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(10 Ottobre 2011) Enzo Apicella

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Sicurezza… significa anche turnazioni che consentano i turni di riposo

La situazione all'ospedale Umberto I di Mestre

(20 Dicembre 2007)

Giovedì scorso 13/12/2007 questa Organizzazione Sindacale è stata ricevuta dalla Responsabile della Sezione Ispezioni del Lavoro della Direzione Provinciale del Lavoro – Dott.ssa Franca Cossu – a seguito della nostra richiesta del 5 novembre 2007 relativa a nuova istanza di verifica sulla turistica svolta dal personale in servizio presso l’Ospedale Umberto I di Mestre.
La Dirigente dell’Ispettorato ha sostenuto che un’ulteriore indagine, da parte dei loro Uffici, potrà partire solo al termine del contenzioso ancora aperto con l’Asl 12 Veneziana, e quindi dopo il pagamento dell’ammenda da parte di quest’ultima, per gli illeciti riscontrati sulle situazioni lavorative del personale ospedaliero a seguito delle verifiche ispettive eseguite due anni fa, conclusesi l’1/08/2005.

All’epoca, le indagini avevano riguardato i seguenti Reparti dell’Ospedale Umberto I:
- Cardiologia – Emodinamica;
- Neuro chirurgia – Sala operatoria;
- Medicina – Epatobiliare – Degenze,
- Cardiochirurgia/Chirurgia vascolare – Sala Operatoria;
- Servizio Trasporto Malati.

L’Ispettorato Provinciale del Lavoro aveva quindi riscontrato:
- mancati riposi, come previsto dalle normative;
- superamento delle 13 ore di lavoro continuativo;
- abuso delle ore di lavoro straordinario;
- abuso delle “reperibilità”, oltre i limiti contrattuali previsti.

Cobas Sanità denuncia come L’Asl 12 Veneziana non abbia messo fine agli illeciti sui turni di lavoro del personale ospedaliero e non abbia provveduto a sanare la situazione degli abusi lavorativi rilevati nel ’05.
In realtà le situazioni lavorative all’interno delle corsie dei due Ospedali della nostra Asl sono divenute ulteriormente intollerabili per i carichi di lavoro derivati dall’insufficienza cronica del personale in servizio.


Il personale è continuamente richiamato in servizio chiamato per necessità di turno all’ultimo minuto: gli attuali ritmi di lavoro non permettono un’indispensabile recupero psico - fisico ai lavoratori, mettendo anche a rischio la qualità dell’assistenza offerta ai pazienti.

Emblematica la situazione del Pronto Soccorso dell’Ospedale di Mestre: dopo la chiusura del pronto soccorso del Policlinico San Marco e di Villa Salus il carico di lavoro è aumentato incredibilmente con lo stesso numero di personale (che era già prima insufficiente) in spazi alquanto carenti.

Come Organizzazione Sindacale ci chiediamo perché non sia stata applicata la delibera dell’Asl 12 che prevedeva il consistente aumento di personale per il Pronto Soccorso/OBI.

La delibera dell’Asl n.° 1134 del 29/09/2005 aveva previsto, infatti, solo per il servizio di “Osservazione Breve Intensiva” un aumento di 10 Operatori Socio Sanitari, di 8 Infermieri Professionali, di cui 1 Coordinatore.

Questo personale, di fatto, non è mai arrivato, poichè in servizio ci risultano ancora 17 Operatori Socio Sanitari che prestano i loro turni di lavoro sia in Pronto Soccorso, sia all’OBI.
I posti letto (nella delibera previsti 11/12), sono 13, allestiti anche nei corridoi.

Questa Organizzazione Sindacale è venuta a conoscenza che capiti che il pronto soccorso si trovi nelle condizioni di operare solamente con la presenza di due Operatori Socio Sanitari e quattro Infermieri Professionali.

Ci chiediamo: se la multa per gli illeciti rilevati dall’Ispettorato nel 2005 non arriva ai dirigenti dell’Asl 12, chi può OGGI riscontrare il continuo non rispetto della normativa sull’orario di lavoro e delle normative contrattuali sui turni di lavoro dei lavoratori dell’Asl 12 Veneziana ?

Cobas Sanità rivendica:
immediate nuove assunzioni e l’adeguamento degli organici, in relazione agli
attuali disumani carichi di lavoro, anche per la tutela della salute della cittadinanza;
la difesa delle condizioni di vita e di lavoro degli operatori sanitari
attraverso: il rispetto dell’orario di lavoro, turnazioni prestabilite, riconoscimento di
ferie e riposi, tutela della salute e della sicurezza.

Vogliamo, infine, sottolineare come la salute nei luoghi di lavoro sia sempre più considerata come un costo aziendale: il prolungamento illimitato degli orari, favorito dalla detassazione degli straordinari voluta dal recente Protocollo Governo - Sindacati Confederali sul Welfare, e le maggiori privatizzazioni rendono usuranti e perciò più rischiose la prestazioni lavorative.

COBAS Sanità, Università e Ricerca - Venezia

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