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(8 Giugno 2010) Enzo Apicella

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Campagna nazionale di raccolta firme per la Legge di Iniziativa Popolare
sui trattati internazionali, le basi e le servitù militari.

(13 Gennaio 2008)

VICINI AL GIRO DI BOA, OCCORRE MOLTIPLICARE LO SFORZO ORGANIZZATIVO E POLITICO PER IL SUCCESSO DELLA CAMPAGNA!

Sono passati due mesi dall’inizio della campagna nazionale per la raccolta firme sulla Legge di Iniziativa Popolare sui trattati internazionali, le basi e le servitù militari.
Dal 4 novembre a Novara contro gli F35 - data di inizio della raccolta firme - ad oggi migliaia sono le firme raccolte, decine i comitati locali e le realtà di base che si stanno mobilitando.
I tanti banchetti per la raccolta delle firme ogni volta si trasformano, com’era nelle intenzioni del Comitato Promotore, in momenti di mobilitazione contro la guerra, in una fase contraddistinta da costanti spinte belliciste da parte dell’Amministrazione statunitense e della cosiddetta “comunità internazionale”.
In questo contesto il governo Prodi ed il Presidente della repubblica Napolitano si distinguono nei toni e nelle scelte di guerra, in politica interna come in quella estera: In Kosovo, Afghanistan ed anche in Libano, dove i comandi dell’Esercito italiano svolgono un ruolo centrale nella gestione delle operazioni militari.
L’aumento vertiginoso delle spese militari, la determinazione con la quale l’esecutivo di centro sinistra si rivolge agli interlocutori interni – vedi la durezza con la quale si risponde alle mobilitazioni popolari contro il Dal Molin - ed esteri – vedi le dichiarazioni del Ministro D’Alema sull’indipendenza del Kosovo - chiariscono l’orientamento militarista di questo governo.

A quest’orientamento occorre rispondere con determinazione e con una forte capacità organizzativa e di coordinamento. Il Patto nazionale contro la guerra, costituitosi recentemente, può divenire in questo senso un primo passo.

Nelle prossime settimane il movimento nowar sarà di nuovo in piazza, nella giornata di mobilitazione mondiale del 26 gennaio, che in Italia vedrà iniziative regionali contro le basi e per un riuso sociale delle strutture militari.
Altra scadenza d’alto valore politico sarà la manifestazione nazionale contro il voto sul rifinanziamento delle missioni all’estero, a cavallo tra la fine di febbraio e l’inizio di marzo.

Nel vivo dell’organizzazione di queste scadenze regionali e nazionali tutti i comitati impegnati nella raccolta firme devono rafforzare il proprio impegno.
Le 50.000 firme sono un obiettivo formale, che va superato di gran lunga, se vogliamo, come dice la parola d’ordine che ci accomuna, RIPORTARE IN PARLAMENTO LA LOTTA CONTRO LA GUERRA!

I prossimi mesi saranno cruciali per la riuscita della campagna.
Chiediamo a tutte le strutture, a tutte le compagne e compagni un impegno particolare.
Occorre moltiplicare le iniziative, i banchetti, le occasioni per raccogliere le firme.
Ogni manifestazione contro la guerra dovrà essere luogo di diffusione della campagna, per aggregare nuove forze, per sollecitare la costituzione di nuovi comitati locali.

FERMA LA GUERRA, FIRMA LA LEGGE!

La Rete nazionale Disarmiamoli!

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