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(9 Aprile 2013) Enzo Apicella

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(Capitale e lavoro)

No alle privatizzazioni

mozione presentata al Comitato Politico provinciale Venezia

(21 Dicembre 2002)

Respinta con 8 voti a favore, 10 contrari, 11 astenuti

Il Comitato Politico Provinciale del P.R.C. conferma la propria generale opposizione alle politiche di privatizzazione dei servizi pubblici portati avanti dalle amministrazioni, sia di centrosinistra che di centrodestra, e coerentemente con tale impostazione respinge qualsiasi ipotesi di gestione diretta da parte di esponenti del Partito delle S.p.A. medesime.

Nel Comune di Venezia, dove il nostro partito è coinvolto da anni in responsabilità di giunta con propri assessori, il processo di smantellamento del patrimonio pubblico procede con andatura galoppante; esattamente un mese fa la Giunta Comunale di Venezia ha deciso di vendere ai privati il 40% delle quote azionarie delle Farmacie comunali, con estensione futura al 49%, venendo incontro alle aspettative delle multinazionali farmaceutiche che, tra l'altro, stanno acquisendo pacchetti azionari di farmacie in varie città italiane per imporre la vendita dei loro prodotti in regime di monopolio, tale processo infatti si inserisce nel quadro più generale di privatizzazione della sanità, con il passaggio di molti farmaci a totale carico dei cittadini.

Tale privatizzazione colpisce gli interessi dei lavoratori dei servizi privatizzati e delle masse popolari, per il conseguente aumento dei prezzi dei farmaci.

In questo le Giunte di centrosinistra non si differenziano da quelle governate dal centrodestra, come nel caso del Comune di Padova, che sta anch'esso privatizzando le Farmacie comunali.

I Consiglieri del Prc nel Consiglio Comunale del 18.11.2002 sono stati determinanti nella approvazione della delibera sulla privatizzazione delle Farmacie comunali, passata per un voto.

La partecipazione di esponenti del Prc, designati dalla segreteria del Partito, nei consigli di gestione delle Aziende spesso pone il partito in diretta contrapposizione sia agli interessi dei lavoratori, per le politiche di precarizzazione e flessibilizzazione decisi dalle direzioni aziendali, che agli interessi delle masse popolari per gli aumenti dei prezzi dei servizi, come nel caso dell'Actv.

Un bilancio si pone con estrema urgenza, ne vale della stessa immagine del Partito come partito dei lavoratori.

Un bilancio essenzialmente negativo della partecipazione del Partito alle Giunte di collaborazione di classe con partiti borghesi (D.S., Verdi, Margherita, S.D.I.), nei Comuni e nella Provincia, così come nel sottogoverno.

Il Comitato Provinciale, in vista anche delle prossime amministrative a cui concorrerà con proprie liste ed indipendente da ogni blocco con partiti borghesi, invita i militanti comunisti e i suoi rappresentanti presenti nei consigli comunali e provinciali ad aprire una campagna contro i processi di privatizzazione dei servizi e per la municipalizzazione degli stessi, mentre come segno inequivocabile di svolta politica ritira i propri assessori dalle giunte che portano avanti tali politiche e i propri membri da ogni direzione aziendale.

Il Comitato Politico sostiene la lotta del comitato dei lavoratori-studenti pendolari di Chioggia contro gli aumenti decisi dal Actv, lo porta ad esempio ai lavoratori e alle masse popolari, sostenendone la generalizzazione.

Venezia 19. 12. 2002

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