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Vatican Bank scandalo

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    Papi e forchettoni: non si può cavare il sangue da una rapa

    (18 Gennaio 2008)

    I Forchettoni parlamentari hanno sparato ieri, a difesa delle loro posizioni di rendita, le loro due cartucce di “sentito” dire in tema di laicità e tolleranza. Pacchetto completo, a difesa di Santa Romana Chiesa da sempre bacino straboccante di voti e compiacenze di ogni sorta.

    Dagli esercizi di ginnastica verbale finalizzati al mantenimento delle molteplici prerogative istituzional-parassitarie, si sono distinti come al solito i Forchettoni Rossi (termine che prendo a prestito dal titolo bel libro curato da Roberto Massari, dove scientificamente si esamina ascesa ed evoluzione della casta parassitaria dei Bertinotti, Russo Spena il “parlamentare cronico”, per dirla alla Grimaldi, Menaguerra, e chi più ne ha più ne metta).
    La lingua teleguidata del Segretario dell’ormai defunta Rifondazione Comunista, Franco Giordano, a commento della rinuncia del Papa ad accettare l’invito del Rettore Guarini a presenziare all’Inaugurazione dell’Anno accademico dell’Univeristà “La Sapienza”, ha esclamato: “La laicità ha come fondamento il dialogo”.

    E di laicità in questo paese, lo sappiamo, se ne vende a palate.
    Scuole dell’Infanzia dalle monache, scuole elementari dai preti, Licei dai Gesuiti, Università dai Teologi.
    Tutto questo, condito da una spruzzatina di milioni di euro di finanziamento che, sappiamo pure questo, essendo denaro non dispiace ai clerici.
    L’Italia è un paese talmente laico che la lotta per togliere tutti i simboli religiosi dalle strutture pubbliche si può fare purchè si deroghi a quelli della “nostra grande tradizione e cultura cattolica”.

    In verità, del cattolicesimo non frega più nulla a nessuno.
    Le Chiese sono vuote, i bambini bestemmiano come i loro genitori che si sono sposati con rito religioso per far contenti i soceri: lo stesso Casini, insisto sul punto, è un peccatore avendo trombato, se la matematica non è un opinione, almeno con due creature di sesso femminile.
    Per non parlare dell’Onorevole Cosimo Mele, ormai in lista per un seggio al Parlamentino dei Lussuriosi dell’Inferno satanico, dopo essere stato coinvolto in un giro di coccole e cocaina.

    Nel numero attuale di MdV è possibile scaricare la lettera inviata dal Professor Marcello Cini al Rettore de “La Sapienza” Renato Guarini, guardiano papale, la lettera dei 67, il passaggio del discorso fatto a Parma dal Cardinale Ratzinger su Galilei e Scienza (anno domini 1990).

    A questo punto va fatta una precisazione: non è vero, come sostiene Buttiglione, che Ratzinger si smarca dalle considerazioni di Feyerabend, citandolo semplicemente (anzi, e si evince dalla lettura, il Papa fa sue le considerazioni di Feyerabend come degli altri autori citati).
    Ne sia prova il fatto che nel testo vengono riprese le considerazioni filosofiche di Ernst Bloch su spazio relativo e spazio assoluto, nel tentativo papale di degradare la scienza al livello di una pura convenzione che semplifichi la vita.
    In definitiva, tutto è relativo e quindi (da Bloch) “un antico sistema di riferimento umano […] ha il diritto di restar fedele al proprio metodo di preservare la terra in relazione alla dignità umana e di ordinare il mondo intorno a quanto accadrà e a quanto è accaduto nel mondo”.

    In questo modo, piuttosto astuto, la Scienza viene degradata a mera computazione ragionieristica e, “un antico sistema di riferimento umano” riprende a guidare le anime perse..

    Al netto di tutto, e fatta salva la Scienza da queste amputazioni clericali, perché dovrebbe essere proprio questo “antico sistema di riferimento umano”, e non altri, a “preservare” l’Umanità non è dato sapere.

    16 Gennaio 2007

    Francesco Fumarola

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