">
il pane e le rose

Font:

Posizione: Home > Archivio notizie > Comunisti e organizzazione    (Visualizza la Mappa del sito )

Addio compagne

Addio compagne

(23 Febbraio 2010) Enzo Apicella
Il logo della campagna di tesseramento del prc 2010 è una scarpa col tacco a spillo

Tutte le vignette di Enzo Apicella

costruiamo un arete redazionale per il pane e le rose Libera TV

SITI WEB
(Memoria e progetto)

Ciao Rifondazione

(17 Gennaio 2008)

Care Compagne, Cari Compagni,

è con enorme stima ed affetto verso tutte e tutti voi che dichiaro conclusa la mia esperienza all'interno del partito, rimettendo nelle scelte che vorrete fare la carica di Segretario del Circolo di Campagna Lupia.

L'involuzione che Rifondazione ha avuto, a partire dal congresso di Venezia del 2005, è giunta oggi ad un livello di gravità che mi costringe a maturare tale decisione.
Due anni fa, la maggioranza del Prc ha sostenuto la necessità un accordo di governo con Prodi, affermando che in tale occasione ci sarebbero state le condizioni per una "grande riforma" del Paese, ossia un'inversione radicale delle politiche guerrafondaie e neoliberiste portate avanti in Italia negli ultimi anni. Fin dal principio, è risultato evidente come tale obiettivo fosse del tutto illusorio, in quanto la classe dirigente di centrosinistra è rimasta ancorata ad una politica economica di liberismo "temperato" e ad una politica estera di multilateralismo interventista, già in voga negli anni '90 (ricordiamoci la guerra umanitaria).

Rifondazione allora, anziché ammettere il fallimento della propria strategia, ha ripiegato su una linea di "riduzione del danno". Tale orientamento è riuscito, in alcuni casi, a temperare le politiche dell'esecutivo di centrosinistra, finendo però per portare il sostegno della sinistra dell'Unione anche a politiche militariste come la guerra in Afghanistan o a manovre finanziarie che hanno prodotto grandi vantaggi per le imprese. Chi, come Franco Turigliatto, si è opposto alla politica estera dell'Unione, difendendo invece le posizioni storiche e pacifiste del Prc, è stato addirittura espulso dal partito. La deriva governista di Rifondazione ha indebolito i movimenti e ha rinvigorito la maggioranza dell'Unione, che ha spinto sull'acceleratore nell'affermare la propria egemonia nella coalizione.

I recenti provvedimenti del governo in materia di riforma delle pensioni, conferma sostanziale della legge 30, precarietà del lavoro, ossessione sulla sicurezza, la non abrogazione delle Leggi vergogna del governo Berlusconi e corsa al riarmo (+ 20% in due anni!) hanno segnato la sconfitta inequivocabile di ogni politica di riduzione dei danni.

Anziché trarre le somme di una linea sbagliata ed uscire dall'esecutivo, il Prc ha continuato a sostenere Prodi e, anzi, ha avviato una strategia di consolidamento della sinistra di governo nella nuova formazione "La sinistra, l'arcobaleno". Tale strategia costituisce l'archiviazione definitiva del progetto per cui Rifondazione è nata nel '91: rilanciare un soggetto comunista in Italia. La nuova sinistra "senza aggettivi", infatti, non si pone in un'ottica di superamento del capitalismo ma si basa su una strategia riformista che oggi, per altro, non ha – a mio avviso - spazi politici nel contesto della globalizzazione e della competizione internazionale tra le classi dominanti. Non è un caso se, a fianco di Bertinotti, oggi viaggino persone come Mussi, Salvi, Folena e Occhetto, che nel '91 liquidarono il Pci. Non è un caso se oggi ce lo ritroviamo in compagnia di Diliberto e dei suoi penultimatum sulla guerra!

Sul bilancio della politica di Rifondazione, visto il suo fallimento, sarebbe stato necessario un congresso straordinario del partito. Negata tale possibilità, avrei voluto discuterei con tutti i militanti del Prc almeno in occasione del suo congresso ordinario, inizialmente fissato per l'inizio del 2008. La decisione di rinviare il congresso all'autunno, fatto mai avvenuto nella storia di Rifondazione, rappresenta la volontà antidemocratica del suo gruppo dirigente di non voler affrontare un serio esame del percorso intrapreso e l'intenzione – invece - di perseguire sulla stessa strategia governista e moderata.

Giunti a questo punto, non mi resta che prendere atto dell'irreversibilità del processo involutivo del Prc e scegliere di percorrere altre strade. Personalmente mi impegnerò nell’Associazione Sinistra Critica. L'intenzione non è quella di abbandonare la militanza, bensì di recuperare e far rivivere il progetto originario della rifondazione comunista, di riprovare a ricostruire piano piano, lentamente, una nuova prospettiva politica.

Resta una problematica fondamentale. La prima, ma questa è una decisione che non spetta più a me, è quella se Rifondazione Comunista debba o no mantenere una propria presenza organizzata a Campagna Lupia. Non sta a me decidere, gli iscritti e i simpatizzanti – sono certo – troveranno una soluzione che li possa soddisfare.

Fraternamente,
Glaide Leo
ex segretario del Circolo di Campagna Lupia

Fonte

Condividi questo articolo su Facebook

Condividi

 

Ultime notizie del dossier «Dove va Rifondazione Comunista?»

7005