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25 Dicembre, giorno della festa di natale, Michele e Andrea prigionieri perché innocenti, 63° giorno.

(26 Dicembre 2007)

Michele e Andrea, innocenti dei reati di cui sono accusati, innocenti di far parte di una associazione terroristica che è stata inventata, oggi 25 dicembre festa cristiana del Natale sono al 63° giorno di prigione.

Prigionieri e ostaggi di un teorema che neanche una legge inquisitoria e incivile come il 270 bis, che consente di arrestare persone sulla base di ciò che potrebbero commettere, e non su quello che hanno fatto, può giustificare. Dietro agli arresti del 23 ottobre non ci sono basi, non ci sono armi, non ci sono finanziatori, non c’ è l’associazione, tra loro alcuni dei 5 giovani neppure si conoscono ).

Libertà e giustizia per Michele e Andrea.

Questo è il messaggio gridato nella notte davanti al carcere di Capanne da tanti giovani, dai rappresentanti di associazioni ambientaliste e democratiche, da consiglieri e parlamentari presenti ( Bellillo, Faina, Calabresi, Ciotti, Fabiani ).

Michele e Andrea sono prigionieri ingiustamente detenuti nel carcere di Capanne. Volutamente usiamo la parola prigionieri e non carcerati perchè ai poteri forti, politici, giudiziari, militari, che li hanno privati della libertà questa parola da fastidio, perché nell’immaginario della gente è stata creata l’associazione carcerato delinquente, mentre quella di prigioniero è vissuta ancora oggi come di chi è soggetto ad una situazione di ingiustizia, e a loro non piace perché è la verità.

Nessuno deve stare in carcere perché è innocente. Non può essere usate la prigione, l’isolamento, per ottenere comunque un risultato da una operazione male riuscita, tale lo scarto tra l’identità reale dei 5 giovani arrestati il 23 ottobre e l’enormità delle accuse.
Secondo l’accusa i due ragazzi spoletini sarebbero terroristi perchè avrebbero inviata una lettera con due proiettili alla Lorenzetti e tentato di bruciare un quadro elettrico a Colle San Tommaso. Anche se qualcuno tentasse di mettersi nei panni di chi li sta perseguitando ( ma noi al loro posto non ci sappiamo stare, come dice Fabrizio De Andrè ) arrivare anche con quello che gli viene attribuito all’associazione terrorista è come arrivare dalla Terra con una scala sulla Luna.

Michele è colpevole delle sue idee anarchiche e della sua militanza politica, Andrea di essere suo amico.

Oggi, giorno cristiano del Natale, occorre che uomini di coraggio, di buona volontà, di giustizia, si associno a quanti hanno lottato per 63 giorni per chiedere la libertà di Michele Andrea e degli altri ragazzi che sono agli arresti domiciliari, è necessario perché la lotta è dura, dato che coloro che li tengono prigionieri hanno la complicità di tanti, troppi, di ogni colore, interessati ai favori di quei potenti che hanno l’assoluto bisogno di non uscire con una cattiva immagine da questo orrore giudiziario.

Spoleto 25 dicembre 2007

Comitato 23 ottobre

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