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Sull'assemblea nazionale dei delegati RSU dell'11 gennaio 2002

comunicato dello Slai COBAS per il Sindacato di Classe

(15 Gennaio 2002)

Venerdì 11 gennaio 2002, come avevamo comunicato, si è tenuta a Milano l'assemblea nazionale dei delegati RSU, a cui hanno partecipato oltre 600 rappresentanti dei lavoratori. Questo appuntamento era stato convocato per decidere date e mobilitazioni verso la costruzione dello SCIOPERO GENERALE. Se nella maggioranza degli interventi molti dei delegati ha ribadito la necessità di arrivare in tempi brevi allo sciopero generale di tutte le categorie, mettendo al centro ed evidenziando quelle che sono le ragioni di questo passaggio : 1)lo sciopero generale come strumento alto per mettere in discussione e sconfiggere la politica del governo; 2) che solo scioperando, portando in ogni vertenza il carattere di guerra di classe scatenata dal governo dei padroni, si arriva allo SCIOPERO GENERALE che serve; 3) che l'unità dei lavoratori necessaria per affrontare questa battaglia, passa dal basso rafforzando il protagonismo dei lavoratori e costruendo l'organizzazione di classe; 4) che lo sciopero generale non può che essere contro la guerra scatenata da Bush, Berlusconi e soci, contro i popoli oppressi all'esterno e contro i lavoratori sul piano interno.

Questa consapevolezza presente tra i delegati è stata disattesa e mortificata dal tavolo della presidenza, gestita da sinistra CGIL (Lavoro e società; Cambiare rotta) e dal Sin.Cobas, i quali in pieno stile burocratico sindacale ha cercato, attraverso un azione di pompieraggio, di smorzare i toni accampando scuse quali "le singole RSU non possono indire lo Sciopero Generale" o "tutti uniti, tutti insieme però nei limiti della compatibilità della politica riformista". Tutto ciò mostra come queste forze sindacali abbiano in disprezzo la voce e la volontà dei lavoratori e che non vogliano assumersi fino in fondo i compiti necessari preferendo convolare a nozze con la politica concertativa dei confederali, che nei fatti ha contribuito a spianare la strada a questo governo. Altrettanto grave e deleterio è stata la posizione di Confederazione Cobas e SdB di accodarsi a questa logica, smentendo nei fatti gli interventi di alcuni loro delegati. Unici nel contestare rumorosamente queste prevaricazioni sono rimasti alcuni delegati RdB della toscana, dello Slai Cobas nazionale e noi dello Slai COBAS per il Sindacato di Classe.

Alla fine dell'assemblea anzichè venire fuori date e percorsi per costruire lo sciopero generale, il tavolo della presidenza ha "imposto" la decisione di aderire allo sciopero del 15 febbraio indetto da CGIL-CISL-UIL in tutto il pubblico impiego, con la la differenza che per quella data i delegati RSU si batteranno per generalizzare le mobilitazioni nel privato, tra il movimento No Global, gli immigrati e gli studenti.

Ritenendo necessario questo percorso riteniamo sbagliato il metodo perché nei fatti si vuole indebolire la presenza e la guida classista dei lavoratori, per cui pur aderendo alla giornata del 15 febbraio porteremo in tutte le mobilitazioni e ci batteremo per affermare questa prospettiva.




Lo slai cobas per il sindacato di classe (TA-PA-BG-MI-RAV-RE) aderirà allo sciopero del 15 febbraio e organizzerà la partecipazione nazionale alla manifestazione a roma

L'andamento della assemblea nazionale delle RSU a Milano l'11 gennaio scorso, conferma però che non é questa la sede dove le componenti classiste e cobas possono sviluppare la loro politica unitaria e la loro battaglia per lo sciopero generale contro il governo e la guerra. Il ruolo della burocrazia trasversale di Rifondazione (sinistra sindacale/sin cobas) é tale che impedisce alle realtà di fabbrica e di lotta di esprimersi e di pesare adeguatamente.

Per cui consideriamo assolutamente necessario che il 15 a Roma si esprima una alternativa di massa organizzata di decine di migliaia di lavoratori che possa condurre e concludere la manifestazione in forme visibilmente alternative ai sindacati confederali ma anche alla burocrazia trasversale di RC

Siamo quindi disponibili al confronto e alla discussione e all'intesa pratica con tutti coloro che sentano la stessa esigenza questo non riguarda gruppi politici parassiti, comunque denominati, che non sono attivi e interni e in alcuni casi dirigenti di lotte concrete di lavoratori, precari, disoccupati nelle loro realtà

Slai COBAS per il Sindacato di Classe
tel. 338/7211377 ; 333/9415168
cobasta@libero.it

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