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IL PANE E LE ROSE - classe capitale e partito
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La “sinistra” tradita

(28 Dicembre 2007)

Confesso di non nutrire alcun rimpianto, specialmente di ordine politico, anzi. Mi si rimprovera di essere "nostalgico dell'opposizione per il gusto dell'opposizione". E se anche fosse, cosa ci sarebbe di male? Francamente cosa dovrei rimpiangere, di quale opposizione dovrei avere nostalgia? Forse dovrei rimpiangere la finta opposizione esercitata (a chiacchiere) dal vecchio Partito (pseudo)comunista italiano, che nella prassi politica concreta del dopoguerra ha tradito e rinnegato la sua lunga storia e la sua gloriosa tradizione, ha calpestato i nobili valori della Resistenza antifascista, rivelando la sua reale natura opportunista, cinica e spregiudicata, fino ad inseguire e praticare il più becero compromesso consociativista con la peggiore Democrazia cristiana, almeno per quanto concerne i suoi quadri dirigenti?

Francamente, rimango esterrefatto di fronte al cinismo e alla spudoratezza con cui viene ogni volta agitato lo spauracchio del "ritorno di Berlusconi al potere", al solo scopo di spaventare, imbavagliare ed imprigionare l'elettorato di sinistra, fingendo di contrastare (solo a chiacchiere) il tanto vituperato e demonizzato cavaliere nero, che non è Zorro, ma un bandito "spettrale" di Arcore. Il quale è stato legittimato e favorito, di fatto, proprio dai vertici del cosiddetto "centro-sinistra". Infatti, per vincere le elezioni serve il voto dell'elettorato di sinistra, che viene puntualmente estorto con l'inganno, ma all'atto pratico, ogni volta che si è andati al governo non si è stati capaci nemmeno di produrre una semplice leggina per risolvere il tanto esecrato e criticato (sempre e solo a chiacchiere) conflitto di interessi.

Probabilmente, altri scelgono e perseguono cinicamente il potere fine a se stesso, ossia per il gusto del potere, accreditando in tal guisa il celebre aforisma andreottiano, secondo cui "il potere logora chi non ce l'ha".

Francamente, valutando l'esperienza storica e quella personale, mi sono convinto che l'attuale sistema politico-economico borghese è talmente corrotto e corruttore da rendere vano, se non impossibile, ogni tentativo di "riforma" e di "rinnovamento" operato all'interno delle sue false e distorte istituzioni "liberal-democratiche".

La storia ci dovrebbe insegnare che una forza politica autenticamente di sinistra (per non dire comunista), schierata apertamente e seriamente dalla parte delle classi lavoratrici (o delle masse popolari), vale a dire un soggetto politico che si propone di rappresentare e tutelare gli interessi di un blocco sociale prevalentemente popolare (per non dire proletario, visto che persino la piccola borghesia intellettuale e statale si è ormai proletarizzata: si pensi, ad esempio, ai poveri insegnanti) non può e non deve partecipare al governo della società con altri soggetti ed altre forze politiche che rappresentano e salvaguardano un diverso blocco sociale, formato da classi sociali collocate ai livelli superiori della gerarchia sociale della ricchezza e del potere. Insomma, non si può governare (o partecipare ad un governo, benché questo si spacci e si dichiari "progressista" e "riformatore", o addirittura "alternativo", sempre e solo a chiacchiere) nell'attuale quadro dei rapporti capitalistico-borghesi di produzione e di sfruttamento materiale del lavoro, nell'attuale assetto dei rapporti di forza e di potere, decisamente sbilanciati a vantaggio dei gruppi economici dominanti.

Pertanto, preferisco mille volte restare all’opposizione piuttosto che sputtanarmi e sputtanare (ossia svendere e rinnegare) i miei principi ideali, con gente spregiudicata che disprezza e viola cinicamente ogni regola, pur camuffandosi e riparandosi dietro mentite spoglie "progressiste", "liberali" e "di sinistra".

I principali mezzi di informazione di massa (stampa e televisione di regime) hanno coniato l’inFausta (!) formula “sinistra radicale” per indicare i gruppi politici che si collocano a sinistra dello schieramento parlamentare e formano l’ala sinistra dell’Unione. Ma tale definizione è assolutamente astratta e inattendibile, in quanto rappresenta un’invenzione puramente arbitraria di origine mediatica (appunto), una vera mistificazione di natura ideologico-propagandistica. Invece, bisognerebbe usare un’altra espressione, senza dubbio più credibile e veritiera: quella di “sinistra tradita”. Tradita anzitutto dai suoi “fedeli” alleati di governo… A tale proposito vorrei sottoporvi un quesito: ma Lamberto Dini, che nella sua rinomata carriera ha ricoperto numerosi incarichi di prestigio e di potere nel mondo dell’economia e della finanza internazionali, è stato infatti direttore esecutivo del Fondo Monetario Internazionale, nonché Direttore Generale della Banca d’Italia, si poteva considerare un affidabile alleato della sinistra, ovvero un rappresentante serio e credibile degli interessi dei lavoratori? La stessa domanda vale per altri illustri esponenti della coalizione governativa, quali il super-Ministro dell’Economia e delle Finanze Tommaso Padoa-Schioppa. Il quale è stato amministratore delegato delle Assicurazioni Generali, si è laureato alla Bocconi di Milano, ha frequentato un Master in economia a Boston, negli Stati Uniti, ha lavorato presso la Banca d’Italia diventando Vice-Direttore Generale, e via discorrendo. Ebbene, con tutti questi autorevoli ex dirigenti della Banca d’Italia, presenti tra le sue fila, ci si meraviglia se il governo Prodi si è dimostrato totalmente asservito e subordinato agli interessi delle banche e delle assicurazioni!

Una sinistra tradita dai suoi stessi membri e dirigenti politico-parlamentari. Prigionieri dei vari ricatti imposti dall’esterno (dai cosiddetti “alleati”: vedi il caso di Dini, appunto) nonché dell’opportunismo, del carrierismo e dell’arrivismo diffusi al suo interno. Ma su questo punto dolente sarebbe opportuno stendere un velo pietoso.

Pertanto, è necessario umiliarsi, scendere in basso, riprendere a frequentare la gente, per capire e conoscere i bisogni reali delle masse popolari, per rivolgersi e guardare altrove, non più verso la sinistra al potere che ha sempre tradito i suoi sostenitori e continuerà a farlo. Come testimoniano le preziose lezioni impartite dalla storia.

Mi scuso con il lettore se mi sono un po’ dilungato in queste noiose rievocazioni storiche concernenti le prestigiose carriere professionali dei rappresentanti di governo, ma era utile farlo a beneficio di chi ha la memoria corta. Per gli “smemorati” vale sempre l'antico adagio latino "repetita iuvant". Ma vale anche un proverbio più "volgare" e meno "dotto", che recita: "non c'è peggior sordo di chi non vuol sentire".

Lucio Garofalo

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