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Le chiavi del Vaticano

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Matrimoni "diversi"

(5 Gennaio 2008)

Ieri mi è stato chiesto di fare da testimone di nozze.

E’ la mia “primera vez”, in 48 anni…

Due miei amici viareggini hanno deciso di sposarsi.

Beh… niente di strano penserete, ce ne sono a migliaia di coppie che si sposano.

Si è vero ma… non si chiamano Gabriele e Leonardo.

“Letizia - mi hanno chiesto - ma dove potremmo celebrare il rito? Aiutaci…”

Dopo una rapida ricerca ho scoperto che in Spagna ci si spuò sposare senza che uno dei due abbia la cittadinanza, o la residenza, spagnola come invece è richiesto in Olanda, Belgio. Si deve certificare il proprio stato “libero”, e presentare altri documenti, informandosi all’Ambasciata Spagnola a Roma.

Assieme alla felicità per questa notizia subito mi è balenato in mente un pensiero negativo, cioè che l’Italia non riconoscerà mai questa loro unione. Allo stato attuale non è riconosciuto nemmeno il legame affettivo che c’è fra loro. Per lo Stato sono due estranei che casualmente hanno la stessa residenza come se abitassero in un hotel, nè più nè meno.

Sempre più diventa importante ed impellente fare qualcosa per cambiare questa incresciosa lacuna e sempre più aumenta la convinzione di tanti di non dare il proprio voto a nessuno di questi politici, di destra o di sinistra che siano.

In un’intervista a Famiglia Cristiana Tarcisio Bertone chiede al PD di non mortificare i cattolici. “Posso anche essere d’accordo - afferma un esponente del mondo glbt comasco - purchè però non si mortifichi chi invece cattolico non è. Del resto non vedo come si possano mortificare i cattolici, la chiesa ha talmente tanti privilegi che nemmeno il sindacato o la confindustria hanno.

A me sembra che queste siano lacrime da coccodrillo, inutili, pretestuose ed arroganti. Se democrazia significa che la mia libertà inizia dove finisce la tua allora i cattolici questa frase l’hanno violata da un bel po’ e continuano a violarla imperterriti. Nessuno vieta ad un cittadino italiano di essere cattolico e di vivere secondo i dettami cattolici. Nessuno obbliga un cattolico a divorziare, nessuno obbliga un cattolico ad abortire, nessuno vieta ad un cattolico di digiunare, nessuno vieta ad un cattolico di andare a messa anche tutti i giorni, nessuno vieta ad un cattolico di pregare, nessuno vieta ad un cattolico di manifestare la propria fede. Al contrario i cattolici stanno vietando ad altri cittadini italiani di vivere come essi vorrebbero, per loro la libertà non si ferma dove inizia quella degli altri ma prosegue all’infinito fino a dove fa comodo a loro, imponendo a tutti una morale ed uno stile di vita che ormai molti italiani non condividono più.

Del resto non vedo come un cattolico possa essere mortificato da una legge contro l’omofobia (a meno che non sia esso omofobo) oppure da una legge che regolamenta le unioni di fatto. Ad un cattolico queste leggi non dovrebbero interessare. La prima perchè se un cattolico vive secondo il Vangelo non può essere in nessun modo omofobo, la discriminazione è contraria all’insegnamento di Cristo e se un cattolico è omofobo allora è un cattivo cattolico, la seconda perchè ad un cattolico non interessa convivere ma vuole sancire il proprio amore con il sacramento del matrimonio che non ha nulla a che vedere con il matrimonio civile o il riconoscimento delle coppie di fatto.”

Chi è allora che sta mortificando chi?

E’ il PD che vuole mortificare i cattolici o sono i cattolici che stanno mortificando i non cattolici?

Ma in Italia le singole voci non fanno pressioni. Occorrono azioni di lotta, grandi gesti, essere uniti.

Lo sciopero del voto potrebbe essere un’idea, almeno fino a quando i nostri politici si decideranno a riconoscere a tutti i cittadini italiani gli stessi diritti.

Auguri a Gabriele e Leonardo… a cui va il mio commosso grazie per avermi scelta come loro testimone.

Letizia Tassinari

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