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No al “catechismo padronale” nelle università!

Fuori Ratzinger, Veltroni e Mussi dalla Sapienza!

(12 Gennaio 2008)

Il 17 gennaio 2008, in occasione dell'inaugurazione dell'anno accademico dell' Università La Sapienza di Roma, il rettore ha invitato Ratzinger, Mussi e Veltroni, siete tutti invitati a partecipare alla giornata di mobilitazione, per info 346-4761843.
Di seguito il testo del volantino che distribuiremo:

NO AL “CATECHISMO PADRONALE” NELLE UNIVERSITA’!
FUORI RATZINGER, VELTRONI E MUSSI DALLA SAPIENZA!
LOTTIAMO PER UN’ISTRUZIONE PUBBLICA, LAICA E GRATUITA!


Il Potere, si sa, si è sempre servito dell’Istruzione per poter plasmare a propria immagine e somiglianza la futura classe dirigente ed educare coloro che faranno parte della classe dominata ad accettare, quasi fosse un dato immutabile, la realtà presente. In quest’ottica va letta la presenza, a “La Sapienza” di Roma, di tre illustri rappresentanti dei potentati economici e clericali.

All’inauguazione del nuovo anno accademico della nostra Università, interverranno infatti papa Ratzinger, Veltroni e Mussi.

Joseph Ratzinger, colui che prima di diventare papa era il prefetto della Congregazione per la dottrina della fede (corrispondente alla vecchia Santa Inquisizione!), rappresenta certamente gli ambienti più reazionari e retrivi della Chiesa cattolica. In questi due anni di papato si è fatto iniziatore di vere e proprie crociate ideologiche contro il progresso scientifico, contro l’affrancamento della donna dal mero ruolo di “angelo del focolare” in una società solo parzialmente secolarizzata come quella italiana e manifestando apertamente un’anacronistica volontà di ritorno al passato tramite la revisione della già moderata legge 194, contro le minoranze e le diversità sessuali e tentando di imporre un assurdo diktat circa l’eterosessualità di massa.

Walter Veltroni, l’uomo “nuovo”, su cui la borghesia italiana punta tutto per la perpetrazione del proprio dominio. Il Sindaco di Roma in questi anni ha dato infatti una reale dimostrazione di quanto sia fedele ai dettami dei poteri forti romani e nazionali. La sua azione politica si è caratterizzata per un progressivo peggioramento della situazione riguardante la speculazione edilizia, sul versante gravoso (in particolare per noi studenti!) degli affitti iperbolici ed insostenibili. A queste manovre si sono puntualmente aggiunte imposizioni di vero e proprio razzismo istituzionalizzato volte a tracciare la strada a quanto impunemente deciso dal governo Prodi nei mesi scorsi (vedi decreto sulle espulsioni). Veltroni, infatti, già nel mese di luglio dello scorso anno aveva sottoscritto con l’allora prefetto Serra un “Patto per Roma sicura” in cui si delineava il progetto (poi attuato) della deportazione di intere comunità Rom oltre il Grande Raccordo Anulare in ghetti militarizzati dalle forze dell’ordine.

Fabio Mussi, rappresentante della Sinistra Arcobaleno, sta dimostrando alla perfezione quale è il ruolo detenuto dall’insieme dei partiti che formano quest’aggregazione (Prc, Pdci, Verdi, Sd). Un ruolo incentrato sull’attacco su larga scala ai diritti degli studenti, caratterizzato dalla generalità del numero chiuso nelle università, dalla privatizzazione della cultura, dai continui tagli all’istruzione “pubblica”e dagli altrettanto costanti finanziamenti agli istituti privati considerati “paritari”. Questa la linea direttrice della politica del ministro Mussi e di tutto il governo Prodi che, appoggiato vergognosamente dalla sinistra cosiddetta radicale, mira alla progressiva irreggimentazione degli studenti nel sistema capitalistico e nelle sue innumerevoli storture come il precariato, lo sfruttamento privato dello sforzo lavorativo (fisico o intellettuale che sia), l’impossibilità di pianificare la propria vita per evidenti manchevolezze economiche. L’eccezionalità e la forza dell’attacco portato dai poteri forti, oggi qui rappresentati da tre significativi personaggi, nei confronti dei lavoratori d’oggi (operai, precari, interinali) e quelli di domani (studenti) circa i loro diritti, le loro tutele e le loro semplici libertà personali merita una risposta altrettanto netta e radicale che abbia la capacità di unire in una necessaria stagione di lotte la classe lavoratrice (immigrata o nativa che essa sia) e gli studenti. Tutto ciò al fine di dimostrare che il movimento operaio e quello studentesco non sono due entità astrattamente diverse o addirittura contrapposte ma occupano, nel progetto neoliberista e reazionario dettato dal governo Prodi (che insieme racchiude i desiderata di Confindustria e Vaticano), lo stesso posto di sfruttati. È dunque necessario seguire la strada di chi, come gli studenti francesi, è riuscito ad unificare le lotte studentesche ed universitarie a quelle operaie. In Italia i presupposti oggettivi per arrivare a questa fondamentale unità tra lavoratori e studenti esistono, considerando l’ampiezza dell’attacco sferrato contro le condizioni materiali dei lavoratori e la carneficina giornaliera di cui abbiamo notizia in fabbrica e sui luoghi di lavoro, e le sopraccitate misure di privatizzazione della cultura indirizzate a porla in continuità con le esigenze del sistema economico dominante.

Megafono Rosso – Per l’unità degli studenti in lotta è nato con questo nobile obiettivo: lottando insieme, potremo raggiungerlo una volta per tutte!

Via Ratzinger, Veltroni e Mussi dalla Sapienza! No a preti e padroni nelle Università!

Lotta unitaria degli studenti e dei lavoratori contro il governo di fame, sfruttamento e ignoranza!

Megafono Rosso
Per l'unità degli studenti in lotta

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