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No alla tortura carceraria del 41BIS!

(8 Dicembre 2007)

E' stato di recente prorogato il regime del 41BIS ad alcuni prigionieri rivoluzionari: illuminanti le motivazioni della proroga da parte del Ministero dell'interno.

Il carcere oggi in Italia, paese con un regime "democratico", è di per sè stesso una forma di tortura: strutture fatiscenti, sovraffollamento, pessime condizioni igienico-sanitarie; il tutto unito a quotidiane sopraffazioni, abusi, violenze, arroganza...
Questa è la situazione normale.

Ma vi è anche -ed è sempre piu' applicato- il regime speciale del 41 BIS ( o dell'E.I.V., Elevato
indice di vigilanza), cioè il carcere duro, fatto di isolamento, censura, perquisizioni, vetro divisorio e pesanti limitazioni ai colloqui, assenza totale di socialità, lavoro e studio.
Questo trattamento disumano è il peggior tradimento della nostra Costituzione, che prevede che la pena sia volta al recupero sociale del condannato. Con esso si persegue l'annientamento della personalità del prigioniero: "in altre parole sei costretto a vegetare, le uniche alternative sono il collaborazionismo e il pentitismo che ti spalancano la porta ad ogni tipo di beneficio, se non addirittura della libertà, anche se sei pluriomicida, stragista e se non sei affatto pentito, insomma una sorta di delazione a pagamento ed i cui risultati, in termini di tasso di criminalità, sono alla portata di tutti" (da "La tortura nel Bel Paese", di R. Nobile).

Si deve anche considerare l'abuso della carcerazione preventiva: molti dei compagni del PCPM arrestati il 12 gennaio scorso sono in carcere preventivo, in regime di isolamento, da 10 mesi (l'udienza preliminare è stata finalmente fissata per il 12 dicembre prossimo).
Di recente, un giudice USA (sicuramente esperto in materia!) ha rifiutato un'estradizione verso l'Italia proprio a causa del regime del 41 BIS, qualificato come una forma di tortura.

Questo regime carcerario da circa due anni è stato applicato anche ai prigionieri rivoluzionari delle Brigate Rosse.
L'ASP (Associazione di solidarietà proletaria) ha fatto conoscere in questi giorni le motivazioni dei provvedimenti di proroga del carcere duro a questi compagni (E già, perchè in astratto il regime speciale dovrebbe essere temporaneo, ma -di proroga in proroga- diventa definitivo).
Ebbene, ad esempio, nel provvedimento di proroga del Ministero dell'interno ,pervenuto al compagno Roberto Morandi il 26 settembre scorso, si legge testualmente: "...A fronte dell'ondata di consensi (n.d.r.: CI SI RIFERISCE ALLE MANIFESTAZIONI DI SOLIDARIETA' SVOLTESI A L'AQUILA, PADOVA E IN SEDE INTERNAZIONALE) un'eventuale mancata proroga del 41 BIS nei confronti di Morandi Roberto potrebbe essere interpretata dal variegato movimento protagonista delle iniziative sopraddette, come un attestato dell'efficacia della campagna di solidarietà condotta, e dai terroristi in carcere come un segnale della ripresa della capacità rivoluzionaria della classe".

Se mai fosse servita una conferma, queste frasi illuminano fortemente circa la reale funzione dello stato e del suo apparato istituzionale, che è ben conscio di quale "classe" è chiamato a difendere e quale a reprimere e segregare in galera!
Proprio per questo va rinnovata la solidarietà ai compagni prigionieri e deve essere ripresa con vigore la lotta contro l'isolamento carcerario.

BASTA CON LA TORTURA DI STATO DEL 41 BIS!
SOLIDARIETA' AI COMPAGNI RIVOLUZIONARI PRIGIONIERI!

Maurizio Bassetti

Fonte

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