouchner trattandosi di Rony Brauman, l’ex presidente di MSF (1)

    Non è un mistero che Bernard Kouchner sia un uomo della lobby filo-israeliana e filo-statunitense molto attiva in Francia. Allo stesso modo non è un mistero che la rete più attiva nella campagna tesa a scatenare una nuova “guerra umanitaria” contro il Sudan sia la lobby filo-israeliana negli Stati Uniti che da anni organizza manifestazioni negli USA ed ha dato vita insieme alle sette cristiane evangeliche e fondamentaliste alla “Save Darfur Coalition” (2).

    Un articolo apparso sul Jerusalem Post il 27 aprile con il titolo "Gli ebrei statunitensi alla guida dell'organizzazione della manifestazione per il Darfur" descriveva il ruolo di importanti organizzazioni sioniste nell'organizzazione della manifestazione del 30 aprile. (3)

    Per gli Stati Uniti attaccare il Sudan con il pretesto del Darfur è la via più diretta per ridurre la crescente influenza della Cina sui paesi africani. Per Israele è un passaggio della sua guerra totale contro tutti gli stati arabi che non intendono capitolare nell’accettazione di accordi bilaterali con Tel Aviv.

    I volenterosi complici italiani della guerra umanitaria

    Ma lo sciacallaggio sul Darfur e le complicità con i sostenitori della guerra umanitaria arrivano anche all’interno del nostro paese e non si limita alla solita di Emma Bonino e del Partito Radicale alfieri di tutte le guerre nei Balcani e in Medio Oriente.

    Possiamo infatti documentare come anche una associazione di “sinistra” in Italia (con un passato pulito di solidarietà con il popolo curdo e con gli immigrati) abbia ricevuto 7.500 dollari il 23 aprile di quest’anno dalla “Save Darfur Coalition” statunitense per aver partecipato alla campagna umanitaria sul Darfur. Una miseria dal punto economico ma una miseria ben peggiore dal punto di vista politico e morale (4).

    Che dovevamo diffidare delle campagne umanitarie sul Darfur lo avevamo intuito da tempo e lo abbiamo documentato ampiamente con un apposito dossier. Che pezzi dell’associazionismo “solidale e di sinistra” in Italia avessero passato di segno e di campo rendendosi complici dei furiosi agit prop delle guerre umanitarie lo avevamo già verificato con l’aggressione alla Jugoslavia.

    A volte, anzi spesso, ritornano. L’importante è che non gli venga permesso di essere alla testa dei movimenti che si battono contro la guerra, il liberismo e per i diritti dei popoli.


    (1) Vedi “La Repubblica” del 31 ottobre, pag.17
    (2) Si ricorderà come la nota società di manipolazione mediatica "Ruder & Finn" che preparò il terreno agli interventi militari della NATO nella ex Jugoslavia e all'operazione "Tenmpesta" in Croazia, definì decisivo ai fini della campagna mediatica l'entrata in campo delle associazioni ebraiche statunitensi con manifestazioni e slogan che collegavano quanto stava accadendo in Jugoslavia con l'olocausto e il genocidio nazista
    (3) Vedi l’articolo di Sara Flounders in http://www.contropiano.org/Documenti/DOSSIER/Darfur/Darfur_Dossier_ruolo_StatiUniti_Darfur.htm
    (4) Trattasi di un bonifico di 7.500 dollari versato da “Save Darfur Coalition” tramite Banca Etica effettuato il 23 aprile del 2007

    La redazione di Contropiano

    Fonte

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