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Fiat: lacrime e sangue

Fiat: lacrime e sangue

(14 Agosto 2010) Enzo Apicella

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    Contratti moderni… schiavitu’ antica!

    Multiservizi: un altro scempio.

    (3 Gennaio 2008)

    Nel lungo e travagliato declino ormai storico dell’intero panorama sindacale italiano non e’ mai finita l’ora di stupirsi; c’e sempre un orizzonte da superare e nuovi “grandi” traguardi da raggiungere soprattutto nel quadro politico di recente attuazione dominato dal governo “amico”.

    In quest’ultimo periodo abbiamo assistito all’ipocrisia piu’ sfacciata ed alla falsita’ piu’evidente da parte di chi svolgeva il suo ruolo “responsabile” nelle passerelle televisive.

    Soggetti che piu’ o meno hanno avvallato di tutto in termini di precarieta’, flessibilita’ e contenimento salariale ora pretendono di stracciarsi le vesti di fronte a situazioni di estrema indigenza sociale e/o di profonda insicurezza nei luoghi di lavoro. Ma tant’e’: non sempre cio’ che si afferma davanti alle platee televisive corrisponde a quanto si firma nelle anguste sale ministeriali dove certi interessi finanziari e forti vocazioni governative la fanno da padrone e dettano leggi ed indirizzi in maniera nient’affatto ambigua ma coerente con quanto fin qui si e’ sostenuto ed eseguito.

    Nella scorsa meta’ di dicembre e’ stato infatti firmato il rinnovo del CCNL Multiservizi che coinvolge un totale di circa 500000 lavoratori su 40000 imprese; un settore devastato da una sempre piu’ crescente flessibilita’ e soprattutto da una condizione di miseria salariale addirittura imbarazzante per chi scrive.

    Alla presenza del ministro del lavoro Damiano e della “sinistra-radicale” Rosa Rinaldi sottosegretaria dello stesso ministero si e’ “finalmente” (a modo loro ovviamente) conclusa una vertenza che durava da 30(!) mesi e che ha visto scioperare per ben 4 volte i lavoratori del settore nel solo ultimo anno.

    I risultati conseguiti sono gran poca cosa anche considerati i tempi che corrono: il CCNL multiservizi era scaduto nel maggio 2005 e come d’incanto il tempo trascorso letteralmente scompare.

    La “quadriennalita’” decorrera’ dal gennaio di quest’anno e quindi dal punto di vista economico gli aumenti salariali sono stati calcolati sul primo biennio 2008-2009 facendo perdere un bel po’ di soldi a questi lavoratori.

    Partiamo dall’analisi dell’aumento salariale perche’ in un settore come questo, dove nella “normalita” fatta di orari “spezzati”, contratti part-time stagionali e licenziamenti continui dovuti ai cambi d’appalto delle diverse imprese operanti nel sistema multiservizi, e’ purtroppo cio’ che emerge piu’ negativamente nella sua diretta drammaticita’.

    Si e’ arrivati a concordare un aumento al II livello di “ben”....115 euro a regime (giugno 2009), di cui 95 effettivi e 20 come EDAR (elemento distinto aggiuntivo della retribuzione) che a detta dei firmatari rappresenterebbe una novita’ assoluta in quanto,configurandosi come recupero relativo al periodo di vacanza contrattuale, andrebbe a recuperare quanto perduto negli ultimi due anni e mezzo ma non sarebbe computabile per i diversi istituti salariali presenti in busta paga(Tfr, Ferie, malattia, ecc.).

    In 50 mesi 95 euro di aumento( a regime) piu’ 20 di EDAR!

    E questo viene dipinto come un risultato ragguardevole attraverso le alchimie parolaie dei Damiano e Rinaldi di turno dove non manca mai un tenero sguardo ai bilanci delle migliaia di imprese che, attraverso il contenimento salariale dei propri lavoratori, con la pubblica amministrazione fanno affari d’oro.

    Nella fumosa tecnicita’ del linguaggio contrattuale si scorge pero’ qualcos’altro nell’accordo: e’ stata concessa per 4 volte l’anno la liberta’ alle imprese di poter far saltare i riposi ai propri dipendenti dando loro la possibilita’ di poterli recuperare nelle due settimane successive.

    Di fatto si e’ riusciti a peggiorare anche la legge 66 sugli orari in cui si riporta l’obbligo di dare i riposi su una media settimanale oraria.

    Considerando quanto difficile sia imbastire una giornata su piu’ turni lavorativi con orari che partono dalle prime ore del mattino e per lo piu’ in presenza di moltissimo personale femminile nel settore non e’ necessario fare grossi sforzi per etichettare come “moderna schiavitu’” tutti questi lavoratori sui quali troppe volte vengono scaricati i costi “superflui” di moltissime imprese ( il pulimento e’ una delle prime voci che generalmente si “comprimono” nei vari bilanci).

    Nelle assemblee sindacali (le poche che probabilmente si faranno) verra’ glorificato il mantenimento dell’art 4( obbligo di riassunzione del personale in regime d’appalto; in realta’ piu’ che formale) e soprattutto il non aver ceduto sul fronte del diritto alla malattia, ma di fatto estendendo a circa sei anni e mezzo la durata contrattuale si e’ arrivati addirittura a rimpiangere quanto di peggiore si era visto in altri settori negli ultimi anni.

    Non manca nemmeno la solita spolverata demagogica sul lavoro degli immigrati ai quali viene concesso di prendersi piu’ giorni di ferie o di permesso per ricongiungersi ai loro familiari anche se non ....maturati.

    Un rinnovo, dunque, senza alcun dubbio pessimo e che ulteriormente dimostra quanto in basso sia finita la qualita’ della gestione CGIL negli ultimi anni.

    Unica nota lieta: la mancata firma sull’accordo del rappresentante FILCAMS di Venezia al quale in segno di forte solidarieta’ e’ giusto reputare la piu’ profonda stima.

    Enrico Pellegrini
    Esecutivo nazionale Rete 28 aprile Filcams CGIL

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